Scienza e fantastico: “Etidorhpa”, la Terra Cava di John Uri Lloyd

In “Etidorhpa” di John Uri Lloyd è condensato il passaggio dall’Ottocento materialistico al Novecento quantistico, ambiguo e relativista, all’insegna del principio d’indeterminazione di Heisenberg: un secolo in cui il fantastico risorge nel cuore di quella stessa scienza che aveva creduto ingenuamente di esorcizzarlo.

La leggenda della città sommersa di Kitezh, l’«Atlantide Russa»

Analisi, tra mito e realtà storica, della leggenda russa della città sommersa di Kitezh-grad, che si inabissò misteriosamente per impedire la conquista da parte dei Tartari. Ancora oggi molti credono che a volte sia possibile sentire il suono delle campane e vedere riflesse sulla superficie del lago di Svetlojar le cupole d’oro della chiesa, e addirittura alcuni affermano di aver soggiornato nella città invisibile.

Le streghe di Alicudi: note di folklore eoliano

Nella tradizione popolare eoliana il nome di Alicudi è associato da sempre a storie fantastiche e misteriose: ‘mahare‘ (streghe) che in volo raggiungono Palermo o addirittura l’Africa, esseri umani che si trasformano in animali, pescatori che conoscono formule magiche per ‘tagliare’ le trombe marine, indovini, oracoli e altre enigmatiche presenze.

Considerazioni sulla questione della ierolingua nel Medioevo (II)

Nel suo millenario percorso la filosofia cristiana medievale si ritrova ad affrontare le questioni della creazione dell’universo attraverso la Parola divina, della lingua adamitica e della confusione post-babelica a cui si attribuisce la molteplicità delle lingue umane. Nonostante la dogmatica adesione al canone biblico e ai fondamentali riferimenti platonici ed aristotelici, importanti contributi a questo studio verranno da una parte dalla dottrina esoterica del Giudaismo, la Qabbalah, dall’altra dall’opera di Dante Alighieri.

Considerazioni sulla questione della ierolingua nel Medioevo (I)

La vera origine del linguaggio verbale è un mistero che si perde nelle nebbie del più remoto passato del genere umano. Questo tema universale e trasversale (al quale si ricollega quello dell’arcano potere della parola e in particolare dell’evocazione dei Nomi Divini) nella civiltà occidentale è stato oggetto di riflessione speculativa e teologica fin dai tempi della filosofia greca, mantenendo una sua centralità anche nella cultura filosofica del Medioevo cristiano.

Roerich, Gurdjieff, Blavatsky: i segreti del deserto del Gobi

Durante la spedizione del 1927 in Asia centrale, il pittore ed esploratore russo Nicolas Roerich mosse verso il deserto del Gobi, in Mongolia, attraversando la palude salina di Qaidam (Tsaidam). Le tradizioni riportate da Madame Blavatsky e da Georges Ivanovič Gurdjieff, nonché i racconti del folklore locale, lo dicevano sede di un antico mare, all’interno del quale si tramandava si fossero sviluppate civiltà avanzate ora dimenticate e città leggendarie ora sepolte dalle sabbie.

René Guénon: “Riunire ciò che è sparso”

Il 15 novembre del 1886 nacque a Blois, in Francia, l’esoterista René Guénon. Come omaggio nei suoi confronti, riproponiamo la lettura di un estratto della sua opera, pubblicata postuma, “Simboli della Scienza Sacra”, in cui viene trattato il tema della frammentazione primordiale dell’Uomo Universale (Purusha, Prajāpati, Osiride, Adam Qadmon) e della sua reintegrazione finale nello stato originario.

Sulla realtà perenne del mito: “La sapienza segreta delle api” di Pamela Lyndon Travers

Nei saggi contenuti in “What the Bee Knows. Reflections on Myth, Symbol and Story”, recentemente pubblicato in italiano da LiberiLibri, Pamela Lyndon Travers testimoniò l’antichità atemporale di miti e fiabe, e di conseguenza la loro realtà perenne, facendosi interprete della «memoria del sangue» gaelico che scorreva nelle sue vene, a partire dal titolo dell’opera: nelle Highlands scozzesi, infatti, si raccomanda di «chiedere alle api ciò che un tempo sapevano i druidi».

La Croce ciclica di Hendaye: un calendario in codice?

La cosiddetta «Croce ciclica» è un enigmatico monumento ubicato nella cittadina basca di Hendaye, sui Pirenei Atlantici francesi. Il suo simbolismo esoterico venne analizzato negli anni Venti da Fulcanelli, l’«ultimo degli Alchimisti», che vide nell’iscrizione in latino sui bracci della croce e nei bassorilievi sul suo piedistallo la rivelazione delle Quattro Età dell’umanità e la profezia del cataclisma prossimo venturo che verrà a porre fine alla mortifera Età del Ferro.

I “quaderni brasiliani” di Rudyard Kipling

Nella primavera del 1927 il premio nobel britannico Rudyard Kipling compie un viaggio in Brasile con la moglie e raccoglie le sue impressioni in sette articoli originariamente pubblicati per il “Morning Post” e recentemente tradotti in italiano da Nuova Editrice Berti.

L’Urvolk della cultura megalitica e del bicchiere campaniforme

Il megalitismo europeo, inteso come manifestazione cultuale uranica del passaggio alla sfera celeste dello spirito del defunto, e dunque come casa terrena e portale per il trapassato, ha un’origine remota che accomuna tutti i popoli indoeuropei sparsi in tutta l’Europa sin dalla più remota preistoria del continente.

Mircea Eliade: i Morti e i Semi, mistica agraria e soteriologia

Simili ai semi sepolti nella matrice tellurica, i morti aspettano di tornare alla vita sotto nuova forma. Per questo si accostano ai vivi, specie nei momenti in cui la tensione vitale delle collettività raggiunge il massimo, cioè nelle feste dette della fertilità, quando le forze generatrici della natura e del gruppo umano sono evocate, scatenate, esasperate dai riti, dall’opulenza e dall’orgia. Il legame fra antenati, raccolti e vita erotica è tanto stretto che i culti funebri, agrari e genitali si interpenetrano, talvolta sino a completa fusione.