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L’origine dei Siculi e la loro migrazione fino in Sicilia
Andiamo alla scoperta dell’origine della popolazione dei Siculi, dall’età del bronzo a quella del ferro, mediante la lettura sinottica dei testi antichi in lingua greca e latina, l’analisi linguistica e i ritrovamenti archeologici.
Non viviamo nel tempo, ma in “cronosfere”
Le cronosfere sono vissuti psichici ed eventi spaziotemporali dinamici, come cerchi concentrici nell’acqua, sono diverse frequenze dello scorrere dei tempi che ci coinvolgono; se lo spaziotempo è come l’oceano, i cerchi nell’acqua sono le tracce e i diversi tempi che si dipanano e dilatano, miscelandosi e sovrapponendosi in continuazione
Francesco Petrarca e la ricerca dell’ultima Thule
L’avventuroso viaggio del Poeta sulle orme dei geografi greci e latini, alla ricerca di Thule, la perduta e mitica Patria Iperborea
Considerazioni astrologiche sul Vangelo: la Passione e la Resurrezione
Una scienza a brandelli: sopravvivenze delle dottrine del tempo ciclico dal Timeo all’Apocalisse
di Andrea Casella
copertina: William Blake, illustrazione per la Divina Commedia di Dante Alighieri
Nel primo articolo di questo ciclo [cfr. Il tempo ciclico e il suo significato mitologico: la precessione degli equinozi e il tetramorfo], abbiamo detto che, a intervalli regolari, a causa della precessione, si verificano, nei quattro punti cardinali dell’anno, alcuni avvicendamenti di costellazioni. Questo è il motivo per cui i testi sacri parlano di certe “catastrofi” che determinano una qualche “sommersione” di una vecchia “terra” e il sorgere di una nuova (ciò almeno fino a un certo tempo della storia). Ogni età del mondo ha la sua “terra”, ossia il suo piano dell’eclittica, delimitato dagli equinozi e dai solstizi, che emerge dal “mare”, ossia dal piano di demarcazione dell’equatore celeste. Quando i punti dell’anno vengono determinati da altre costellazioni sorge sull’orizzonte una “terra” nuova, mentre quella vecchia sprofonda sotto il livello del mare.
Metamorfosi e battaglie rituali nel mito e nel folklore delle popolazioni eurasiatiche
di Marco Maculotti
Il topos della metamorfosi zoomorfa è largamente presente nel corpus folklorico di un gran numero di tradizioni antiche, sia dell’Europa arcaica (sulle quale ci concentreremo principalmente in questo studio), sia di altre aree geografiche. Già fin dal V secolo a.C., in Grecia, Erodoto menzionava uomini in grado di trasformarsi periodicamente in lupi. In Africa, in Asia e nel continente americano sono state documentate tradizioni simili, con riferimento a metamorfosi temporanee di esseri umani in fiere: orsi, leopardi, iene, tigri, giaguari. Talvolta, in alcuni casi storicamente documentati del mondo antico (Luperci, Cinocefali, Berserker) «l’esperienza paranormale della trasformazione in animale assume caratteri collettivi ed è all’origine di gruppi iniziatici e di società segrete» (Di Nola, p.12).