Arturo Reghini: “Il mito di Saturno nella Tradizione Occidentale”

Un estratto del saggio “Sulla Tradizione Occidentale” di Arturo Reghini, originariamente pubblicato nel 1928 sulle pagine di “UR”, incentrato sul mito di Saturno nella tradizione latina e più in generale indoeuropea. Per chi fosse interessato alla lettura integrale, abbiamo allegato il PDF scaricabile gratuitamente.

Il significato cosmologico del riso degli dèi: sul mito di Baubò e dintorni

Emergente da ogni angolo del globo, il mitologhema del riso divino nasconde un segreto ancestrale e terribile. Perché bisogna far ridere gli dei crucciati? Da Demetra ad Amaterasu, la risposta addita ancora una volta al tempo e alla palingenesi cosmica.

“Et in Arcadia Ego”: la Missione segreta dell’altra Europa (I)

Esiste un’antica nobiltà della Linguadoca che per secoli ha perseguito una missione politico-esoterica ispirata al mito arcadico dell’Età dell’Oro, il regno di Saturno: creare un’Oasi di Pace in Europa, superando l’odiata diarchia di trono e altare. Le prove di questa missione si ritrovano disseminate lungo tutta la storia d’Europa a partire dalla fondazione della monarchia merovingia fino al Secondo Dopoguerra, e si riscontrano in tutti i principali accadimenti socio-politici e religiosi che individueremo in questo nostro studio.

Di Solstizi e Apocalissi: di Saturno e dell’Età dell’Oro

Annotazioni solstiziali e “apocalittiche” sulla celebrazione del Natale e sulla fine dell’Anno, sulla dottrina arcaica delle “porte” del Cosmo e dell’Anno e sull’escatologia dell’antica Religione Siderale, passando dalla tradizione greco-romana a quella induista a quella cristiana.

William Butler Yeats, navigatore della Grande Memoria

Risalendo in direzione contraria la corrente, W.B. Yeats si fece bardo in un’epoca che aveva bandito ogni carme, dimenticato Arcadia, negato e ridicolizzato la conoscenza degli antichi Druidi. L’intera sua opera — e prima ancora l’intera sua esistenza — fu consacrata a una Visione, fondata sulla cosiddetta «Grande Memoria», una sorta di Anima Mundi dei neoplatonici, «serbatoio d’anime e d’immagini e punto d’incontro tra i vivi e i morti», cui il Veggente deve accedere per colmare l’irrimediabile distanza tra l’ideale e il reale, tra il divino e l’umano.

Mircea Eliade: “I cicli cosmici e la storia”

«Anche nel quadro delle tre grandi religioni iranica, giudaica e cristiana, che hanno limitato la durata del cosmo a un certo numero di millenni, e affermano che la storia cesserà definitivamente in illo tempore, sussistono tracce dell’antica dottrina della rigenerazione periodica della storia»: dottrina antichissima che Eliade, nel suo saggio “Il mito dell’eterno ritorno”, riscontra nella tradizione babilonese, induista, buddista, germanica ed ellenica.

Apollo il Distruttore: «coincidentia oppositorum» nella mistica e nell’escatologia iperborea

Sebbene considerato per lo più nella sua accezione “luminosa” ed “uranica”, nella tradizione arcaica Apollo unisce nella sua mistica ed escatologia le dicotomie più estreme: l’arco e la lira, la sapienza e la “mania”, la profondità e l’elevazione, la catabasi e il viaggio in spirito verso l’Isola Bianca, la “Caduta” dell’Essere e il ritorno dell’Età dell’Oro. Partendo dalle fonti antiche, noi possiamo ritrovare concezioni simili non solo a quelle dello sciamanesimo nord-asiatico e della spiritualità celtica, ma persino alla visione sacra di alcuni poeti moderni come Blake, Shelley e Yeats — il cui crisma apollineo ci apparirà più chiaro se analizziamo la loro “Weltanschauung” alla luce delle dottrine platoniche ed eraclitee.

Verso il “TimeWave Zero”: Psichedelia ed Escatologia in Terence McKenna

Oltre ad essere stato uno dei “profeti” della Controcultura psichedelica della seconda metà del secolo scorso, Terence McKenna ha saputo edificare, nel corso di trent’anni di studi ed esperimenti, un vero e proprio sistema escatologico per il Terzo Millennio, in vista della deflagrazione finale, fondato sul recupero delle pratiche sciamaniche, su una nuova interpretazione del Sacro come “Mysterium Tremendum” e sulla visione, al di là dell’ordinaria dicotomia tra vita e morte, di quella che definì una “Ecologia delle Anime”.

Il Polo, l’incorporeità, l’Androgine

Le tradizioni mitiche di tutto il mondo parlano di un’età dell’oro aurorale in cui l’Uomo viveva “in compagnia degli dèi”: ciò si può forse mettere in relazione con la creazione “a immagine e somiglianza di Dio” e alla tradizione dell’Androgine primordiale platonico, omologo dell’Adam Kadmon cabalistico?

La fine dell’età primordiale e la “Caduta dell’Uomo”

Appunti di carattere mitico-tradizionale sulla storia esoterica dell’umanità del presente Manvantara: dall’Età dell’Oro alla “Caduta”, dal “Sonno di Adamo” al “Peccato Originale”, dalla tripartizione Adamo-Eva-Lilith alla rivolta dell’Orsa contro il Cinghiale.

Il “Fuoco celeste”: Kronos, Fetonte, Prometeo

di Andrea Casella
copertina: Jean Delville, Prometheus, 1907)

[Segue da Il significato astronomico dell’Età dell’Oro: Astrea e la “caduta” di Fetonte]

In una preghiera nuziale mongola si afferma che: “Nacque il Fuoco, quando Cielo e Terra si separarono”: dunque, prima che l’equatore celeste (padre Cielo) e l’eclittica (madre Terra) si allontanassero (ossia fosse registrato l’angolo di inclinazione di 23° circa dell’eclittica rispetto all’equatore), il “Fuoco” non esisteva. All’inizio, la Via Lattea univa cielo, terra e mondo dei morti: la parte meridionale della Galassia, in corrispondenza di Scorpione e Sagittario, è, per numerose tradizioni, il luogo deputato alla raccolta delle anime in attesa di reincarnarsi.

Il significato astronomico dell’Età dell’Oro: Astrea e la “caduta” di Fetonte

di Andrea Casella
copertina: Sidney Hall, rappresentazione della costellazione della Vergine, tratta da “Urania’s Mirror”, 1825)

(segue da Simbolismo stellare e simbolismo solare)

Tutti i popoli del mondo hanno cantato di un mitico “primo tempo” di abbondanza, in cui gli dei camminavano sulla terra e tutte le cose erano in armonia. Il mito dell’Età dell’Oro ha affascinato i poeti dalla remota antichità fino ai tempi del Rinascimento. Sostanzialmente, lo si è creduto un tempo di prodigi materiali, in cui il benessere corporeo degli uomini era garantito dallo scorrere naturale ed infinito di latte e miele. Ma le cose stanno veramente come hanno cantato i poeti? Che cos’è stata, veramente, l’Età dell’Oro? Gli stessi poeti, d’altra parte, hanno conservato (consapevolmente o meno) alcuni indizi rivelatori del mistero, che rimandano, ancora una volta, alla volta celeste.

Apollo/Kronos in esilio: Ogigia, il Drago, la “caduta”

di Marco Maculotti
copertina: Ferdinand Keller

Ci prefiggiamo in questa sede di portare a un punto di congiunzione alcuni cicli di articoli finora pubblicati in questo primo anno di attività di AXIS mundi: il ciclo riguardante i Culti cosmico-agrari dell’antica Eurasia, quello incentrato sulla questione di Tempo e cicli cosmici e infine la serie di conferenze a cura di M. Ruzzai sul Mito dell’origine polare e iperborea dell’umanità.