Il simbolismo della duplice serpe e del “guardiano del tesoro”

All’interno del vastissimo corpus mitico riguardante il simbolismo ofidico esistono alcuni mitologemi, ricorrenti in tutto il mondo, veicolanti certe conoscenze iniziatiche la cui universalità oltrepassa i confini spaziali e cronologici, come quello della duplice serpe (Caduceo di Mercurio, Iga e Pingala), quello del serpente che stando al di sotto dei mondi o circondando la terra in forma di Ouroboros regge l’intera manifestazione cosmica, e quello del drago nella funzione di «Guardiano del tesoro» che l’eroe deve sottomettere e sconfiggere per salvare la «Principessa».

J. Evola: «Dioniso e la Via della Mano Sinistra»

Evola considera il Dioniso di Nietzsche in relazione con la cosiddetta «Via della Mano Sinistra», percorso iniziatico che comporta «il coraggio di strappar via i veli e le maschere con cui Apollo nasconde la realtà originaria, di trascendere la forme per mettersi in contatto con l’elementarità di un mondo in cui bene e male, divino e umano, razionale e irrazionale, giusto e ingiusto non hanno più alcun senso».

Parmenide, sacerdote di Apollo: la “incubatio” e la guarigione sacra

In un estratto precedentemente pubblicato sul sito [cfr. Ioan P. Culianu: lo sciamanesimo iperboreo dell’antica Grecia] abbiamo illustrato la retrospettiva dello storico delle religioni romeno Culianu riguardo l’esistenza di uno Sciamanesimo Iperboreo nell’antica area mediterranea: una «tecnica dell’estasi» riconducibile alla figura divina di Apollo Iperboreo di cui i maggiori interpreti, denominati «iatromanti», furono gli antichi sapienti e filosofi. Ci concentriamo in questa sede su uno di questi “illuminati”: Parmenide di Elea (IV – V sec. a.C.), nato a Elea/Velia (oggi Ascea, in provincia di Salerno), dove fondò insieme a Zenone la Scuola Eleatica.

I ritrovamenti archeologici di Velia ci consentono di ricostruire la «via apollinea» di Parmenide, filosofo presocratico, iatromante di Apollo e guaritore