Vedere l’invisibile. L’arte di Alessandra Maxàculi

Artisti come Maxàculi ci ricordano che bellezza e verità sono strettamente affini: la verità, in greco άλήθεια, è letteralmente la “non dimenticanza”, e la bellezza è ciò che permette all’uomo di ricordare quello che ha dimenticato, di riappropriarsi di quel tesoro che giace nascosto nel cuore di ognuno, quel “fondo di onniscienza” di cui parlano i testi buddisti. L’arte diviene allora un ponte proteso verso l’Infinito, una fenditura che consente di evadere dalla prigione dello spazio e del tempo, e di sfuggire così al divenire e alla morte.