Il simbolismo della melagrana

Andiamo alla scoperta del simbolismo della melagrana nellโ€™ecumene mediterraneo tra mito, iniziazione, mistica e letteratura: dal mito frigio di Cibele e Attis ai Misteri Eleusini e la prigionia di Persefone in Ade, dalla simbologia della Caduta biblica a quella architettonica e massonica delle colonne del tempio Jachin e Boaz.

di Luca di Giacomo

Copertina: Dante Gabriel Rossetti, Proserpine, 1874

Scopo di questo lavoro รจ quello di approfondire il simbolismo della melagrana, alquanto diffuso nellโ€™area mediterranea. Lโ€™opzione metodologica di fondo รจ quella di tipo comparatistico. In altre parole, si cercherร  di passare in rassegna la simbologia della melagrana come proposta in diverse tradizioni e civiltร , evidenziando il comune nucleo significativo. Inoltre, piรน che un criterio strettamente filologico, che pecca nellโ€™assumere una prospettiva contemporanea nellโ€™inquadramento di dinamiche gnoseologiche, psicologiche e mitopoietiche risalenti a secoli o millenni orsono, si ricorre allโ€™associazione su base analogica tra gli elementi simbolici e mitologici che si approcciano, piรน consona alla struttura intuitiva del pensiero antico.ย 

Nellโ€™esame del suddetto simbolismo, si puรฒ partire dal mito frigio di Cibele e Attis, che ha il vantaggio di enucleare gran parte delle tematiche che verranno dappresso esaminate. Secondo tale mito, il consesso degli dei olimpici decise di distruggere la completezza dellโ€™Androgino Primordiale Agdistis, privandolo della sua mascolinitร . Dioniso tramutรฒ lโ€™acqua in vino e porse la bevanda allโ€™androgino che, inebriato, cadde in un pesante sonno. Il dio ebbe cosรฌ il tempo di legarne il membro a un tronco dโ€™albero con una fune. Quando lโ€™ebbrezza sparรฌ, Agdistis si destรฒ di scatto, rimanendo fatalmente evirato dal crudele stratagemma di Dioniso. I fiottanti zampilli del suo sangue irrorarono il suolo circostante, facendo crescere miracolosamente una pianta il cui frutto oggi conosciamo come melagrana. Successivamente, questo misterioso frutto fecondรฒ la dea fluviale Nana, che partorรฌ poi Attis. Cibele, la madre primordiale, ossia la sola parte femminile di Agdistis sopravvissuta allโ€™evirazione, si innamorรฒ perdutamente di Attis, ma questi, dopo averne ricambiato il folle sentimento, lโ€™abbandonรฒ. La dea si vendicรฒ terribilmente: fece impazzire Attis e lo evirรฒ. Il terreno, nuovamente bagnato dal sangue, questa volta germogliรฒ in tante viole mammole. Cibele, pentita, chiese a Zeus di riportare alla vita Attis, venendo piรน o meno accontentata a seconda delle diverse versioni del mito [1].

Questa narrazione mitica, di arcaica atrocitร , non solo forgia uno dei piรน antichi archetipi di resurrezione dellโ€™area mediterranea, ma indica con esemplare precisione alcune delle parole chiave per comprendere il significato essenziale della simbologia della melagrana: primordialitร , caduta, sangue, morte, feconditร , quindi vita e finanche amore. Lโ€™antiteticitร  dei concetti richiamati, lungi dal denunciare lโ€™incoerenza delle interpretazioni che seguono, fa della melagrana, piuttosto, un simbolo perfetto, capace di unire gli (apparenti) opposti [2].

Rappresentazione medievale del mito dellโ€™evirazione di Attis

Altri e ben noti sono i richiami mitologici, leggendari o, comunque, tradizionali alla โ€œmela con semiโ€ (questo, etimologicamente, il significato del nome โ€œmelagranaโ€) che accompagneranno e corroboreranno lโ€™approfondimento della sua simbologia [3]. Secondo una certa interpretazione, il frutto raccolto da Eva dallโ€™Albero del Bene e del Male, che cagionรฒ la Caduta dei progenitori dellโ€™umanitร , fu nientemeno che una melagrana e non una semplice mela. Tanto basta a collegare il pomo granato allโ€™etร  primordiale dellโ€™umanitร  e alla successiva caduta dallo stesso, cosรฌ come lo stesso mito di Agdistis/Cibele altro non รจ che una declinazione frigia del mitologema della perdita di una pienezza primitiva, simboleggiata dallโ€™androginia [4].ย 

Nellโ€™ambito appena indicato, la melagrana assume un significato cosmico in ragione della sua forma e struttura. Essa รจ, di fatto, un pomo, la cui ideale sfericitร  richiama il globo terracqueo e, quindi, il mondo tutto. Ciรฒ rileva per quella tradizione kabbalistica secondo la quale la raccolta del pomo causรฒ la caduta dellโ€™umanitร  perchรฉ simboleggiava la fascinazione della Vita (Eva) per il mondo materiale (il frutto sferico) a discapito della Sapienza Divina (il frutto dellโ€™Albero della Conoscenza). Coerente a questa opzione ermeneutica, รจ lโ€™accostamento, operato nella dottrina ebraica, tra la melagrana e la Torah, avendo la prima 613 semi, secondo la tradizione, e la seconda un eguale numero di versetti. Tenuto conto di questo accostamento e dellโ€™esegesi rabbinica secondo cui la Torah fu la matrice dellโ€™intera Creazione [5], puรฒ comprendersi come la melagrana venga a colorarsi di particolari significati cosmogonici.ย 

Nemmeno va obliterato che, per la sua struttura che raccoglie concentricamente, allโ€™interno di un scorza compatta, numerosi semi succosi, la melagrana si presenta come una sorta di cosmogramma, la cui scorza puรฒ indicare il mondo esteriore e la sua conoscenza profana, il cuore la Veritร  e i numerosi semi succosi gli esseri tutti, variamente distanti dal centro a seconda della loro elevazione spirituale, analogicamente la dottrina islamica dellโ€™El-Qishr waโ€™l-Lobb, della โ€œscorza e del noccioloโ€ [6]. Al di lร  della sfericitร , la melagrana presenta alla base un picciolo coriaceo potenzialmente tossico, mentre alla sommitร  รจ incorniciata da unโ€™elegante corona, quasi a inglobare in sรฉ una simbologia di elevazione e perfezionamento.

Lโ€™insieme dei chicchi affasciati nella scorza, dโ€™altro canto, ha da sempre richiamato le idee di unione, fratellanza, solidarietร , soprattutto in organizzazioni iniziatiche che vedono nellโ€™occultamento dei semi della melagrana unโ€™affinitร  con la loro riservatezza [7]. La moltitudine degli stessi richiama poi, quasi in maniera propiziatoria, la feconditร , quale abbondanza e perpetuarsi della vita e del suo principio. Il concetto di feconditร  pervade tutto il mito frigio di Agdistis/Cibele e Attis. Cibele, infatti, รจ una personificazione anatolica della Grande Madre, che presiedeva la fertilitร  dei campi, delle donne, dellโ€™esistenza tutta. La melagrana stessa nasce poi dal sangue dellโ€™evirazione dellโ€™Androgino, connettendosi al simbolismo dl fallo quale portatore del principio vitale. Lo stesso pomo ha anche unโ€™occulta capacitร  fecondante che riesce a ingravidare la madre di Attis al solo tocco. Infine, nel racconto, assistiamo al germogliamento miracoloso, rispettivamente dal sangue dellโ€™androgino e di Attis, della melagrana e delle viole. Si puรฒ dire, quindi, che tutto il mito di Agdistis e Attis contempla, come dโ€™altronde quello di Demetra e Kore, di cui di seguito, il Mistero della Feconditร , che รจ, prima di tutto, Mistero dellโ€™atto della fecondazione, del sesso. La forma della melagrana aperta, non a caso, rimanda a quella della vulva e, secondo unโ€™altra tradizione, questa volta di stampo ellenistico, fu una melagrana il pomo donato da Paride ad Afrodite, divinitร  dellโ€™amore, eleggendola a piรน bella tra le dee ed avendo in cambio lโ€™amore di Elena [8].

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Sesso e feconditร , tuttavia, non appartengono solo alla vita, ma altrettanto, sottilmente, alla morte. Plutone, dio degli Inferi, รจ etimologicamente โ€œil riccoโ€, perchรฉ il suo regno ctonio โ€“ che non รจ sotto terra, ma รจ luogo oltre terra โ€“ รจ eternamente popolato da aeree immagini anteriori e posteriori alla breve vita umana [9]. Se feconditร  nel mondo dei vivi รจ attesa della fecondazione, nel mondo infero รจ perenne proliferazione immaginale, di immagini non (ancora) rivestite di carne e irrorate dal sangue, ma che presiedono la vita interiore e sorreggono il senso interiore della sessualitร  [10]. A questa immaginalitร  del regno infero allude il significato occulto del mito di Prosperpina/Kore, โ€œla fanciullaโ€ sempreverde figlia di Demetra, destinata a regnare sugli Inferi e a permanervi per sei mesi allโ€™anno dopo aver mangiato alcuni chicchi di melagrana che Ade le offriva [11]. La melagrana, con il suo impressionante numero di semi succosi, fragilmente liquidi, non del tutto palpabili, richiama lโ€™abbondanza infera piรน di qualsiasi altro frutto.

Altro elemento che collega inesorabilmente il pomo granato alla morte โ€” questa volta nellโ€™accezione piรน carnale โ€” รจ il profondo color rosso rubino del suo succo, del tutto simile al sangue. Questa linfa vitale, liminale tra la vita e la morte, la salute e la violenza, รจ stata oggetto di precetti, superstizioni, reverenze, ritualitร  presso ogni latitudine umana e in ogni epoca della storia. Pure se non รจ possibile, in questa sede, analizzare tutta quella che si potrebbe chiamare โ€œlโ€™antropologia del sangueโ€ [12], non di meno non รจ difficile comprendere quale reverenza potesse imporre il sanguigno succo della melagrana al pensiero analogico e simbolico dellโ€™uomo antico, tanto da farla accostare allโ€™ambito mortuario. Ma il succo sanguigno della melagrana non evoca solo la morte come dimensione, ma anche la morte come conseguenza di un gesto umano non dovuto nella trama della Necessitร : lโ€™uccisione venatoria [13]. Il sangue diviene tabรน perchรฉ tramanda memoria del sacrilego passaggio allโ€™uccisione dellโ€™altro essere vivente, non ancora animale distinto dallโ€™uomo, per il sostentamento, che ha lasciato una traccia indelebile nella civiltร  [14].

Quello che appare dalla ricognizione fino ad ora operata รจ che la melagrana, non solo accoglie in sรฉ i concetti opposti di caduta, abbondanza, morte, vita, ma, evocando chiaramente anche elementi โ€œintermediโ€ come la feconditร  e il sangue, introduce ad unโ€™intera simbologia della transizione, soprattutto a livello esistenziale o rituale. Per questo motivo, la melagrana puรฒ assumere un ruolo particolare nellโ€™ambito del rito di passaggio per eccellenza, quello iniziatico, finalizzato ad introdurre lโ€™iniziando ad una nuova vita, con implicazioni palingenetiche. In particolare, studi antropologici [15] hanno rinvenuto una struttura tripartita dellโ€™iniziazione, nella quale si distinguono:

  • la fase pre-liminale della separazione ed isolamento da un precedente contesto umano, culturale, sociale;
  • la fase di transizione liminale, strettamente rituale o di esame, caratterizzata dallโ€™ambiguitร  della condizione personale dellโ€™iniziando;
  • la fase post-liminale, di reintegrazione in un nuovo status.

La melagrana, per gli sviluppi simbolici anzidetti, inerisce particolarmente alla fase intermedia e liminale. Essa, ovviamente, appare nellโ€™ambito dei Misteri Eleusini, segnatamente nei Grandi Misteri, ispirati alla vicenda mitologica di Demetra e Proserpina. Ivi vigeva il divieto di mangiare la melagrana, assieme ad altri cibi quali fave, mele, alcuni pesci [16]. Ma la melagrana assurge a fondamentale importanza, piรน che per ruoli rituali, per il fondamentale ruolo simbolico-mitologico, essendo il frutto che, mangiato, vincola Proserpina al Regno dei Morti. Addirittura, una terracotta greca del IV secolo a.C. raffigura Prosperpina inginocchiata su una melagrana, quasi a promanare da essa. Ciรฒ conferma quanto il frutto fosse inteso, nel mondo greco, come una sorta di compendio dellโ€™intera misteriosofia eleusina, in cui il carattere della liminalitร  si concreta, mitopoieticamente, nella perenne divisione di Prosperpina/Persefone tra mondo infero e mondo superficiale, dovendo risiedere in ognuno, per sei mesi allโ€™anno, senza possibilitร  alcuna di addivenire ad una reintegrazione in uno status definitivo.

Rudolf Steiner, Apocalyptic Seal 4 โ€“ Jaochim and Boaz

Sempre in ambito iniziatico, la melagrana trova posto nellโ€™architettura del tempio massonico. Se non รจ un segreto, infatti, che il tempio massonico si ispira al Tempio di Salomone, รจ da rilevarsi immediatamente che lโ€™elemento della melagrana nella tradizione massonica si differenzia dalla descrizione biblica. Nellโ€™Antico Testamento, infatti, si legge che Hiram, il leggendario architetto,

fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza.ย Fece due capitelli, fusi in bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; lโ€™uno e lโ€™altro erano alti cinque cubiti.ย Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato per lโ€™altro capitello.ย Fece melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo stesso modo fece per il secondo capitello.ย I capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio.ย Cโ€™erano capitelli sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di lร  del reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila intorno a ogni capitello.ย Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamรฒ Iachin ed eresse la colonna di sinistra, che chiamรฒ Boaz. (1Re 7,15-21)

In Massoneria, invece, le due colonne Boaz e Jachin si differenziano tra loro, simboleggiando, con le proprie caratteristiche, le dualitร  universali. La melagrana, in particolare, si trova sulla colonna Jachin, mentre su Boaz viene posto un globo acqueo.ย La posizione delle melagrane come ornamento delle colonne dโ€™ingresso dei due templi, quello biblico e quello massonico, ben si sposa con la loro simbologia del liminale, come sopra accennata. Cosรฌ come Prosperpina, per il tramite della melagrana, sancisce la sua appartenenza irreversibile (anche se non esclusiva) ad un altro mondo, quello infero, allo stesso modo, lโ€™iniziando in Massoneria, transitando e sostando per la melagrana, si appronta ad abbandonare la profanitร  e rinascere iniziato.

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Tanto detto, le numerose melagrane che ornano il Tempio di Salomone si spiegano attraverso diversi riferimenti alla tradizione biblica, come poi si vedrร . Nellโ€™ambito muratorio, invece, il significato del pomo si comprende nellโ€™ambito dello stratificato simbolismo dualistico delle due colonne. La colonna di sinistra, bianca, detta Boaz, ossia โ€œnella forzaโ€, รจ sormontata da un globo dโ€™acqua, mentre la melagrana orna la sommitร  della sola colonna di sinistra, la rossa Jachin, il cui nome significa โ€œsarร  saldoโ€. Il bianco spermatico di Boaz e il riferimento ad una possanza attiva, la connotano in senso maschile. Il rosso mestruale di Jachin e il riferimento ad un recettivo essere salda la connotano in senso femminile. Cosรฌ caratterizzate sessualmente [17] e in termini di rispettiva attivitร  e ricettivitร , Boaz e Jachin sono idonee a simboleggiare ogni dualitร . Lโ€™attivitร  di Boaz, poi, deve essere resa graficamente dalla linea verticale, simbolo della posizione eretta della vita. La passivitร  di Jachin si rende, allโ€™incontrario, con la linea orizzontale, che richiama lโ€™idea della morte. Coerentemente, dunque, il globo dโ€™acqua sopra Boaz va a riconnettersi allโ€™idea di vita, mentre le melagrane su Jachin si sovrappongono, ancora una volta, allโ€™ambito mortuario. Il cammino iniziatico massonico, dโ€™altronde, procede tramite lโ€™avvicendarsi simbolico di morte e ritorno in vita del libero muratore [18].

Nel diverso ambito religioso e mistico la melagrana, invece, incomincia a connotarsi in maniera certo piรน positiva, venendone evidenziati la dolcezza e i profumi, nonchรฉ la tipica abbondanza. Nella tradizione ebraica, oltre quanto giร  riportato sopra e a importanti funzioni ornamentali (es. dei paramenti sacerdotali), la melagrana รจ uno dei frutti che abbondano nella Terra Promessa (Deu. 8:8) e, nel Cantico dei Cantici, vetta della mistica biblica, la bellezza dellโ€™Amata, anima, Popolo dโ€™Israele o Chiesa che sia, viene descritta tramite leggiadri riferimenti al pomo (Ct, 4,3; 6,7), mentre lโ€™amore con lโ€™Amato, il Signore, potrร  consumarsi solo quando i melograni, nel giardino dellโ€™Amata, saranno in fiore (Ct 6,11). Anche nel Corano la melagrana cresce nei giardini del Paradiso (55:068). In questi casi, la melagrana simboleggia, con le dovute differenze, stati di pienezza paradisiaca, che รจ, anche e prima di tutto, un ritorno ad una condizione primordiale giร  nota al simbolismo del frutto.

Jos van Riskwick, Still Life with Glass and Pomegranate

Nella tradizione cristiana, certo la piรน influenzata tra quelle abramitiche dalla cultura greca, il rosso succo della melagrana la fa nuovamente accomunare con il sangue, rendendola simbolo e presagio della passione di Cristo e inaugurando il motivo, assai ricorrente nella pittura europea del XV sec., del Bambino o delle Madonne che mantengono il frutto tra le mani (vedere la Madonna della Melagrana del Botticelli o la Madonna โ€œSaltingโ€ di Antonello da Messina). Sempre allโ€™interno del cristianesimo, perรฒ, la dolcezza del frutto attrae gli accenti estatici della poesia mistica, come nel caso di San Giovanni della Croce [19]:

le melagrane rappresentano i Misteri piรน alti di Dio, i suoi piรน profondi giudizi e le sue piรน sublimi grandezze. I chicchi della melagrana sono simbolo degli innumerevoli effetti delle perfezioni divine. La forma rotonda esprime lโ€™eternitร  di Dio, che non ha, come il cerchio, nรฉ inizio nรฉ fine. Il succo di melagrana indica il godimento dellโ€™anima per mezzo della comunione e dellโ€™amore, della natura degli attributi di Dio, e la mirabile letizia che essa trae dal suo possesso.

La conclusione di questo lavoro viene affidata, ora, alla splendida testimonianza del poeta del duende, Federico Garcia Lorca, che nella sua โ€œCanzone orientaleโ€, con brevi e vividi versi, cantรฒ lโ€™opaca dolcezza e gli antichi presagi di questo frutto che da millenni accompagna lโ€™anima dellโ€™uomo.

La melagrana รจ la preistoria
del sangue che portiamo,
lโ€™idea di sangue, chiuso
in globuli duri e acidi,
che ha una vaga forma
di cuore e di cranio.

O melagrana aperta, tu sei
una fiamma sopra lโ€™albero,
sorella carnale di Venere,
riso dellโ€™orto ventoso.

Ti circondano le farfalle
credendoti un sole fermo
e per paura di bruciarsi
ti sfuggono i vermi.

Perchรฉ sei la luce della vita,
femmina dei frutti. Chiara
stella della foresta
del ruscello innamorato.

Potessi essere come sei tu, frutto,
passione sulla campagna!

Rubik Kocharian

Note:

[1] ย CATTABIANI A., Calendario. Le feste, i miti, le leggende e i riti dellโ€™anno,ย  Rusconi, 1994, pp. 106 ss.ย 

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[2] ย La melagrana รจ frutto caro al dio induista Ganesha, detto โ€œBijapuraphalasaktaโ€, โ€œcolui che gradisce la frutta dai molti semiโ€, la cui figura riunisce in sรฉ e mette in equilibrio gli opposti del maschile e del femminile, Shiva e Shakti.ย 

[3] ย Genesi, 3: 6 fa riferimento solo a โ€œfruttoโ€, lโ€™identificazione con la mela รจ postuma. Tuttavia, pensando che la Terra Promessa replichi la vegetazione dellโ€™Eden e che, in essa, sono presenti, secondo la profezia, grano, orzo, vite, fico, melograno, olivo e palma da datteri (Deu. 8:8). Lโ€™unico pomo, tra questi, รจ la melagrana. Cfr. GRILLI CAIOLA M. โ€“ GUARRERA P. M. โ€“ TRAVAGLINI A., Le piante nella Bibbia, Gangemi, 2014.

[4] ย Su tutti, ZOLLA E., Lโ€™androgino: lโ€™umana nostalgia dellโ€™interezza, Red edizioni, 1980.

[5] ย Dal Seder Zeraim (in ebraico: ืกื“ืจ ื–ืจืขื™ื โ€Ž?, lett. โ€œOrdine dei Semiโ€), primo e piรน corto Seder (โ€œOrdineโ€) della Mishnah, una delle maggiori opere della Legge ebraica.

[6] ย Cfr. GUENON R., Scritti sullโ€™esoterismo islamico e il taoismo, Adelphi, 1993, cap. II. Secondo questa dottrina, che prende ad immagine metaforico un frutto, la scorza sarebbe la sharia, la legge religiosa e sociale esteriore, il nocciolo costituisce la Veritร  Metafisica. Gli infiniti tragitti che, nella polpa, si fanno spazio dalla scorza al cuore del frutto sono le Turuq, le vie iniziatiche.ย 

[7] ย Cfr. MAINGUY I., Simbolica massonica del Terzo Millennio, Edizioni Mediterranee, 2009, pp. 165-166.

[8] ย Cfr. BOUCHER J., Simbolica massonica, Atanor, 2015, pp. 145-146. Lโ€™Autore afferma, significativamente, โ€œoccorre quasi sempre sottintendere la melagrana, quando si parla di pomo nei miti e nelle usanze popolari relative al matrimonioโ€.ย 

[9] ย Riflessioni magistralmente svolte da HILLMAN J., Il sogno e il mondo infero, Adelphi, 2003, pp. 50 ss.ย 

[10] ย  HILLMAN J., op. cit., p. 61: ยซ Lโ€™Ade che รจ in Dioniso dice che esiste un significato invisibile negli atti sessuali, un senso per lโ€™anima nella parata fallica, che tutta la nostra forza vitale (โ€ฆ) allude al mondo infero delle immagini (โ€ฆ) Dioniso รจ anche una divinitร  infera (che attira giรน, come unโ€™esperienza depressiva) (โ€ฆ) Lโ€™altro lato di quella misteriosa divinitร , il Dioniso che รจ in Ade, significa che esiste una zoe, una vitalitร , in tutti i fenomeni del mondo infero (โ€ฆ) Le immagini di Ade sono anche dionisiache: non fertili nel senso naturale, ma nel senso psichico, immaginativamente fertili. Cโ€™รจ, sotto la terra, unโ€™immaginazione che trabocca di forme animali, che boccheggia e fa musica. Cโ€™รจ una danza nella morte. Ade e Dioniso sono lo stesso dio. ยปย 

[11] ย รˆ quanto mai interessante notare come, nel folklore meridionale, sognare di condividere il cibo con persone defunte sia di cattivo e macabro auspicio.

[12] ย Si veda lโ€™eccellente articolo apparso su questa stessa rivista, EUSEBIO R., La metafisica del sangue, 2020.

[13] ย Lo spargimento di sangue, anche in ambito bellico, ha sempre costituito una grave trasgressione dellโ€™ordine precostituito. Ancora a Roma, lโ€™augure feziale, prima della battaglia, lanciava nel campo occupato dal nemico un giavellotto insanguinato, cosรฌ chiamando a testimonianza gli dei e sottraendo la guerra dallโ€™ambito della trasgressione. Non รจ difficile o peregrino pensare che le prime uccisioni venatorie abbiano impresso, nella psiche primitiva dellโ€™uomo, la traccia mnestica di una colpa ancestrale tradottasi in un piรน o meno velato tabรน del sangue.ย 

[14] ย Cfr., su tutti, CALASSO R., Il cacciatore celeste, Adelphi, 2016. Dal rsvolto: โ€œCi fu unโ€™epoca in cui, se si incontravano altri esseri, non si sapeva con certezza se erano animali o dรจi o signori di una specie o demoni o antenati. O semplicemente uomini. Un giorno, che durรฒ molte migliaia di anni, Homo fece qualcosa che nessun altro ancora aveva tentato. Cominciรฒ a imitare quegli stessi animali che lo perseguitavano: i predatori. E diventรฒ cacciatore. Fu un processo lungo, sconvolgente e rapinoso, che lasciรฒ tracce e cicatrici nei riti e nei miti, oltre che nei comportamenti, mescolandosi con qualcosa che nella Grecia antica fu chiamato ยซil divinoยป,ย tรฒ theรฎon, diverso ma presupposto dalย sacroย e dalย santoย e precedente perfino agli dรจi. Numerose culture, distanti nello spazio e nel tempo, associarono alcune di queste vicende, drammatiche ed erotiche, a una certa zona del cielo, fra Sirio e Orione: il luogo del Cacciatore Celeste. Le sue storie sono intrecciate in questo libro e si diramano in molteplici direzioni, dal Paleolitico alla macchina di Turing, passando attraverso la Grecia antica e lโ€™Egitto ed esplorando le connessioni latenti allโ€™interno di uno stesso, non circoscrivibile territorio: la menteโ€.

[15] ย In particolare, VAN GENNEP A., I riti di passaggio, Bollati boringhieri, 2012.

[16] ย MAGNIEN V., I Misteri di Eleusi Origini e rituale delle iniziazioni elusine, Edizioni di AR, 1996, p. 219.

[17] ย Si aggiunga che i nomi delle due colonne, al contrario, risultano essere, considerando le sole consonati, ZB e NK, che in ebraico significano rispettivamente โ€œfalloโ€/โ€organo fecondatoreโ€ e โ€œcoito/copulaโ€, cfr. J. BOUCHER, Simbolica massonica, Atanor, 2015, p. 186.

[18] ย Su tutti, anche con riferimento ai nomi delle Colonne e relativa simbologia, REGHINI A., Le parole sacre e di passo dei primi tre gradi e il massimo mistero massonico, Atanor, 1994.

[19] ย GIOVANNI DELLA CROCE, Tutte le opere, Bompiani, 2014, pp. 303 ss.

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