La Sheela-na-Gig e il culto dei poteri generativi nel Cristianesimo Celtico

Il culto dei poteri generativi che permeava lโ€™antica religione celtica (e pre-celtica) rimase in auge in Irlanda anche dopo lโ€™avvento del Cristianesimo, al punto che alcuni studiosi parlano di un โ€œCristianesimo Celticoโ€ che, sotto il velo del nuovo culto, avrebbe mantenuto intatte le antiche dottrine sacre: uno degli indizi piรน pregnanti in questo senso รจ la rappresentazione della Sheela-na-Gig prima nei siti megalitici e nei pozzi sacri e, in seguito, nelle stesse chiese cristiane.


di Marco Maculotti

La rappresentazione della Sheela-na-Gig, sebbene con tutta probabilitร  appartenente allโ€™arte simbolica delle popolazioni stanziate in Irlanda prima dei Celti, viene generalmente messa in relazione, senza distinzioni di sorta, con le piรน svariateย dee celtiche: Tailtiu, dea dei cereali di cui si ricorda il sacrificio mitico a Lammas;ย Tlachtga, dea dei morti celebrata a Samhain, Macha, dea-giumenta connessa al nord e a Yule;ย Brigit, dea della fertilitร  e della rinascita festeggiata a Imbolc; Tea, dea della sovranitร  onorata a Beltane, e altre dee della sovranitร  quali Medb, Cailleach ed ร‰iru. Tutte queste divinitร  venivano giร  venerate nellโ€™Irlanda pre-celtica e possedevano santuari per il culto, tutti ubicati su colline considerate sacre, le medesime che in seguito allโ€™avvento del cristianesimo vennero collegate nel folklore al popolo invisibile dei Sidheย [1].

Le testimonianze storiche che ci sono giunte, tuttavia, ci consentono di rinvenire con certezza le origini del simbolo della Sheela-na-Gig agli albori della dinastia di Niall dei Nove Ostaggi, re supremo dโ€™Irlanda dal 378 al 405 d.C., tra i cui discendenti si registrano re di territori irlandesi, scozzesi ed inglesi, nonchรฉ molti dei santi fondatori di gran parte delle prime istituzioni monastiche irlandesi [2]. รˆ dโ€™altronde accertato il fatto che molti tra i primi sacerdoti cristiani in Irlanda furono druidi che, messi di fronte alla scelta fra lโ€™accettare la nuova fede o andare incontro alla morte, optarono per la sopravvivenza e cercarono di integrare la religione cristiana con i simboli e gli archetipi degli antichi culti [3]:

ยซ Quando i druidi divennero sacerdoti, riversarono nella nuova fede tutta la loro antica conoscenza druidica riguardo la storia, la genealogia, la legge e la cosmologia [โ€ฆ] Evento eccezionale, in Irlanda la nuova religione venne naturalizzata da unโ€™intellighenzia preesistente. ยป


Il โ€œcristianesimo celticoโ€ e le origini della Sheela

Non sorprende quindi che il maggior numero di Sheela-na-Gig si rinvenga nei primi monasteri cristiani fondati da questi primi monaci-druidi, in particolare quelli delle due ยซscuoleยป di Santa Brigida e di San Colomba (da non confondersi con Colombano); la ยซscuolaยป di San Patrizio, al contrario, era piรน vicina ai dogmi e ai simboli della Chiesa di Roma. Altre Sheela, anche se in numero molto piรน esiguo rispetto quelle rinvenute nelle isole britanniche, si trovano nel continente europeo (11 in tutto), alcune nella Francia settentrionale lungo la costa atlantica, altre lungo il percorso seguito dai pellegrini per giungere a Santiago de Compostela in Spagna, luogo sacro e meta di pellegrinaggio giร  prima dellโ€™รจra cristiana.

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I primi monasteri cristiani in Irlanda furono dโ€™altronde edificati sugli stessi siti che precedentemente ospitavano i templi dellโ€™antica religione. Le prime chiese, le cosiddette dairtech, furono costruite con il legno ricavato dallโ€™abbattimento dei boschetti sacri di querce in cui si svolgevano i rituali druidici. Intorno alla chiesa lignea si sviluppava poi la costruzione del villaggio: a quel tempo ยซlโ€™intero monastero assomigliava a un villaggio di casupole di legnoยป, paragonabile ad un alveare [4].

Prima che si passasse alla costruzione di chiese in pietra, le Sheela-na-Gig vennero scolpite su menhir o steli di pietra, non di rado posizionati accanto a un pozzo sacro. La tradizione collega spesso la potenza sacrale della Sheela alla recitazione di preghiere presso il pozzo a cui รจ legata, o ancora alla pratica rituale di appendere brandelli di stoffa e oggetti-ricordo come ex-voto ai rami del biancospino, che รจ considerato nella tradizione gaelica lโ€™ยซalbero delle fateยป (fairy-tree) [5]. Appare dunque evidente che lโ€™ambito simbolico della Sheela-na-Gig รจ quello delle acque inferiori (o sotterranee), quel mondo fluido, volatile e pre-formale del subconscio, dimensione in cui risiedono iย Fairiesย e le anime dei defunti.

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La maggior parte delle Sheela-na-Gig, tuttavia, si trova in chiese edificate tra lโ€™XI e il XIII secolo secondo lo stile romanico โ€” anche se spesso le raffigurazioni della dea acquatica si presentano sensibilmente piรน consunte rispetto al resto dei muri di pietra, tradendo una maggiore antichitร  e una sopravvivenza dalle costruzioni piรน antiche alle chiese piรน tarde. Altre sono molto piรน antiche: quella di Sierkieran, nella contea di Offaly, ยซpresenta molte caratteristiche di un idolo pagano, inclusi i fori in cima alla testa che avrebbero potuto sostenere ornamenti per il capo come corna di cervo o fioriยป [6]. In questo villaggio, il primo monastero cristiano risale al 350 d.C., il che lascia intendere che la Sheela qui rinvenuta possa anche risalire a unโ€™epoca piรน antica.

Photograph of the Sheela na gig, Church Stretton, Shropshire [c.1930s-1980s] by John Piper 1903-1992


Rituali di guarigione

Talvolta le rappresentazioni della Sheela-na-Gig sono state trovate presso siti in cui si svolgevano rituali di guarigione: รจ il caso della pietra di Tomregan nella contea di Cavan, che alcuni studiosi affermano essere una raffigurazione di San Bricรญn, uno dei santi-druidi fondatori che visse ed insegnรฒ presso lโ€™abbazia-universitร  locale. Richiamando la simbologia della Sheela nella posizione a gambe aperte, lโ€™opera pur raffigurando un santo non era apparentemente considerata indecente, nonostante lโ€™esposizione dei genitali.

Dโ€™altronde la cristianizzazione dei culti, qui come altrove, non andava affatto di pari passo con lโ€™eliminazione dellโ€™antica religione: a dimostrazione di ciรฒ รจ interessante rilevare come attorno al sito di Tomregan sono state trovate, oltre alle fondamenta della chiesa e di una torre circolare, i resti di alcune capanne sudatorie (simili a quelle in cui i cavalieri Sciti delle steppe eurasiatiche raggiungevano lโ€™estasi respirando a pieni polmoni fumo di canapa) e quelli di alcune piante medicinali, probabilmente utilizzate nei rituali di guarigione. Nei dintorni รจ inoltre presente ancora oggi un pozzo sacro con un antico muro di confine in pietra [7].

Fu soprattutto il cristianesimo della scuola di Santa Brigida, fortemente collegato al culto della dea Brigid e ai suoi antichi rituali, a perpetrare le ancestrali pratiche di guarigione in tutto il Medioevo irlandese. Secondo la tradizione Brigida fondรฒ trenta conventi, fra cui quello di Kildare edificato nel 480, dove le sue suore (o forse sarebbe meglio dire vestali) continuarono a praticare le antiche discipline cui erano tradizionalmente adibite prima dellโ€™avvento del cristianesimo, quali ยซlโ€™ostetricia, la medicina, lโ€™erboristeria, la produzione di cibi e latticini, i mestieri e le arti come la poesia, la musica, la metallurgia e la pratica della leggeยป [8]. A quei tempi la ยซparrocchia di Brigidaยป comprendeva la zona centrale dellโ€™Irlanda (essendo la ยซcorrenteยป di San Patrizio ubicata sulla costa orientale e quella di San Colomba su quella occidentale), e non รจ certo un caso se รจ in questa area che รจ stato rinvenuto il maggior numero di rappresentazioni della Sheela.

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La Sheela, il megalitismo e il culto dei poteri generativi

Unโ€™altra Sheela-na-Gig si trova addirittura nellโ€™arcipelago delle Orcadi, nella Scozia insulare, precisamente allโ€™interno della chiesa di Kirkwall. Al tempo queste isole erano abitate dai Pitti, e il cristianesimo fu importato da san Colomba durante un viaggio compiuto per incontrare il loro re, Brude. Nondimeno, anche prima della colonizzazione dei Pitti, lโ€™arcipelago presentava molti centri di culto formati da cumuli di pietre megalitiche e tombe a corridoio come quelle dei siti irlandesi o di Malta: impossibile quindi risalire con certezza allโ€™antichitร  del simbolo in questi territori. Unโ€™altra rappresentazione si trova nella cittร  di York nello Yorkshire, in Inghilterra, che al tempo era ubicato al centro della regione della Northumbria, spesso identificata come culla del ยซcristianesimo celticoยป [9].

Antichissima deve essere anche la Sheela-na-Gig sulla pietra di Adamnan, presso la collina sacra di Tara, dove la dea รจ venerata nella sua funzione di datrice di sovranitร . Vicino a questa stele dove รจ scolpita la Sheela si trova un piccolo masso a forma di lingam che rappresenta il suo equivalente maschile; la coppia di pietre รจ conosciuta comeย Blocย eย Bluigneย e sono considerate epifanie dei due aspetti del divino, il femminile e il maschile, che proprio qui a Tara si riuniscono ritualmente in ieros gamosย al momento dellโ€™elezione del nuovo sovrano [10].

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Dโ€™altronde, dalla pubblicazione delย Golden Boughย di Sir James Frazer in poi, il fatto che il culto dei poteri generativi fosse molto in voga nelle isole britanniche durante lโ€™รจra pagana non puรฒ costituire certo una novitร . Ciรฒ che sorprende invece realizzare รจ come spesso, grazie alla ยซinfiltrazioneยป druidica nei ranghi sacerdotali del nascente clero cristiano, tali credenze e pratiche siano rimaste in vita anche nellโ€™epoca ufficialmente ritenuta a pieno titolo cristiana. รˆ notevole a questo proposito la scoperta di megaliti ยซfalliciยป seppelliti al di sotto degli altari di chiese inglesi risalenti allโ€™XI e al XII secolo, quindi molti secoli dopo il passaggio ufficiale dal paganesimo al cristianesimo [11]:

ยซ La parziale distruzione di edifici religiosi da parte delle bombe tedesche lanciate durante la Seconda Guerra Mondiale portรฒ il professor Web, un esperto di architettura religiosa medioevale, a scoprire che il 90% di tutte le chiese medievali inglesi da lui esaminate presentava allโ€™interno degli altari maggiori un lingam in pietra. โ€œ[โ€ฆ] quel simbolo originale dellโ€™antico Culto della Fertilitร , diffuso in tutto il mondo: il Fallo universale grazie al quale tutta la vita animale veniva generataโ€œ. ยป

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Il simbolismo iniziatico della Sheela

E il simbolismo della Sheela-na-Gig sembra in quale modo complementare a quello del ยซFallo universaleยป: analogo infatti alla Visica Piscis, alla Yoni induistaย e al geroglifico egiziano kteisย (nonchรฉ similare a quello delย Tโ€™ao Tโ€™ieh orientale o delย Kaฤlamukhaย indiano), rappresentava, come scrive Maureen Concannon [12],

ยซ [โ€ฆ] allo stesso tempo una bocca e una porta dโ€™ingresso al mondo spirituale, alla camera dellโ€™iniziazioneย [โ€ฆ] un canale del parto posto tra il regno materiale e quello spirituale. La tradizione irlandese aveva mantenuto questo simbolo della Grande Madre: il suo corpo rappresentava sia lโ€™entrata che lโ€™uscita dalla vita stessa. ยป

Indelebilmente legata allโ€™ambito simbolico delle ยซacque inferioriยป (o ยซsotterraneeยป), la Sheela-na-Gig sembra dunque equivalente alla caverna o alla grotta ipogea, o ancora allโ€™albero cavo o alla collina egualmente cava in cui risiedono i Sidhe, il popolo invisibile dei trapassati e delle entitร  feriche. รˆ risaputo che tradizionalmente gli irlandesi ยซritenevano che il bordo delle acque fosse sempre un luogo dove laย รฉicseย โ€” โ€œsaggezzaโ€, โ€œpoesiaโ€, โ€œconoscenzaโ€ โ€” veniva rivelataยป: รจ proprio questa ยซzona di confineยป afferente allโ€™ambito geo-mitico in cui la potenza simbolica della Sheela si rivela. Sono questi ยซluoghi senza spazio come quello tra la spuma e lโ€™acqua o tra la corteccia e lโ€™alberoยป in cui, nel folklore moderno, si possono confinare gli spiriti esiliati [13].

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Similmente,ย inย epoca cristiana la Sheela era simbolicamente connessa alla trasformazione cui i fedeli erano sottoposti dopo essere entrati nel ventre della ยซMadre Chiesaยป, come chiosa la Concannonย [14]. In ciรฒ possiamo trovare dei corrispettivi nella letteratura etnografica riguardante i popoli cosiddetti ยซprimitiviยป, nei cui rituali la capanna dellโ€™iniziazione รจ talvolta descritta come il ventre di un ยซmostro/demoneยป cui i neofiti devono entrare per accedere alla dimensione sacra/iniziatica. Questa esperienza rituale, che possiamo definire come ยซessere inghiottiti dal mostroยป (simbolismo mantenuto anche nella tradizione veterotestamentaria nellโ€™episodio di Giona e la balena), รจ palesemente unโ€™esperienza di morte e rinascita: il fedele entra nel ventre oscuro in una certa disposizione dโ€™animo e ne fuoriesce, al termine della funzione religiosa, in unโ€™altra, come rinato e trasformato ontologicamente.

Dโ€™altronde nei paesi celtici, come nota Jean Markale, ยซla Madre divina conosce le strade che portano allโ€™Altro Mondo, e di esse รจ la vigile guardiana: a Brennilis (Finistรจre), Notre-Dame de Breacโ€™h Ilis veglia sulle paludi del Yeun Elez, ove si trovano, secondo la tradizione locale, le porte dellโ€™Infernoยป [15]. La dea Madre diventa cosรฌ ยซcolei verso la quale i defunti si dirigono per essere rigenerati e acquisire una nuova nascita in un mondo parallelo a quello delle relativitร  percepibiliยป [16], che puรฒ essere la leggendaria ยซisole delle meleยป di Avalon come il mondo invisibile e ยซsotterraneoยป โ€” perchรฉ sovrapposto al nostro โ€” dei Sidhe.

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La Sheela attraverso le epoche

Il ยซcristianesimo celticoยป fiorรฌ nel periodo compreso tra il IV e lโ€™VIII secolo, quindi subรฌ una battuta dโ€™arresto con le invasioni vichinghe. Oltre alle razzie e alle devastazioni portate da questi ultimi, le correnti cristiane piรน vicine allo spirito antico subirono anche lโ€™attacco ideologico della Chiesa di Roma, al punto che ยซil culto della Sheela come simbolo della Grande Madre venne etichettato come una delle โ€˜pratiche paganeโ€™ della Chiesa dโ€™Irlanda che la Chiesa di Roma voleva โ€˜riformareโ€™. Negliย Annaliย non si fa menzione nรฉ degli intagli nรฉ del nome โ€˜Sheelaโ€™, malgrado le sue immagini fossero presenti in tutti i piรน importanti centri del Cristianesimo in Irlandaยป [17]. Secondo la storica e psicologa irlandese Maureen Concannon [18]:

ยซ La Sheela simboleggiava la veritร  eterna della morte e della trasformazione. La morte stessa divenne un qualcosa da temere per la Chiesa di Roma, visto che essa ripudiava la veritร  psicologica secondo cui ogni forma di vita, giunta alla sua fine, torna alla Grande Madre per far sรฌ che possa avvenire la rigenerazione. Nel X secolo, la Chiesa di Roma proibรฌ il canto di alcuni antichi inni irlandesi perchรฉ trattavano il tema della morte. ยป

Gradualmente le Sheela-na-Gig subirono un processo di occultamento ed eliminazione: ยซpian piano si trasformarono da simboli della dea in simboli dellโ€™immoralitร , fungendo da ammonimento contro gli eccessi sessualiยป [19].

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A partire dal XIII secolo, nonostante il flusso continuo proveniente dal continente e diretto in Irlanda di frati predicatori (domenicani, francescani e agostiniani) e la chiusura nei decenni a seguire di piรน di 200 monasteri ยซcelticiยป, si apre con le invasioni normanne un nuovo capitolo della saga della Sheela: i piรน recenti invasori iniziarono infatti ad esibirla allโ€™interno dei castelli come segno di legittimitร  del loro potere. Sono ben 33 i castelli irlandesi che possiedono immagini della Sheela giunteci intatte, tutti costruiti in un arco di tempo che va dal 1250 al 1500, un periodo solitamente ricordato come ยซRinascimento Gaelicoยป perchรฉ vide lโ€™alleanza fra i capiclan gaelici e i nuovi colonizzatori Normanni [20].

Altri periodi piรน buรฎ seguirono, per la Sheela-na-Gig come per la cultura celtica tutta: prima la conquista dellโ€™Irlanda da parte dei Tudor (1534-1603), con la Riforma protestante e la colonizzazione elisabettiana, poi la ยซfuga dei contiยป nel 1607 dopo il fallimento della ribellione scoppiata nel 1595, infine il flagello di Cromwell. Fu cosรฌ che la Sheela, privata dellโ€™adorazione dellโ€™aristocrazia gaelica ed eliminata dalle tradizioni che era consentito studiare nelle scuole entrรฒ a far parte del folklore: nacque cosรฌ il personaggio generico della Banshee, o ยซdonna delle fateยป, che piangeva per predire la morte dei membri delle famiglie dinastiche. Un mito perfettamente in linea con lโ€™anima straziata degli irlandesi dopo lโ€™eliminazione fisica e la rocambolesca fuga allโ€™estero degli ultimi sopravvissuti di quella che fu lโ€™aristocrazia gaelica.

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Lโ€™Autore presso Monasterboice, contea di Louth, Irlanda, agosto 2019

Note:

[1] Concannon, La femmina sacra. Sheela, la dei dei Celti, pp. 51-2

[2] Ivi, p. 55

[3] Ivi, p. 59

[4] Ivi, pp. 60-1

[5] Ivi, p. 63

[6] Ivi, p. 62

[7] Ivi, p. 65

[8] Ivi, p. 68

[9] Ivi, p. 73

[10] Ivi, p. 81

[11] Ivi, p. 103

[12] Ivi,ย p. 93

[13]ย Alwyn e Brinley Rees,ย Lโ€™ereditร  celtica. Antiche tradizioni dโ€™Irlanda e del Galles, p. 288

[14] Concannon, op. cit., p. 96

[14] Markale,ย Il cristianesimo celtico, p. 222

[16]ย Markale, Prodigi e segreti nel Medioevo, p. 119

[17] Concannon, op. cit., p. 84

[18] Ivi, p. 86

[19] Ivi, p. 89

[20] Ivi, pp. 110-2


Bibliografia:

Maureen Concannon, La femmina sacra. Sheela, la dei dei Celti, Arkeios, Roma 2006

Jean Markale, Il cristianesimo celtico, Arkeios, Roma 2014

Jean Markale, Prodigi e segreti nel Medioevo, Arkeios, Roma 2013

Alwyn e Brinley Rees,ย Lโ€™ereditร  celtica. Antiche tradizioni dโ€™Irlanda e del Galles, Mediterranee, Roma 2000


8 commenti su โ€œLa Sheela-na-Gig e il culto dei poteri generativi nel Cristianesimo Celticoโ€

  1. Buon giorno, ho letto la vostra pubblicazione su Sheela-na-gig. Desiderei avere un contatto, anche via mail per approfondimento su unโ€™immagine di Sheela-na-gig, ritrovata in un affresco in Italia.
    Lascio il mio recapito mail: er.artemisia@hotmail.it. Emanuela

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