Il simbolismo dei due solstizi, da Giano bifronte ai due Giovanni

Lโ€™antico culto solstiziale, incentrato sulla figura di Giano bifronte, intorno allโ€™850 venne ยซcristianizzatoยป e inserito nella liturgia con i nomi dei due Giovanni: S. Giovanni Evangelista il 27 dicembre, al solstizio dโ€™Inverno e S. Giovanni Battista il 24 giugno, al solstizio dโ€™Estate. Dโ€™altro canto, la dottrina iniziatica aveva riconosciuto nel simbolismo attribuito ai Santi una coincidenza di immagini con la divinitร  pagana, che andava oltre il dato semplicemente occasionale.


di Simone Salandra

Quando la Chiesa Cattolica progressivamente incominciรฒ a sostituirsi allโ€™antica religione pagana, edificรฒ chiese al posto dei vecchi templi e gradualmente sostituรฌ santi e martiri nei giorni delle festivitร  politeiste. Era, infatti, una strategia accorta quella di conservare lโ€™abitudine delle periodiche festivitร  rituali proprio negli stessi luoghi di culto per mantenere continua la partecipazione del popolo. Le prime chiese sorsero da prima come rimaneggiamento dei luoghi sacri preesistenti, in seguito, quando ormai le presenze si erano assicurate e fidelizzate alla nuova religione, vennero abbattute le costruzioni originarie e sulle loro rovine furono edificati i nuovi santuari. Ne abbiamo notizia da S. Agostino e dalle lettere ai vescovi di papa Gregorio I.
La dea madre, alla quale erano dedicati numerosi templi, fu sbrigativamente cristianizzata, per cosรฌ dire battezzata, e costretta ad una conversione forzata. La maggior parte delle attuali chiese denominate โ€œNotre Dameโ€ erano originariamente consacrate ad essa, alla dea madre cioรจ, o comunque ad una divinitร  femminile che la Chiesa tolse rapidamente di mezzo per poi dedicarle alla propria dea madre, la Vergine Maria, spesso fusa e confusa con la Maddalena.
Analogamente molte divinitร  pagane furono redente e adattate alla nuova dottrina sempre allo scopo di mantenere unita lโ€™assemblea dei fedeli. Per questo motivo molte festivitร  e ricorrenze dellโ€™antica religione vennero sfruttate per la certezza del consenso che conservavano. Ne sono un esempio i riti solstiziali che furono ben presto rimaneggiati: tanto รจ vero che il loro nume, Giano Bifronte, fu subito sdoppiato in due santi. Ma questa volta la sostituzione non riuscรฌ agevole: infatti nonostante i nuovi patroni, le feste del sole, profondamente radicate nella cultura contadina e popolare, continuavano ad essere dedicate a Giano e costituirono un problema di gestione per la Chiesa Cattolica che alla fine del primo secolo veniva a conservare ancora una commistione di liturgie cristiane e pagane.
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Perciรฒ i protettori del solstizio furono piรน volte sostituiti ma sempre senza successo. Inizialmente questa trasformazione era sembrata banale, ma con il tempo, verso il 605, lโ€™impossibilitร  a conciliare altri santi con lโ€™adorazione del Sole, mise le Congregazioni dei Vescovi nella necessitร  di approfondirne il culto per ricercare tra i martiri o i beati qualcuno il cui operato fosse compatibile con i movimenti dellโ€™astro. Lโ€™esigenza di recuperare la festa costrinse la Chiesa a cercare di penetrare il suo significato piรน antico e profondo.
Se prima dunque esisteva un nume dai due volti, bisognava ora cercare due santi con un volto solo, con un solo dato in comune cioรจ ma con opposto significato analogico. Impresa non da poco. Si dovette penetrare il profondo ed arcano concetto del bifrontismo, che era giร  presente nellโ€™antica dottrina ermetica e che forse per primo Pitagora teorizzรฒ. Egli aveva riconosciuto in natura dieci coppie di opposti fondamentali e pertanto aveva supposto che fossero conciliati da un principio di armonia unitario: ogni coppia cioรจ veniva ad essere governata dallโ€™unitร .
Tale concezione ha permeato diversi aspetti della cultura del passato. Ad esempio la ritroviamo nellโ€™arte dove, come concetto di abbinamento รจ apparentata con lโ€™immagine di simmetria o nella poesia con alcune figure retoriche quali il palindrรฒmo. Questa รจ la possibilitร  di leggere egualmente nei due sensi una stessa frase. Come nel quadro magico di Pompei โ€œSator arepo tenet opera rotasโ€ (il seminatore con il sua aratro regge con saggezza lโ€™universo) che si poteva leggere nei due sensi sia in verticale che in orizzontale da destra a sinistra e viceversa. Per tale suggestiva opportunitร  al quadro vennero attribuiti poteri magici.
Illustration of a Roman God Janus
Giano
Per contenersi allโ€™interno dellโ€™idea di bifrontismo bisognava quindi conoscere a fondo Giano ed i suoi significati. Giano si identificava con la luce del sole, con la divinitร  che illuminando fa vivere le cose e per tale immagine poteva ricordare lโ€™inizio del vangelo di Giovanni: lโ€™altro Giovanni ne veniva per conseguenza poichรฉ aveva lo stesso nome ma un significato simbolico opposto in ragione del necessario bifrontismo da conservare. Fu in questo modo che dopo molti tentativi e dopo un difficile studio, intorno allโ€™850 furono designati i nomi dei due Giovanni, per sostituire liturgicamente le festivitร  solstiziali: S. Giovanni Evangelista il 27 dicembre, al solstizio dโ€™Inverno e S. Giovanni Battista il 24 giugno, al solstizio dโ€™Estate. La posizione dei due Giovanni nel nuovo calendario risultava pertanto in perfetto accordo con la funzione di cristianizzare un culto pagano in grazia del loro simbolismo allegorico.
La Chiesa Cattolica, accettando il significato di Giano, aveva attribuito un valore metaforico di Luce ai due santi. Essa riconobbe nel Battista lโ€™emblema dellโ€™Acqua redentrice, vale a dire della Luce di Cristo riflessa nellโ€™acqua battesimale, come la luce lunare, poichรฉ di lui era stato detto: ยซEgli รจ lโ€™Elia che deve venireยป; mentre nellโ€™Evangelista riconobbe lโ€™immagine della luce del Sole contrapposta alle tenebre, della rassicurazione contrapposta alla paura, perchรฉ รจ questo il significato dellโ€™Apocalisse (letteralmente, ยซRivelazioneยป), ed ancora della Resurrezione contrapposta alla Morte, dato che รจ riportato proprio nel vangelo di Giovanni lโ€™episodio di Lazzaro.
Il nuovo stato di cose soddisfaceva adesso un poโ€™ tutti: sia chi aveva unโ€™estrazione popolare e contadina ed era stato sempre piรน cedevole e disposto al cambiamento e sia chi non lo era stato affatto come le antiche corporazioni e le confraternite dei costruttori. Queste, infatti, avevano ereditato dalle istituzioni iniziatiche e dagli antichi Collegi, specialmente greci e romani, lโ€™uso di onorare i Solstizi, per rendere omaggio alla forza piรน grande della natura, cioรจ al Sole.
Museo Thyssen- Bornemisza
โ€œSaint John the Baptist and Saint John the Evangelist with a Donorโ€
Il culto solare, che formรฒ il fondamento di tutte le vecchie teogonie, come progressiva sostituzione del culto lunare, si era tramandato fino ad allora in segreto. Ma in quel periodo buio, in cui ogni segreto era temuto perchรฉ ritenuto diabolico e veniva severamente punito dalla Chiesa, le Corporazioni che lo custodivano, fedeli alla propria tradizione, per abbandonare la pericolosa clandestinitร  accettarono di nascondersi dietro il nuovo Giano, cioรจ dietro i due Giovanni, che elessero a loro patroni di fronte ad un clero finalmente compiaciuto e rassicurato. Dโ€™altro canto la dottrina iniziatica aveva riconosciuto nel simbolismo attribuito ai Santi una coincidenza di immagini con la divinitร  pagana, che andava oltre il dato semplicemente occasionale.
La matrice fonemica di Giovanni e di Giano รจ sempre la medesima โ€œJโ€, inoltre la radice ebraica Joni, che vuol dire giorno, ribadisce il loro simbolo di luce. Il nome Giovanni venne nel Medioevo collegato alla parola ebraica hanan, con il doppio significato di ยซmisericordiaยป e di ยซlodeยป, per cui i suoi due significati di ยซmisericordia di Dioยป e di ยซlode a Dioยป corrisponderebbero alle direzioni discendente ed ascendente delle due metร  del ciclo annuale del sole. Infatti, la Misericordia scende da Dio sugli uomini, mentre la Lode sale in alto verso la Divinitร . Un analogo senso di movimento, di passaggio, sta nel nome Giano per la radice anatolica Gaรฒ come la parola sanscrita Yanรฒ (ยซportaยป) e il verbo latino Eo (ยซandareยป).
Giano era giร  per gli Etruschi il patrono dei Collegia opificum atque fabrorum, istituiti dal re Numa ed in suo onore le corporazioni degli artigiani romani celebravano le feste solstiziali. Nella teogonia pagana Giano aveva dunque il compito di assistere ai movimenti del carro solare, di presiedere alla sua uscita allโ€™alba e al suo rientro al tramonto. In lui si identificava perciรฒ il movimento del Sole, la divinitร  che dร  la vita. Come nel ciclo quotidiano cosรฌ nel ciclo annuale Giano dava inizio e dava fine al passaggio dellโ€™astro e quindi delle stagioni e deteneva di conseguenza il controllo sul tempo e sul destino. A lui erano dedicati il primo giorno di ogni mese, le prime ore di ogni giorno, lโ€™inizio cioรจ di ogni attivitร . Egli era perciรฒ il protettore di ogni inizio e per questo lโ€™iniziatore della civiltร .
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Anton Raphael Mengs, โ€œSt John the Baptist in the Desertโ€
Da Janus deriva Januarius, Gennaio, il mese che sta al principio del ciclo annuale e nel quale รจ possibile fare una valutazione del passato ed un progetto per il futuro. Ecco perchรฉ la divinitร  aveva la doppia faccia: perchรฉ simboleggiava il dono della consapevolezza dellโ€™accaduto e della preveggenza del futuro, un volto guardava indietro e lโ€™altro in avanti, uno era giovane e lโ€™altro anziano. Il volto giovane e gioioso del dio simboleggia lโ€™aspetto divino dellโ€™anima, rivolto in alto verso la divinitร , il volto anziano e triste simboleggia lโ€™aspetto materiale del corpo rivolto verso le cose del mondo. Ma a volte il viso giovane รจ stato rappresentato femmineo quasi a contenere il dualismo maschio/femmina, Janus/Jana cioรจ Giano e Diana, Sole e Luna.
Le feste solstiziali hanno avuto cosรฌ nel tempo la funzione di ricordare allโ€™uomo che il continuo ripetersi della morte e della rinascita del Sole รฉ per analogia lโ€™avvicendarsi della morte e della rinascita nel ciclo della vita anche umana. I momenti solstiziali rappresentano dunque un varco, un passaggio dopo il quale il movimento del sole prende un nuovo corso: รจ come se al solstizio il sole attraversi una porta, al di lร  della quale le cose cambiano.
Per lโ€™antica cosmologia la Porta del Capricorno, vale a dire il solstizio dโ€™inverno, aveva un significato positivo in quanto apriva la fase dellโ€™anno in cui il sole cresceva, mentre la Porta del Cancro, il solstizio dโ€™estate, aveva un significato negativo poichรฉ precedeva il periodo buio. La Porta del Capricorno o invernale era detta anche ยซPorta degli dรจiยป, (o porta verso gli dรจi) perchรฉ varcandola le energie salivano alle divinitร  e poi discendevano sugli uomini. Cosรฌ la Porta del Cancro o estiva era detta pure ยซPorta degli uominiยป o degli Avi perchรฉ attraverso di essa le anime degli antenati discendevano sulla terra per incarnarsi nuovamente.
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Carlo Dolci, โ€œSan Giovanni Evangelistaโ€
S. Giovanni Evangelista secondo la tradizione esoterica avrebbe ricevuto un insegnamento segreto dallo stesso Gesรน e questo insegnamento Giovanni lo avrebbe trasmesso in seguito ad una Chiesa invisibile. In questo modo il cristianesimo ufficiale o essoterico non sarebbe altro che una volgarizzazione di quellโ€™insegnamento primitivo. Per la tradizione esoterica quindi, accanto ad una Chiesa di Pietro, esiste invisibile e sotterranea una Chiesa di Giovanni.
Esse sono rappresentate a Roma da due Basiliche: quella di San Pietro e quella di San Giovanni in Laterano. La prima riservata alle manifestazioni mondane e spettacolari, lโ€™altra, consacrata a San Giovanni, รจ la vera cattedrale del cristianesimo. La Chiesa di Pietro รจ quindi essoterica perchรฉ si rivolge alla folla. La Chiesa di Giovanni รจ invece esoterica perchรฉ i suoi insegnamenti sono riservati solo ad alcuni: ai pastori ad esempio, che marciano alla testa del gregge. Ne era curiosa indicazione, nella messa celebrata in latino, il fatto che il sacerdote, dopo aver congedato i fedeli, con lโ€™ite missa est, per lui solo recitava il prologo del vangelo di Giovanni, come se egli solo potesse sapere quanto il resto dei fedeli ignorava.
La Chiesa di Pietro รจ quella giudeo-cristiana, quella di Giovanni quella ellenico-cristiana. La Chiesa giudeo-cristiana rappresenta il principio autoritario, dogmatico, la Legge che nella storia si appoggiรฒ sulla forza della Roma dei Cesari. La Chiesa ellenico-cristiana fonde il misticismo, che pensa a Dio come Amore, con la filosofia di Platone, Plotino e di Clemente dโ€™Alessandria che considera Dio come Spirito e ne risulta pertanto una concezione religiosa piรน libera e piรน speculativa. Le idee della violenza non esistono presso di essa e un San Francesco dโ€™Assisi, di vocazione giovannita, la rappresenta meglio di un San Domenico o un San Tommaso.
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Nicolas Poussin, โ€œLandscape with Saint John on Patmosโ€
La Chiesa di Giovanni รจ quindi quella dello Spirito che รจ conoscenza e amore. In questa Chiesa lโ€™esperienza religiosa puรฒ venire identificata come pura spiritualitร  e non implica di credere o di avere fede ma consiste in ciรฒ che la persona che la sta vivendo comprende in forma di conoscenza diretta. Nel I e II secolo tale conoscenza fu definita gnosi; oggi potrebbe essere chiamata misticismo e il momento di percezione conoscitiva potrebbe essere definito come uno stato di coscienza alterato; cioรจ unโ€™esperienza naturale ed autentica slegata da ogni interpretazione razionale successiva. Tale esperienza solitaria ed intima non comporta intermediazioni sacerdotali.
La Chiesa di Pietro al contrario si fonda su di una teologia, cioรจ sullโ€™interpretazione razionale che viene successivamente collegata alla percezione conoscitiva diretta. Tenta di spiegare lโ€™esperienza religiosa e dove non ci riesce confeziona dogmi, articoli di fede, divieti e sanzioni e piรน questi si fanno complessi ed elaborati piรน si separano e divergono dallโ€™esperienza originaria che li aveva ispirati. Cosi la teologia perde ogni contatto con il dato iniziale e diviene una costruzione burocratica ed intellettuale indipendente.
Questa Chiesa che si fonda sulla teologia non ha piรน nulla a che vedere con la spiritualitร , รจ ridotta solo ad uno strumento di controllo, di gestione e condizionamento, con la responsabilitร  di dettare leggi e addirittura di sfidare lโ€™ordine naturale delle cose. Questa Chiesa รจ gerarchicamente organizzata in modo da sorvegliare e punire chi non si conforma ad essa. Per sua struttura vede la gnosi, o comunque tutto ciรฒ che รจ diverso da se, come una minaccia da combattere per conservare la propria autoritร . Giudicando perciรฒ come eretici i discepoli di Giovanni, la Chiesa di Pietro li perseguitรฒ, li imprigionรฒ e li condannรฒ a morte sul rogo. Tali furono le sorti degli Ariani, dei Nestoriani, dei Templari, dei Catari e degli Albigesi.
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Una pagina della โ€œLegenda Aureaโ€ di Jacopo da Varagine
Per questo la Basilica di San Pietro di Roma รจ orientata in senso inverso rispetto alla tradizione, essa guarda verso occidente e non verso oriente in tal modo offre le spalle alla Luce. Lโ€™agiografo Jacopo da Varagine, nella Legenda aurea, composta nel 1264, cita i privilegi che Dio concesse a San Giovanni Evangelista. Il primo era quello di essere particolarmente amato da Cristo, il secondo di essere incaricato di curarsi della Madre di Dio, il terzo di ottenere la rivelazione dei Misteri ed infine di essere la Parola della Carne di avere cioรจ la purezza verginale. Lโ€™essere il discepolo prediletto da Gesรน, Luce del mondo, conferisce a Giovanni un ruolo quasi di identificazione con il sole nascente. Infatti di lui Dante dice:
ยซ Questi รจ colui che giacque sopra il petto
del nostro Pellicano, e questo fue
dโ€™in su la croce al grande fuoco eletto. ยป
Nella terzina si delinea il simbolismo del pellicano, che la tradizione cristiana associa a Cristo, perchรฉ questโ€™uccello si credeva si lacerasse il petto per nutrire i suoi piccoli, facendone il simbolo dellโ€™altruismo spinto sino al sacrificio e si conferma il destino solare che รจ stato riservato allโ€™Evangelista. E poichรฉ Cristo morente gli affida la Madre, simbolo della Materia Prima e del principio femminile, ricettacolo e riflesso della luce solare, nellโ€™iconografia sacra le figure della Vergine e di San Giovanni ai piedi della Croce possono essere identificate con il Sole e la Luna. Tutto questo riporta al duplice aspetto di Giano.
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La verginitร  del santo allude alla purezza del suo spirito e suggerisce una direzione ascendente collegata al rifiuto della differenziazione sessuale. Perciรฒ nelle immagini il santo รจ indicato con il volto imberbe, quasi femmineo in somiglianza al volto giovane di Giano, simbolo della tendenza ascendente dellโ€™anima. Il secondo volto di Giano, anziano e barbuto, riconduce invece alla vecchiaia del santo ed al suo ruolo di divulgatore e quindi allโ€™aspetto discendete del Verbo che si fa carne e si diffonde nel mondo. In entrambi i casi il simbolismo di San Giovanni Evangelista fa pensare al solstizio di Inverno, alla ยซPorta degli dรจiยป cioรจ che era dedicata sia allโ€™ascesa delle anime e sia alla volontaria discesa dello Spirito.
Anche il privilegio relativo alla rivelazione dei Misteri si ricollega al solstizio di Inverno in quanto attraverso la Porta del Capricorno il Principio Spirituale puรฒ scegliere di scendere nel mondo manifesto, o rivelandosi, cioรจ coprendosi di nuovi veli, oppure al contrario in una forma percepibile ma comunque misteriosa. Lโ€™Apocalisse, che in greco significa ยซRivelazioneยป, รจ il testo della tradizione cristiana che in forma simbolica e criptica comunica i misteri relativi al mondo e al suo destino.
Il rapporto con la rivelazione dei Misteri, rende San Giovanni il simbolo dellโ€™aspetto esoterico della tradizione cristiana ed in tal senso il suo legame con le Confraternite appare fondato sullโ€™antica assimilazione del concetto di Mistero alla pratica del Mestiere e quindi alla trasmissione dei suoi segreti operativi. Il vangelo di Giovanni fa riferimento al principio della creazione cosmica e riporta, in modo evidente, alla nascita della Luce, allโ€™inizio del nuovo anno ed alla figura di Giano come Dio degli Inizi. Tutto ciรฒ spiega come molte societร  segrete abbiano scelto come patrono San Giovanni, dai Templari ai Rosacroce, dai Carbonari alla Massoneria operativa prima e speculativa poi.
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Hieronymus Bosch, โ€œSaint John on Patmosโ€
Del resto i primi tre Gradi massonici sono pure definiti Logge di San Giovanni e ancora oggi alcune logge tedesche associate al vertice con la Gran Loggia Unita di Germania, sono indicate dalla sigla J.L., Joannes Loge, al posto di ยซRispettabile Loggiaยป. Inoltre ancora oggi in quasi in tutte le officine del mondo, sia pure di differente confessione massonica, si รจ soliti avviare i lavori rituali con lโ€™apertura del Libro Sacro allโ€™inizio del vangelo di Giovanni dove si dice: ยซIn principio era il verboยป. In Italia nel Rito Emulation ad esempio รจ il Maestro Venerabile che ne legge il testo, mentre nel Rito Simbolico รจ il Primo Sorvegliante.
Sempre nella Legenda aurea, dalla descrizione di San Giovanni Battista si puรฒ riconoscere il suo simbolo di Luce Riflessa nel versetto: ยซoccorre che io diminuisca perchรฉ lui crescaยป. La Luce che decresce dopo il solstizio sarebbe rappresentata da Giovanni, mentre il Sole che cresce nei mesi successivi รจ rappresentato da Cristo. Lโ€™atteggiamento riverberante della Luce nella contrapposizione dualistica non puรฒ che essere lunare. Ed ancora Jacopo da Voragine racconta che il Battista veniva chiamato per le qualitร  che gli furono riconosciute da Cristo: Luce ardente per la santitร , Angelo per la purezza e Voce per lโ€™umiltร . Tutti questi appellativi escludono il carattere solare e ne confermano lโ€™aspetto lunare.
Lโ€™iconografia sacra lo descrive come un adulto dalla lunga barba e dai capelli incolti, vestito di una pelle di agnello: simile a Giano. San Giovanni impugna un bastone con un vessillo a croce e spesso punta il dito verso lโ€™alto per alludere alla prossima venuta del Signore oppure indica lโ€™agnello simbolo di Cristo. Anche Giano era rappresentato con una bacchetta in mano, un baculo, segno del potere, per ordinare ciรฒ che รจ confuso, quasi verga del pastore o scettro regale.
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Caravaggio, โ€œSan Giovanni Battistaโ€
La storia del Battista, riportata da Giuseppe Flavio lo descrive come un puro che predicava ai giudei solo precetti di virtรน ed esortava chi li praticava a lasciare la cittร  e a lavare simbolicamente il corpo dal peccato con il battesimo nellโ€™acqua. Ma i suoi fervori ed il numero dei suoi seguaci impensierirono il Tetrarca Erode Antipa che sospettรฒ tali atteggiamenti come possibili sobillazioni finalizzate a spodestarlo. Per questo motivo lo imprigionรฒ e non esitรฒ a dargli la morte.
Lโ€™antica sapienza iniziatica, coglie dalle parole con le quali il Profeta Isaia profetizzava la missione del Battista: ยซsi colmi ogni valle, ogni monte o colle si abbassiยป; lโ€™immagine della linea orizzontale cioรจ della Livella. Inoltre al piano orizzontale รจ assimilata lโ€™acqua, lโ€™acqua nella quale egli battezza, che corrisponde al passivo, cioรจ alla Luna. Giovanni Battista รจ quindi per analogia paragonato alla Luna, mentre Giovanni Evangelista al Sole. Uno stesso nome con due significati opposti: il bifrontismo pagano si rinnova nel simbolismo cristiano.
Lโ€™Evangelista del canto suo riporta alla Verticale. Egli sta sul monte della trasfigurazione, sul Monte degli olivi e sul Calvario e non percorre il piatto deserto della Giudea. Apostolo della Luce e del Fuoco, รจ simboleggiato dallโ€™Aquila; lโ€™Aquila che con la vista acuta scorge dallโ€™alto ogni dettaglio e scende rapida e precisa in verticale come un fulmine per ghermire la preda. Questa immagine di verticalitร  allude al Filo a Piombo ed il carattere luminoso gli conferma lโ€™aspetto solare. Nel linguaggio ermetico lโ€™Aquila indica il Mercurio dopo la fase di sublimazione; tale accostamento nasce dalla constatazione che esso รจ molto volatile, ma anche dalla considerazione che, come lโ€™Aquila divora ogni altro uccello, cosรฌ il Mercurio dei Saggi divora e distrugge tutto, riportando la materia allo stadio primitivo.
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Domenico Veneziano, โ€œSan Giovanni Battista nel desertoโ€
Giovanni Battista poichรฉ dice di essere ยซla voce di colui che grida nel desertoยป ha suggerito unโ€™interpretazione analogica con il gallo che canta allโ€™alba, nel deserto della notte, per annunciare la venuta della Luce. In Massoneria il gallo allude al risveglio delle forze ed incita allโ€™azione, ed รจ anche simbolo della rinascita, e quindi del rituale di iniziazione. รˆ infatti presente nel gabinetto di riflessione che รจ a sua volta assimilato al centro della terra: quindi il gallo รจ in relazione con lโ€™idea di discesa agli inferi, di opera al nero, di mortificazione. Ciรฒ riporta al lato penitenziale del Battista e alla sua missione nel processo spirituale. Il gallo simboleggia anche la fine dellโ€™Opera o opera al rosso e cosรฌ Giovanni si trova allโ€™inizio ed alla fine dellโ€™Arte; allโ€™iniziazione ed al completamento.
I due san Giovanni risultano pertanto due punti di riferimento: il Battista annuncia la Rivoluzione cristiana, lโ€™Evangelista chiude il libro del Mondo con lโ€™Apocalisse. Lโ€™uno รจ allโ€™inizio e lโ€™altro alla fine. Lโ€™uno รจ lโ€™alfa e lโ€™altro lโ€™omega. Per questo Cristo dice del Battista: ยซโ€ฆi profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanniยป e dice dellโ€™Evangelista: ยซio voglio che resti finchรฉ non ritorniยป. Sono dunque due testimoni, due punti-limite lungo il cammino dellโ€™uomo che in Massoneria identifichiamo con il VITRIOL. E come ogni viaggio iniziatico cosรฌ pure ogni viaggio descritto nella Bibbia, dal valore squisitamente simbolico, incomincia con la discesa agli inferi. Nei testi ermetici questo viaggio รจ detto di denudazione, parola che richiama lโ€™abito del Battista e quello del postulante Massone.
Suggestive sono le similitudini tra lโ€™iniziazione muratoria ed il Battista: lโ€™isolamento nel gabinetto di riflessione si associa alla rappresentazione del deserto in cui predicava il santo. La meditazione che porta alla riflessione del neofita allude alla luce riflessa della Luna che simbolicamente lo rappresenta. Inoltre la preparazione al viaggio, con la spoliazione e la sistemazione della benda sugli occhi che immergono il bussante nel nero piรน nero del nero ricorda lโ€™atteggiamento del Battista di trepidante attesa per la rinascita alla nuova vita. Ma dโ€™altro canto pure la descrizione della morte e della resurrezione di Lazzaro, fatta dallโ€™Evangelista, riporta al lavoro massonico. รˆ certamente casuale, ma non privo di fascino che le iniziali di Joannes โ€œJโ€ e di Baptista โ€œBโ€ ricordino le due colonne del tempio: cosรฌ come due sono i santi, cosรฌ due sono le feste, due i volti di Giano: tutto rientra nel dualismo del principio della polaritร .
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Anthonis van Dyck, โ€œSt John the Baptist and St John the Evangelistโ€

In conclusione i due Giovanni, opposti fra loro, si completano a vicenda. Sia dal punto di vista cristiano che da quello iniziatico esiste una compenetrazione e complementarietร  di valori e significati tale da renderli indivisibili ed insostituibili. Essi rappresentano un anello di congiunzione analogica da una parte con il culto del Sole, costituito da Giano e dal culto cristiano, rappresentato dalla Parola di Cristo, e dallโ€™altra con il valore simbolico ed esoterico attribuito loro dal pensiero massonico. Per quanto detto i due Giovanni sono nella storia muratoria il ricordo del momento di trapasso dallโ€™epoca antica a quella medioevale; momento che per lโ€™incisivitร  e lโ€™attualitร  dellโ€™immagine รจ valido e dura tuttora. Infatti, la similitudine con la Luce che venne loro conferita e che venne pertanto messa in relazione al ciclo del Sole รจ conservata ancora oggi.

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4 commenti su โ€œIl simbolismo dei due solstizi, da Giano bifronte ai due Giovanniโ€

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