Sulla concezione tradizionale dell’arte figurativa e sulla sua funzione sacrale

Come affermato da storici delle religioni come Coomaraswamy, Zimmer, Eliade e da esoteristi come Guénon ed Evola, nelle società tradizionali ad ogni arte o scienza profana è sempre corrisposta una “scienza sacra”, la quale aveva «un carattere organico-qualitativo e considerante la natura come un tutto, in una gerarchia di gradi di realtà e di forme di esperienza, delle quali forme quella legata ai sensi fisici non è che una particolare». Esempi di questa concezione dell’arte si possono rinvenire nei bassorilievi dei tempi induisti, ma anche nelle rappresentazioni rupestri risalenti all’epoca dei Cromagnon.