Sulla (negletta) influenza di Austin Osman Spare sul Surrealismo — intendendo il surrealismo non solo come dinamica artistica, ma come prassi magica.
di Andrea Venanzoni
Devono davvero essere poche le persone interessate allโarte di questi tempi, a Londra, a non conoscere il nome di Austin Osman Spare.
The Art Journal, 1907
Oscura la tua dimora, chiudi la porta, rendi vuota la mente. Anche cosรฌ sei in buona compagnia.
Austin Osman Spare, La Logomachia di Zos
Il Grande Assente:
come il surrealismo ha rimosso Austin Osman Spare
Tra lโaprile e il settembre 2022, la suggestiva cornice di Venezia, coi suoi decadenti e ombrosi languori, ha ospitato una mostra dal titolo assai significativo: โSurrealismo e magia โ la modernitร incantataโ. Scorrendo la vasta esposizione, appare evidente come la fenomenologia delle radici magiche del surrealismo venga scorta nel fantasma di una reazione contro-culturale diretta contro gli allora imperanti positivismo e scientismo: ed รจ un dato di fatto che Parigi, culla del razionalismo ottocentesco, come Londra e Berlino negli stessi anni, abbia conosciuto tra ottocento e primi del novecento un poderoso revival magico ed esoterico che avrebbe influenzato (anche) la produzione artistica.
La Belle Epoque dellโesoterismo โ maghi, stregoni e alchimisti nella Parigi fin de siรจcle [1], cosรฌ รจ titolato un volume che raccoglie e mette a sistema alcuni scritti e personaggi attivi nella capitale francese proprio nel campo dellโoccultismo in quel medesimo arco temporale. E come dimenticare Il Mago, celebre romanzo di W. S. Maugham, ispirato alle vicende umane e intellettuali di Aleister Crowley e ambientato, non casualmente, proprio a Parigi?
Nel 1924, nel (primo) Manifesto surrealista, in un capitoletto emblematicamente titolato โSegreti dellโarte magica surrealistaโ, Andrรฉ Breton sintetizzava efficacemente la metodologia magico-operativa del neonato movimento artistico, scrivendo:
fatti portare qualcosa da scrivere, dopo esserti sistemato in un luogo che sia il piรน favorevole possibile alla concentrazione della tua mente su sรฉ stessa. Mettiti nello stato piรน passivo o ricettivo che puoi. Ignora il tuo genio, i tuoi talenti e quelli di tutti gli altri. Diโ a te stesso che la letteratura รจ uno dei percorsi piรน tristi che portano a tutto. Scrivi velocemente senza un argomento preconcetto, abbastanza veloce da non trattenerti e non essere tentato di rileggerti. La prima frase verrร da sรฉ, perchรฉ รจ vero che ogni secondo cโรจ una sentenza straniera che chiede solo di essere esteriorizzata […] Continua quanto vuoi. Affidati al carattere inesauribile del mormorio.
[2]
Il superamento della ritenzione sovrastrutturale della coscienza, il raggiungimento di un vuoto atarassico dentro cui plasmare una forma di volontร assoluta inconsapevole, un agire-senza-agire simile al Wu wei del Tao, la modellazione tecnico-sciamanica della scrittura e della pittura automatiche come fluire purissimo di un Io per troppo tempo incatenato, e ora invece selvaggio, atavico, rievocato dal profondo dellโabisso interiore.
Chi abbia familiaritร con lโopera e il pensiero di Austin Osman Spare, avrร trovato in quel passo di Breton piรน di qualche episodica similitudine. Proprio per questo, nel cuore della mostra veneziana quella di Spare รจ una deflagrante, assordante assenza. Una assenza, va detto, che si prolunga dolente da tempo e che ha espunto Spare nella ricostruzione storico-filologica delle influenze artistiche e concettuali esercitate sulla parafernalia surrealista.
Le figure piรน prettamente esoteriche presenti nel cuore della mostra veneziana sono state senza dubbio alcuno quella di Kurt Seligmann e quella altrettanto importante di Leonora Carrington. Il primo รจ considerato, storicamente, autentico tratto di congiunzione tra surrealismo e occultismo: surrealista pittorico di origini svizzere, fu anche storico dellโocculto, con allโattivo una rilevante storia della magia [3], apprezzabile quando lโattenzione ricostruttiva รจ focalizzata sulla Francia e sullโintreccio tra arte e pensiero magico, piรน sbrigativa perรฒ quando lโattenzione viene appuntata su altri Paesi. In quanto alla Carrington, come รจ stato sottolineato in una recente mostra londinese e nel relativo, documentatissimo catalogo [4], avrebbe praticato in aree isolate e remote del Messico antichi rituali stregoneschi, assieme allโartista Remedios Varo.
Ed รจ invero bizzarro che siano stati acclusi alla mostra surrealisti che furono anche, realmente, occultisti, dovendo poi registrare lโesclusione di chi, come AOS, fu davvero totale anello di congiunzione tra questi due mondi, e ben prima del surrealismo stesso.
The Golden Hind:
la vexata quaestio delle influenze
Il surrealismo non solo come dinamica artistica, ma come prassi magica. ร questo lo spunto che piรน di ogni altro collega vividamente Spare e il surrealismo. In fondo, la palese insoddisfazione dei surrealisti per il mondo e per la sua tetra, burocratica realtร avrebbe spinto gli artisti francesi a considerare le loro creazioni non piรน come mere forme di estrinsecazione dello spirito creativo ma come autentico incantesimo di trasformazione psichica.
Chiunque abbia letto con una sia pur superficiale dose di attenzione il passo bretoniano citato prima, si sarร reso conto della organica e non banale assonanza con molti dei precetti spareiani [5]. Il motivo per cui Spare sia da ritenersi figura cardine del surrealismo artistico รจ proprio per ciรฒ piuttosto autoevidente, per quanto questo motivo sia negletto e sovente trascurato. Ci soffermeremo prima sullโimportanza funzionale e strutturale dei concetti e delle opere di Spare e su come esse siano state intrinsecamente surrealiste [6], e successivamente sul perchรฉ di questa rimozione.
Innanzitutto, lโargomento cronologico-storico. Quando Breton compone e pubblica il primo Manifesto, Spare ha giร dato alle stampe alcune delle sue opere essenziali. Il Manifesto surrealista รจ infatti del 1924, mentre alcune delle piรน significative opere di Spare lo precedono di molti anni: Earth Inferno รจ del 1905, il Book of Pleasure del 1913 e The Focus of Life del 1921. Ironia della semantica sincronica, il sottotitolo di questa ultima opera รจ โI mormorii di AOSโ, e proprio mormorii รจ la parola-chiave finale del passo di Breton che abbiamo citato supra.
Non solo: Spare, ben prima dellโemersione del surrealismo, aveva giร esibito in prestigiose gallerie ed era stato lodato dal mondo culturale come promessa, e in alcuni casi addirittura definito โgenioโ. Lโarte di Spare venne messa in mostra infatti alla Royal Academy nel 1904, quando lโartista non aveva ancora compiuto diciotto anni [7]; la Royal Academy rappresentava per il mondo artistico britannico il Gotha assoluto, il punto di arrivo a cui moltissimi artisti dalle affermate carriere non avrebbero nemmeno potuto sperare di giungere in tutta una intera esistenza.
Proprio per questo, il giudizio di genialitร su Spare formulato dal Presidente dellโAccademia, John Singer Sargent [8], non appare eccessivo nรฉ plasticamente laudativo, ma puramente fattuale. Dโaltro canto, lโapprezzamento, inizialmente, generale per le realizzazioni pittoriche e artistiche di Spare coinvolse una elevata platea di pubblico qualificato. Il giudizio di Sargent venne infatti echeggiato dal noto e influente pittore John Augustus [9].
Non mancarono le feroci critiche, soprattutto di ordine morale e che si appuntavano sulla estetica e sulla sostanza concettuale delle opere spareiane. Non cโรจ dubbio alcuno perรฒ che, al di lร di alcuni non del tutto commendevoli giudizi espressi dal mondo della critica artistica mai perรฒ legati alla tecnica e alla capacitร ma sempre ai concetti risultanti dalle opere, il nome di Spare ebbe in quellโarco temporale vasta circolazione.
Dโaltronde che Spare non possa essere liquidato come un sotterraneo maverick praticamente sconosciuto dal mondo culturale ci รจ testimoniato dal fatto, oggettivo, che uno dei progetti letterari e artistici di cui Spare fu co-editore, The Golden Hind, vide la collaborazione di nomi quali quelli di Aldous Huxley e Havelock Ellis. In questo contesto, appare importare poco la veridicitร della asserzione riportata da Kenneth Grant secondo cui George Bernard Shaw avrebbe affermato che:
la medicina di Austin Osman Spare รจ troppo forte per lโuomo medio.
[10]
Non cโรจ dubbio infatti che, nel bene e nel male, il nome di Spare circolasse nelle gallerie, sui giornali e nelle Accademie, e che del pari affascinasse e scandalizzasse. Non era certo autore per il gusto delle masse [11], ma ciรฒ non implicava che il suo nome fosse sotterraneo o appannaggio di ristrette รฉlite. Uno dei momenti storici di massima popolaritร delle opere artistiche spareiane puรฒ essere temporalmente situato tra il 1911 e il 1916, attraverso collaborazioni a riviste come Form o The Yellow Book. A testimonianza di questa asserzione, si puรฒ rilevare come proprio in quegli anni sul Book Lovers Magazine con un articolo a firma di Ralph Straus, il nome di Spare venisse riconosciuto come uno di quelli a cui era arrisa una ampia popolaritร [12].
ร dubbio, come vedremo, che ad AOS potesse seriamente interessare lโesser riconosciuto come padre nobile di un qualche movimento dโarte dโavanguardia, nรฉ fece in vita qualcosa per vantare i teorici crediti di una astratta primogenitura. Le uniche tracce โistituzionaliโ di riferimenti al surrealismo legato a Spare, sono prevalentemente ironiche oppure, positivamente, interessate. Sotto la prima categoria vanno rubricati i riferimenti ironici che lo stesso Spare fece conversando con amici o inviando bigliettini alla sua cerchia di estimatori o corrispondenti, fregiandosi appunto ironicamente dellโappellativo di โsurrealistaโ. Nella seconda sono invece da ricomprendere quegli episodi che mentori e appassionati del pittore di Snow Hill elaborarono per far conoscere e celebrare ancora di piรน Spare, sfruttando lโonda montante della popolaritร del surrealismo.
Sul versante delle influenze, non vi sono prove dirette e documentali sul fatto che Breton possa essersi imbattuto nelle opere di Spare. ร certo, documentalmente, perรฒ il profondo interesse nutrito dai surrealisti per lโoccultismo e lโidea, coltivata da Breton, di una rete relazionale tra operatori dellโocculto e tradizioni magiche [13]. In questo contesto, considerando che le principali opere di Spare si situano ben prima della emersione del movimento surrealista, potrebbe darsi lโipotesi che alcuni dei surrealisti si siano imbattuti nelle opere e nei concetti di AOS, proprio in forza delle reti relazionali tra gruppi magici.
Dโaltronde, e di contro, potrebbe rilevarsi come i surrealisti siano sempre stati ben pronti a far emergere i loro, veri o presunti, antecedenti concettuali: tanto il (primo) Manifesto quanto lโAntologia dello humour nero contengono articolate elencazioni di artisti, scrittori e personaggi definibili come surrealisti prima del surrealismo. Proprio per questo potrebbe obiettarsi che avrebbe avuto scarso senso obliare il nome di Spare dal novero delle influenze concettuali. Su quanto questa peculiare obiezione non abbia del tutto fondamento ci intratterremo in seguito, basti qui per ora dire che il punto non รจ tanto o non solo la conoscenza diretta che i surrealisti francesi potrebbero aver avuto del giovane pittore inglese, e delle sue teorie concettuali, quanto la quasi totale assenza della connessione tra Spare e i fondamenti culturali del surrealismo che riscontriamo nella critica successiva allโesplosione del fenomeno surrealista.
Il fatto quindi, detto in altri termini, che a ben pochi nella storia dellโarte e nella critica artistica sia balenata in mente lโidea di investigare organicamente lโassonanza dei temi, dei concetti, delle opere tra surrealismo e AOS e le influenze in potenza esercitate da questโultimo sul movimento dโavanguardia.
Borough (Surreal) Satyr:
il surrealismo a Londra tra Dalรฌ e Spare
Naturalmente potrebbe anche obiettarsi che la circolazione delle opere piรน prettamente teorico-letterarie di Spare sia stata piuttosto limitata e per i parametri dellโepoca anche piuttosto male accolta: i critici in effetti non capirono le teorizzazioni di Spare e iniziarono, dopo i primi, citati, entusiasmi per le opere pittoriche, a porre in dubbio, moralmente, anche la natura e la matrice delle raffigurazioni di ibridi, entitร mostruose e di allegorie dal profondo portato erotico-mistico.
Perรฒ, anche se cattiva pubblicitร , essa era pur sempre pubblicitร . E lโoltraggio morale, anzi, avrebbe potuto rappresentare un potente magnete per lโinteresse dei surrealisti, per i quali lo scandalo era anche metodo. Lโoblio che avrebbe colto Spare sarebbe stato successivo, cronologicamente situato in anni in cui lโinfluenza sul surrealismo poteva giร abbondantemente essere stata esercitata.
Inoltre il surrealismo arrivรฒ a Londra solo nel 1936, tra il giugno e il luglio con una mostra alle Burlington Galleries; noto ai circuiti intellettuali, ma decisamente meno alla pur vasta platea degli aficionados dellโarte rappresentativa, il movimento artistico francese si conquistรฒ presto le prime pagine dei giornali inglesi, grazie al monumentale interesse dei visitatori per le mostre allestite.
Nel caso di specie, il successo piรน ampio arrise alle opere e alla figura stessa di Salvador Dalรฌ il quale, entusiasta dellโaccoglienza ricevuta, dichiarรฒ durante una lettura pubblica che il surrealismo a Londra stava attecchendo in maniera profonda e brillante, denudando e facendo risorgere la connessione psichica e atavica con la tradizione artistica spirituale britannica, come quella di Lewis Carroll, di Jonathan Swift, dei Preraffaelliti.
La frase di Dalรฌ, come giร quella vergata da Breton, presenta una praticamente totale aderenza ad un altro canone formulato da Austin Osman Spare, quello degli atavismi risorgenti [14]. Lo spirito di autentico cartografo della psiche umana, di post-sciamano, che contraddistinse Spare, secondo quanto sottolinea Gavin Semple, si รจ sublimato nella forma purissima di una connessione con la emersione del genio creativo ed artistico [15]: lโassemblaggio psichico di forme animali, la vitalizzazione dellโenergia ferina attinta dalla relazione tra Iโumano e un profondo psichico immerso nella coltre nera di ciรฒ che siamo stati, realmente o in potenza, sono stati raggiunti mediante la tecnica pittorica che ha elaborato e assemblato panorami di bestializzazione della psiche, in lunghe sequenze coreografiche di essenze animalesche, mitografiche e demoniche.
Lessico e concetti si sposano in maniera organica, coerente e appare davvero strano poter pensare a una mera casualitร lessicale tra AOS e Dalรฌ. Nella stessa misura in cui sembra realmente magica la connessione tra le teorizzazioni spareiane sullโautomatismo nella scrittura e nella pittura e quanto realizzato e teorizzato da Breton e da Andrรฉ Masson. The Focus of Life, che come abbiamo visto precede di quasi dieci anni lโemersione del movimento surrealista, venne scritto in stato di semi-trance [16]. Non solo; la tecnica pittorica spareiana supera qualunque remora e obiezione che Masson aveva formulato sulla possibilitร di realizzare davvero una pittura automatica. Ricorda il giornalista e critico letterario Hannen Swaffer:
in alcune occasioni, per realizzare dipinti automatici, il signor Spare fissa a lungo il proprio sguardo in uno specchio inducendo uno stato di autoipnosi. In questa condizione di trance ipnotica, continua a dipingere per ore e quando poi si rianima dalla ipnosi trova pagine e pagine colme di stupendi bozzetti e disegni.
[17]
Secondo Masson la realizzazione di un dipinto realmente automatico sarebbe stata quasi impossibile, a differenza della scrittura automatica. Lo snodo essenziale sarebbe stato rappresentato dalla differenza psicologica del medium tecnico utilizzato [18]. Spare, al contrario, dimostrรฒ come la differenza non consistesse nellโelemento tecnico, ma nel medium personale. Era cioรจ lโindividuo, lโoperatore magico, ponendosi in connessione con le aree piรน oscure e remote del proprio subconscio a evocarle e a farle emergere in forma artistica. Una operazione non semplice, nรฉ lineare e a cui si sarebbe dovuto consacrare, a prezzo di enormi sacrifici, la propria vita, il proprio successo e la propria reputazione. Cosa che Spare fece e che i surrealisti al contrario si guardarono bene dal fare.
ร qui infatti il caso di tornare sulla questione delle influenze ammesse dai surrealisti. Oswell Blakeston [19] riconobbe che, in apparenza in maniera scientifica e conveniente, i surrealisti avessero tenuto fuori dal panorama delle loro asserite influenze proprio Spare. E per un motivo preciso. Perchรฉ, rilevรฒ Blakeston, Swift poteva rappresentare uno spunto per lโumorismo nero e caustico, Lewis Carroll nel settore del nonsense, in altri termini tutte influenze vampirizzate in un singolo, relativo, limitato angolo prospettico, ma Spare sarebbe stato per loro una minaccia, perchรฉ non se ne sarebbero potuti appropriare impunemente.
Spare era stato surrealista tra i surrealisti molto prima del surrealismo. Ed in effetti scandagliando la produzione concettuale e pittorica del Borough Satyr e confrontandola con le realizzazioni dei surrealisti, appare evidente come Blakeston colga nel segno. Dโaltronde, la stessa opinione pubblica inglese per un certo arco temporale dimostrรฒ di vedere in Spare un proto-surrealista.
“Il Padre del surrealismo รจ un proletario”, titolava trionfalmente il Daily Sketch del 25 febbraio 1938, con un po’ di orgoglio cockney. In realtร , schivo e di animo gentile come era, a Spare non importรฒ mai particolarmente dellโeventuale riconoscimento di un titolo di primogenitura nel campo surrealista e lโutilizzo del termine che fece fu sempre assai ironico [20], come nelle lettere romantiche inviate ad Ada Pain, nelle quali il pittore si firmava
Il tuo surrealista, Austin Spare.
[21]
Sia Spare che la Pain condividevano la passione per le scommesse sui cavalli. Cโรจ qui da aprire un inciso: naturalmente, cosa potrebbe mai esserci di esoterico nello scommettere su una corsa sportiva dei cavalli? Si tratta non della pratica diretta di uno sport, ma di un gioco dโazzardo che al massimo potrebbe basarsi sulla conoscenza delle condizioni dei cavalli, dei fantini, del circuito di corsa, delle condizioni meteo, e cosรฌ via.
In realtร , un altro grande, radicale sperimentatore artistico, il padre dellโAzionismo viennese Rudolf Schwarzkogler, fu del pari un grandissimo appassionato delle corse dei cavalli [22] e delle scommesse, vedendo tra le ombre di quella funesta ossessione che porta molti a rovinarsi finanziariamente un rituale cupo e ctonio: la commistione di una volontร assoluta, ossessivamente focalizzata nellโarco temporale fiammeggiante della corsa stessa, dentro cui ardono illusioni, desideri e in cui lโoggetto della propria volontร non รจ piรน il vincere ma autoreferenzialmente il mero partecipare allโatto della scommessa, in un reiterato mantra circolare che abbatte il desiderio e che proprio con ciรฒ lo realizza [23].
E si usa lโespressione mantra pour cause; alcune deliziose pagine dedicate alle corse dei cavalli fanno infatti capolino tra le pagine del volume Aghora โ alla sinistra di Dio [24], dedicato a quella peculiare forma di tantrismo radicale che รจ la dottrina degli Aghori. Dโaltronde, la matrice della scommessa sulle corse dei cavalli รจ intrinsecamente un atto oracolare, e proprio questo aspetto infonde una enorme dose di dipendenza: la mente focalizzata sui dettagli e sul metodo per rinvenire il potenziale cavallo vincente supera lโidea stessa della vincita economica e si sublima in qualcosa di puramente spirituale ed erotico.
Nello stesso anno della esibizione di Dalรฌ a Londra, Spare tenne una propria esibizione al centro della quale cโerano delle carte Obeah [25] da lui realizzate per divinare il nome dei cavalli vincenti alle corse londinesi. Di queste carte rimane anche un annuncio pubblicato sulla stampa londinese dal titolo assai evocativo โSfortunati al gioco dโazzardo?โ: le carte per questa occasione commerciale, patrocinata da Dennis Bardens che aiutรฒ Spare a commercializzarle, vennero ribattezzate โCarte surrealiste per previsioni sulle corse dei cavalliโ.
Lโidea di escogitare un metodo magico-artistico per avere successo nel gioco fu propria, chiaramente, anche dei surrealisti che con Marcel Duchamp e la sua Obbligazione per la roulette di Montecarlo (1924) illustrarono i dettagli di una modalitร numerologico-oracolare per vincere al casinรฒ, specificamente alla roulette [26]. Il presupposto teorico duchampiano di trasformare la roulette in un gioco logico come una partita di scacchi presuppone una trasmutazione dellโIo molto simile a quella postulata da Spare: una netta deflagrazione della soggettivitร psichica freudiana che lascia spazio a una inter-soggettivitร alveolare dentro cui la realtร fenomenica della volontร รจ plasmata dalle connessioni e dagli intrecci relazionali.
E proprio il portato mistico-oracolare, conduce ad un ulteriore punto di congiunzione tra surrealismo e Spare: i tarocchi.
Tarot Deck: le carte di Zos
Nel 2017, a Cittร del Messico, รจ stato rinvenuto un mazzo di Tarocchi dipinti uno ad uno da Leonora Carrington; una scoperta eccezionale, omaggiata dalla lussuosa pubblicazione in cofanetto e in volume curata poco tempo dopo dalla Fulgur Press [27]. Ed รจ noto lโinteresse che Breton nutriva per i tarocchi, di cui assieme ad altri surrealisti avrebbe realizzato, nei primi anni della seconda guerra mondiale, una rivisitazione, sostituendo le figure mistiche e medievali con i topoi letterari cari al surrealismo stesso, e a cui avrebbe anni dopo dedicato il poema lirico Arcano 17, scritto nel 1944.
Anche Austin Osman Spare ebbe una profonda predilezione per la cartomanzia e per la divinazione a mezzo dei Tarocchi e come i surrealisti, ma con 34 anni di anticipo, sostituรฌ alcune delle figure classiche con immagini del suo vivido e intenso immaginario esoterico. Dโaltronde le stesse reminiscenze del rapporto profondo e intenso con la Signora Paterson [28], che in giovane etร lo avrebbe iniziato ai misteri della stregoneria, erano nutrite dallโessenza piรน pura della divinazione di cui la Paterson sarebbe stata praticante. AOS utilizzรฒ diverse tecniche di divinazione nel corso della sua esistenza. Una รจ quella citata supra. Unโaltra fu un peculiare sistema di tarocchi, del tutto personali, per lungo tempo scomparsi e di recente ritrovati e oggetto di nuova pubblicazione [29].
Lโassunto fondante della teorizzazione spareiana legata alle tecniche di divinazione, reminiscente con il passare degli anni delle teorie post-kantiane del filosofo tedesco Hans Vaihinger il cui pensiero venne introdotto a Spare da Kenneth Grant dopo la fine della seconda guerra mondiale, รจ quello di una relativitร ontologica del mondo fenomenico. Giร nel Book of Pleasure questa idea, traducibile in una filosofia del โCome seโ, era stata compiutamente illustrata, ma Spare ci tornerร sopra in moltissimi altri episodi e scritti. La eradicazione delle ritenzioni operate dalla coscienza e dalle regole fornite da un dato sistema rappresenta la forma piรน perfezionata di ciรฒ che il surrealismo avrebbe voluto rappresentare ma che invece, per varie motivazioni, non riuscรฌ del tutto ad essere.
Secondo Spare il mondo non รจ altro che flusso di pensiero, e la stessa scienza sbaglia grossolanamente invertendo la polaritร delle risposte alla formazione dei nessi causa/reazione: non sono il corpo, i nervi, le cellule a produrre pensiero, ma รจ il pensiero stesso a plasmare e modulare i propri veicoli. Questo spiega anche la differenza sostanziale tra il limite scorto da Masson e lโabbattimento di quello stesso limite operato da Spare.
Per Masson, al massimo puรฒ darsi una sospensione della coscienza durante lโatto creativo; per Spare, al contrario il flusso del pensiero domina e trionfa su una realtร soggettivamente resa teatro di carne e desideri, fino a infonderla con il peso del proprio respiro vitale emergente dalle cavitร ombrose del proprio Io. La divinazione spareiana, come la creazione artistica, non prevede ma fonda. In poche parole: crea la propria realtร , facendola accadere.
Siderale: la risposta di Spare al surrealismo?
Una del tutto peculiare tecnica pittorica utilizzata da Spare, profondamente connessa alla ontologia relativizzata del mondo e della realtร sensibile che gli fu propria, รจ stata quella del Sideralismo. A partire dagli anni trenta, il pittore-mago inglese iniziรฒ ad appuntare la propria attenzione sulla iconografia e sulla ritrattistica pop, concentrandosi su ritratti di famose star di Hollywood, arrivando nei fatti a divenire anche un antecedente storico-concettuale della pop-art e di Andy Warhol: la peculiaritร tecnica di questi ritratti, basati su una traslazione anamorfica dei tratti salienti della morfologia del soggetto immortalato, รจ la dismorfia delle dimensioni e delle proporzioni, che vengono alterate mediante allungamento, compressione, prospettive distorte. La caratterizzazione saliente di questa tecnica รจ che la configurazione del risultato pittorico varia a seconda dellโangolo di osservazione adottato dallo spettatore.
ร stato osservato come la scelta anamorfica di Spare avrebbe potuto significare la piena volontร di mettere in luce un aspetto intrinsecamente magico del soggetto ritratto, una interioritร possibile da osservare solo facendo ricorso a diverse prospettive [30]. Questa ricostruzione magico-critica รจ stata perรฒ respinta da chi, come Frank Letchford [31], ritiene gli esperimenti sidereo-anamorfici una modulazione basata sulla relativitร dellโidea posta a fondamento della creazione, piuttosto che connessione diretta con la teorizzazione magica spareiana.
In realtร , appare possibile una interpretazione mediana: รจ certo vero che la tecnica anamorfica fosse ben nota alla storia dellโarte, tanto da comparire nel famoso dipinto Gli Ambasciatori (1533) di Hans Holbein il Giovane, nel quale ai piedi dei due ambasciatori ritratti appare un teschio che puรฒ essere visto solo adottando una certa prospettiva, ma รจ comunque altrettanto certo che la riflessione magica di Spare fosse esattamente legata alla relativitร ontologica del reale e allโabbattimento delle convenzioni di spazio e tempo. Non casualmente una serie di questi particolari dipinti vennero ascritti dallo stesso Spare alla serie โEsperimenti nella Relativitร โ [32].
ร indubbia la potenza esercitata dalla teoria fisica della relativitร formulata da Einstein anche sui settori dellโarte e della letteratura, ed รจ altrettanto indubbio che la relativitร fosse concetto divenuto appannaggio di una vasta serie di individui le cui riflessioni e creazioni potevano intersecarsi tra loro senza apparentemente altra influenza se non quella della diretta o indiretta connessione con il pensiero einsteiniano. Da menzionare il fatto che nei medesimi anni, Salvador Dalรฌ con il suo celebre โLa persistenza della Memoriaโ (1931) avesse raggiunto analoghe conclusioni anamorfiche e concettuali.
Lโaspetto piรน evidente di questa connessione non รจ dato tanto dalla comunanza di tecnica utilizzata, posto che come detto lโanamorfismo appartiene alla storia dellโarte, quanto dalla concezione concettuale sottesa. Tanto Dalรฌ quanto Spare dimostrano in certa misura di credere a una โveritร sideraleโ, un concetto che appare mutuato dalla semantica astrologica, piรน che da quella tipica della fisica. Ne La Logomachia di Zos, Spare รจ assai preciso nel delineare i fondamenti di questa veritร siderale:
La veritร รจ tutto ciรฒ che รจ passato, attuale e potenziale nella concezione — quindi la veritร รจ relativa. Ciรฒ che รจ vero per me puรฒ non esserlo per voi, e ciรฒ che รจ vero ora puรฒ non esserlo piรน tardi, o in altri tempi e luoghi, quindi la veritร ha una cronologia nello spazio e una veritร ยซspazio-temporaleยป. Ci sono veritร che creiamo dalle nostre realtร ยซcome seยป — ambiente, carattere, temperamento, apprendimento, ecc. … La veritร puรฒ essere indotta dall’ossessione, dalla fede o da qualcosa di impegnato: queste sono ยซveritร personaliยป, le ยซveritร come seยป. Affermo che tutte le bugie sono vere se accuratamente riorientate al tempo e al luogo, e possono essere chiamate ยซveritร sideraliยป.
[33]
In questa prospettiva, il concetto spareiano di โAnonโ, un futuro-in-potenza, un futuro creato dalla nostra personale realtร , rende ancora piรน evidente come tanto la divinazione, i Tarocchi e la pittura anamorfica non siano altro che forme di incisione della volontร interiore sul reale, non per influenzarlo quanto per crearlo passo dopo passo. Le convenzioni di spazio e di tempo vengono pertanto superate dalla volontร , e le barriere della realtร , data per oggettiva, abbattute.
E proprio il concetto stesso di superamento della fissitร dellโorizzonte, creativo, cognitivo e percettivo, ha popolato un ulteriore terreno di incontro tra Spare e i surrealisti: le dinamiche piรน radicali della geometria. Come noto, Spare fu anche un apprezzato insegnante di disegno e dโarte: durante i suoi corsi tenne lezioni sulle proprie principali influenze, sulle varie tecniche di disegno e di pittura e soprattutto, autentica passione spareiana, di geometria [34].
Del pari, la geometria non-euclidea fu autentico campo di esercizio e di battaglia di importanti esponenti del surrealismo francese, a partire da Man Ray [35] e Duchamp. In questo senso, lโapprofondimento della quarta dimensione, situata ben al di lร delle usuali coordinate, si rendeva qualcosa di ulteriore rispetto la mera metafora di un iper-spazio, di una realtร parallela o interiore o inesplorata: finiva con lโessere la possibilitร eterna di una replica del proprio Io, destrutturata rispetto la prigionia delle convenzioni normative, sociali, religiose.
Good Sorcery, Bad Sourcery: una conclusione
Di surrealisti familiari con lโopera di AOS, a dispetto di tutto, ve ne furono [36]. Una di questi รจ stata la pittrice, e occultista, britannica Ithell Colquhoun. Nel 1955, la Colquhoun, dietro espressa richiesta di Antony Borrow, realizzรฒ per il magazine The London Broadsheet, un profilo biografico e teorico di AOS [37]. A dispetto di questo caso, e di pochi altri isolati, perรฒ lโassenza di Spare dal pantheon dei riferimenti del surrealismo continua ad essere praticamente totale.
Volendo trarre delle provvisorie conclusioni, dobbiamo soffermarci su alcuni fattori che tra loro cospiranti possono aver ingenerato questo parziale oblio. Lโidiosincrasia di Spare per riconoscimenti istituzionali e luci della ribalta, senza dubbio alcuno, ha facilitato il relativo oblio caduto come una lunga ombra sulla fisionomia del pittore-stregone di Snow Hill.
La totale assenza di propensione al compromesso, la ricerca di un percorso rigidamente individuale, intrecciato tra sfera spirituale ed espressione artistica, lโossessiva focalizzazione su alcuni elementi derivanti sempre e solo dalla individualitร di Spare hanno, tra loro uniti, costituito davvero, volendo parafrasare la nota frase, una โmedicina troppo forte per il surrealista medioโ. Se solo avesse voluto, giovanissimo approdato alla Royal Academy, Spare avrebbe potuto godere della eco potente dei primi, importanti riconoscimenti e della cassa di risonanza prodotta da quegli exploit. Eppure, incurante e indifferente, il pittore continuรฒ sulla propria strada.
Lโindividualismo spareiano costituisce uno dei cardini di piรน forte e ampia divaricazione rispetto alla forma di movimento, strutturato, gerarchico, codificato, del surrealismo: se Spare persegue, con la propria metodologia, un disegno piรน grande rispetto alla sussunzione nei dispositivi istituzionali di una avanguardia strutturata, i surrealisti al contrario producono regole, norme, perfino processi a chiunque sembri allontanarsi dal canone surrealista.
In questo, Spare sembra animo molto piรน affine a Antonin Artaud piuttosto che al movimento surrealista: anche Artaud si avvicinรฒ ai surrealisti ma se ne ritrasse in tempi assai celeri, tanto da aver determinato una frizione che avrebbe poi importato persino assalti armati da parte dei surrealisti contro i cinema โcolpevoliโ di proiettare i film di Artaud [38]. Artaud, cosรฌ obliquo, serpentino, sciamanico, ebbro della propria individualitร , tendeva ad avvicinarsi molto piรน alla sensibilitร di Spare di quanto non avrebbero mai potuto sperare di fare altri esponenti del movimento surrealista.
“ร cosรฌ che una societร tarata ha inventato la psichiatria per difendersi dalle investigazioni di certe lucide menti superiori le cui facoltร divinatorie la infastidivano“ [39], a ben vedere, una frase che potrebbe essere estrapolata dallโAnatema di Zos, una difesa della visione oltre-mondana, della lucida follia come metodo per vedere-oltre.
Senza dimenticare, volendo rimanere nella costruzione teorica che in Spare ha scorto i lineamenti di una attitudine proto o post-sciamanica, la similitudine nel trovarsi โdallโaltra parte delle coseโ che accomunerร il pittore inglese e lโattore-scrittore francese, specialmente durante e dopo lโincredibile esperienza in terra messicana di questo ultimo e che verrร vividamente narrata in Al paese dei Tarahumara [40].
I surrealisti non si sarebbero potuti appropriare di Spare, nella stessa misura in cui non avrebbero potuto piegare Artaud: lโintransigente irriducibilitร di entrambi a un sistema che non fosse quello del proprio Io li rendeva virtualmente e fattualmente incompatibili non tanto con gli assunti concettuali del surrealismo quanto con le aspettative e la gerarchia del surrealismo come movimento organizzato.
Alcuni autori hanno inoltre sottolineato come la disgrazia artistica di Spare sarebbe stata determinata da accuse di plagio e di frode artistica abbattutesi sul giovane, cosa che avrebbe spinto il mondo dellโarte a rifiutarlo [41] con crescente intensitร . Nonostante allegazioni ed evidenze diano una qualche sostanza a questa accusa, cโรจ da dire che essa si situa comunque cronologicamente in un periodo successivo quello in cui Spare avrebbe potuto esercitare una potente e forte influenza sul surrealismo. Il quale, per inciso, non appare storicamente movimento incline al farsi spaventare da qualcosa come la โtutela del diritto dโautoreโ.
Cโรจ poi un altro aspetto che ha, per quanto possa apparire paradossale, adombrato lโimportanza dello Spare pittore. Ed รจ lโoccultismo, o meglio lโesposizione e lโimportanza rivestite dalla ricerca occulta, per come รจ stato tramandato da alcuni suoi amici, sodali e biografi. Non si tratta di negare la filosofia mistica ed esoterica di Spare ma, piรน prosaicamente, di non farla prevalere, come se essa fosse un corpo separato e parallelo, rispetto alla realizzazione artistica che di quel โsistemaโ, o peggio ancora โcultoโ, era parte essenziale e fondante.
Culto spareiano รจ giร in fondo un azzardo teorico-generale: non esiste un culto magico di Zos Kia spareiano che possa prescindere dalla individualitร dello stesso Spare. Il peso insondabile e abissale delle sue urgenze viscerali, delle sue ossessioni abissali, si รจ nutrito di simboli, figure, forme che potranno essere utilizzati da altri, ma in modalitร e dimensioni che diventeranno di chi se ne sta servendo in quel dato momento.
Al contrario, lโaver spesso posto lโaccento quasi solo sul ruolo di stregone e di fonte di ispirazione per nuove esplorazioni mistico-sensoriali ha dequotato lโimportanza della pittura nella visione generale dello stesso Spare. Il che, anche in termini esoterici, รจ un errore prospettico grave posto che lโarte per Spare era inscindibile parte della sua essenza magico-misterica.
In certa misura, Spare ha anche pagato lโingombrante vicinanza di alcune figure che lo hanno trasfigurato, rendendolo qualcosa di diverso rispetto la sua individualitร . Il caso certo piรน rilevante, in questa prospettiva, รจ quello rappresentato da Kenneth Grant. Grant รจ stato serio amico di Spare, ha ravvivato in lui alcuni precisi interessi occultistici e ha contribuito a farne conoscere il nome nellโambito del revival esoterico, lo ha certo aiutato in maniera organica e non banale ma al tempo stesso lo ha, sia pur del tutto involontariamente, condannato ad essere uno Spare-personaggio filtrato attraverso la personalitร dello stesso Grant, opacizzando non poco le fonti a nostra disposizione per una analisi accademica di alcuni aspetti del pensiero e dellโopera di AOS.
Come ha rilevato criticamente Robert Ansell, il sodalizio tra Spare e Grant ha prodotto, ricorrendo a un gioco di parole: “good sorcery, bad sourcery” [42] — buona magia, cattive fonti. Perchรฉ in effetti, esattamente come per la assai probabilmente apocrifa citazione di Shaw, la costruzione grantiana di Spare sembra piรน volontร di erezione di un sistema organico, di uno Spare-Maestro e proprio per questo parzialmente alieno rispetto la sensibilitร di Spare [43]. Lo abbiamo visto a proposito del โculto di Zos Kiaโ [44], del termine stesso โatavismo risorgenteโ [45], in alcuni casi la enfasi grantiana ha travolto la figura del suo amico pittore, soprattutto per quanto Spare [46] aveva fatto e rappresentato prima dellโincontro con lo stesso Grant [47].
Va dato anche atto a Grant che il linguaggio stesso di Spare fosse difficilmente comprensibile e in alcuni casi un eccesso di complicazione teorico-sovrastrutturale piรน che dal gusto esotico di Spare potrebbe esser derivata semplicemente dalla difficoltร ermeneutica dei discorsi e degli scritti di Spare, unitamente al notorio gusto letterario verboso-barocco che contraddistingue la prosa di Grant. Dopo anni di intenso lavoro sugli appunti e sugli scritti di AOS, Grant sconsolato ammise che molte di quelle parole messe assieme spesso in apparenza alla rinfusa gli apparivano scarsamente decrittabili [48].
Cโรจ un ultimo aspetto, strettamente connesso alla difficoltร di interpretazione del pensiero spareiano, da sottolineare: la inclassificabilitร di Spare. In un mondo che esige etichette, definizioni e categorie di pronto consumo, la inclassificabilitร non ha certo aiutato. ร senza dubbio alcuno vero che dal punto di vista del tratto grafico e della estetica generale Spare abbia piรน in comune coi simbolisti [49] che non con ciรฒ che anni dopo sarebbe divenuto il surrealismo.
Alcuni dipinti di Gustav Adolf Mossa, ad esempio, appaiono decisamente simili ad alcune realizzazioni spareiane. Ed anche concettualmente il simbolismo tradiva una ricerca non aliena a quella cara ad AOS. Ma senza dubbio alcuno e al netto di certe similitudini, la teorizzazione spareiana nei suoi esiti finali trascendeva del tutto lโambito simbolista, innervandosi in dispositivi assai piรน affini a ciรฒ che sarebbe divenuto il surrealismo. Cosa che per paradosso gli impedรฌ di esser considerato simbolista e al tempo stesso surrealista.
NOTE:
[1] V. Fincati (a cura di), La Belle Epoque dellโesoterismo โ maghi, stregoni e alchimisti nella Parigi fin de siรจcle, Studio Tesi, Roma, 2018.
[2] A. Breton, Manifesto del surrealismo (1924), in Id., Manifesti del surrealismo, Einaudi, Torino, 1987, p. 33.
[3] K. Seligmann, Lo specchio della Magia (1965), Gherardo Casini Editore, Firenze, 2019.
[4] V. Jenkins, Visions of the Occult โ an Untold Story of Art and Magic, Tate publishing, London, 2022.
[5] Sul ruolo di autentico antecedente logico-concettuale di Spare sul Surrealismo, soprattutto sulla scrittura automatica e sul flusso di coscienza, N. Choucha, Surrealism and the Occult, Mandrake, London, 1992, specialmente pp. 47 e ss.
[6] Il che non significa in alcun modo voler cacciare a viva forza Spare nel calderone del movimento surrealista o inferire un qualche dispiacere spareiano nel non essere stato considerato padre o ispiratore del surrealismo, ma semplicemente voler snudare elementi salienti, non banali, del tutto sostanziali che presenti nellโopera di Spare sono poi stati utilizzati dal surrealismo stesso. Ovvero, detto in altri termini, concepire Spare come antecedente necessario del surrealismo.
[7] R. Ansell, The Bookplate Designs of Austin Osman Spare, Keriwden press, London, 1988, p. 5.
[8] R. Ansell, The Bookplate Designs of Austin Osman Spare, cit., p. 1.
[9] N. Drury, Stealing Fire from Heaven โ the Rise of Modern Western Magic, Oxford University Press, Oxford, 2011, p. 135.
[10] K. Grant, Images and Oracles of Austin Osman Spare, Fulgur, Lopen, 2003, p. 16; lโasserzione รจ stata vivacemente contestata da Robert Ansell secondo cui non esiste alcuna evidenza a sostegno di una affermazione cosรฌ impegnativa e importante.
[11] Anche se paradossalmente Spare sarebbe divenuto un autentico pittore proletario il cui sostentamento era legato alle esibizioni nei pub.
[12] W. Wallace, The Early Works of Austin Osman Spare, Catalpa Press, Stroud, 1987, p. 20.
[13] F. Vasarri, Surrealismo e tradizione francese, in Rhesis โ International Journal of Linguistics, Philology and Literature, 2, 2016, p. 34.
[14] ร solo il caso di rammentare che Spare coniรฒ la concettualizzazione dellโAtavismo, ma la definizione di โatavismo risorgenteโ รจ di Kenneth Grant. Esattamente come non รจ mai esistito, nel lessico di Spare, un Culto di Zos Kia, il che รจ anche piuttosto logico se si considera lโidiosincrasia nutrita dal pittore britannico per forme organizzate e istituzionali di religiositร e misticismo.
[15] G. Semple, Zos Kia: an Introductory Essay on the Art and Sorcery of Austin Osman Spare, Fulgur press, Lopen, 1995, p. 26.
[16] Austin Osman Spare, The Book of Automatic Drawing, I-H-O books, Thame, 2005, p. 4.
[17] F. Letchford, Michelangelo in a Teacup: Austin Osman Spare, I-H-O books, Thame, 2005, p. 12.
[18] N. Choucha, Surrealism and the Occult, cit. p. 48-49.
[19] G. Semple, Two Tracts on Cartomancy, Fulgur press, Lopen, 1997, p. 15.
[20] โSpare ebbe la sua ironica rivincita: il termine surrealismo di cui Breton si era appropriato riprendendolo da Apollinaire, veniva ora utilizzato con studiato sarcasmo da Spareโ, G. Semple, Two Tracts on Cartomancy, cit. p. 12.
[21] G. Semple, Two Tracts on Cartomancy, cit., p. 13
[22] H. Klocker, Wiener Aktionismus; The Shattered Mirror, Ritter Verlag, Klagenfurt, 1989, p. 380.
[23] โNon appena desideriamo si perde tutto: noi siamo ciรฒ che noi desideriamo, quindi non realizziamo mai. Non desiderate nulla, e non vi sarร nulla che non realizzereteโ, cosรฌ A. O. Spare, Il libro del piacere, ed. it. privata curata da R. Migliussi, Livorno, 2017, p. 32.
[24] R. Svoboda, Aghora โ alla sinistra di Dio, Edizioni Vidyananda, Assisi (PG), 1995, pp. 133 e ss.
[25] LโObeah, o Obi, รจ una forma di magia stregonesca divenuta a tutti gli effetti la piรน antica religione degli schiavi africano-creoli, praticata specialmente in Giamaica. Ha delle assonanze piuttosto organiche con il Vudรน e la Santeria e si basa su associazioni mentali ed elementali che utilizzando gli strumenti della natura portano allโaccadimento di determinati eventi.
[26] S. Chiodi, M. Duchamp, Marcel Duchamp: critica, biografia, mito, Mondadori Electa, Milano, 2009, p. 219.
[27] L. Carrington, The Tarot of Leonora Carrington, Fulgur Press, Lopen, 2021.
[28] D. Cantu, A brief evolution of โMrs Pattersonโ, witch mentor to Austin Osman Spare, in Joel Biroco (a cura di), Kaos 14, Kaos-Babalon Press, London, 2002, soprattutto p. 38 per alcuni dubbi sulla reale esistenza della donna. Dubbi vengono espressi anche da F. Letchford, From the Inferno to Zos, First Impressions, Thame, 1993, vol. 3, p. 147, il quale ricorda che il suo amico Spare gli riferรฌ del rapporto con la donna in termini assai vaghi e generici, senza mai scendere in dettagli biografici della ipotetica strega. La figura della Paterson da sempre rappresenta uno dei punti di caduta piรน dibattuti per gli esegeti del pensiero e della vita spareiani. Ci si domanda se ella sia davvero esistita, e in caso affermativo quale reale influenza abbia esercitato sul giovane Spare, o se al contrario non si sia trattato della vivificazione di una proiezione mentale dellโartista.
[29] J. Allen, Lost Envoy โ The Tarot Deck of Austin Osman Spare, Strange Attractor press, London, 2017. Il libro, da tempo esaurito, verrร ristampato nel corso del 2023 dopo il successo di un progetto di crowdfunding. Spare realizzรฒ le sue 79 carte nel 1906, da giovanissimo, costituendo un innovativo modello di auto-apprendimento attraverso le carte stesse. Da un lato, ibridรฒ le figure classiche dei Tarocchi con i semi del gioco delle carte e dallโaltro come giร rilevato nel corpo del testo riformulรฒ lโimmaginario dei Tarocchi utilizzando sue proprie figure e creazioni.
[30] M. M. Jungkurth, โTree of Knowledge โ Good and Evilโ in G. Beskin, J. Bonner (a cura di), Austin Osman Spare: Artist Occultist Sensualist, Beskin press, London, 1999, p. 51.
[31] F. Letchford, Michelangelo in a Teacup: Austin Osman Spare, Mandrake press, Thame, 2005, p.215.
[32] S. Pochin (a cura di), Austin Osman Spare, Fallen Visionary: Refractions, Jerusalem press, London, 2012, pp. 70-71.
[33] K. & S. Grant, Zos Speaks โ Encounters with Austin Osman Spare, Fulgur, Lopen, 1998, p. 178.
[34] Sulla passione e la competenza per la geometria applicata alla creazione artistica, ampiamente, AA.VV. โThe Static Aligments: Austin Osman Spareโs School of Draughtmanshipโ, Jerusalem press, London, 2021.
[35] L. Dalrymple Henderson, The Fourth Dimension and Non-Euclidean Geometry in Modern Art: Conclusion, in Leonardo, 3, 1984, pp. 205 e ss.
[36] Incidentalmente si puรฒ notare come la introduzione al II volume della monumentale opera From Inferno to Zos, sia stata redatta dal professor Roger Cardinal, insigne studioso della storia del surrealismo nonchรฉ appassionato studioso dellโart brut e della outsider art (termine coniato proprio da Cardinal).
[37] A. Hale, Ithell Colquhoun โ Genius of the Fern Loved Gully, Strange Attractor Press, London, 2020, pp. 205 e ss.
[38] Su questi aspetti, come pure sul clima rigidamente ortodosso e gerarchico interno al Movimento surrealista, popolato persino da processi per decretare allontanamenti, punizioni ed espulsioni, L. Bunuel, Dei miei sospiri estremi, SE, Milano, 2009.
[39] A. Artaud, Van Gogh โ Il suicidato della societร , Adelphi, Milano, 2000, p. 14.
[40] Cโรจ un momento nel diario di esplorazione sciamanica di Artaud che sembra echeggiare la distinzione spareiana tra simbolizzazione e sigillazione, ed รจ quando Artaud si trova davanti alberi volontariamente arsi a simboleggiare croci e altri โsegni perfettamente consci, intelligenti e concertatiโ, A. Artaud, Al paese dei Tarahumara, Adelphi, Milano, 2009, p. 73. Nello stesso istante, Artaud sperimenta una epifania psico-storica che gli fa vivere intensamente il senso di una permanenza occulta e di una irradiazione significante che assomma il mistero dei Rosacroce, la sapienza arcaica e ancestrale degli sciamani messicani, la mistica del Graal, in un turbinio di contro-realtร determinate dalla potenza dei segni e dalla percezione dello stesso Artaud.
[41] A.R.Naylor, Stealing the Fire from Heaven: Austin Osman Spare, IHO books, Thame, 2002, specialmente pp. 9-22.
[42] S. Magus, The Fin-de-Siรจcle Magical Aesthetic of Austin Osman Spare – Siderealism, Atavism, Automatism, Occultism, in Academia.edu, p. 3.
[43] M. Lee, โMemories of a sorcererโ: notes on Gilles Deleuze, Felix Guattari, Austin Osman Spare and anomalous sorceries, in Journal for the Academic Study of Magic, 1, 2003, specialmente p. 124.
[44] Grant ha sostenuto che il culto di Zos Kia sarebbe stato istituzionalizzato dalla sinergia tra lui stesso e Spare secondo una metodologia che Spare gli avrebbe mostrato e insegnato nel 1948, cosรฌ K. Grant, Outside the Circles of Time, Muller, London 1980, p. 140, nota 10. Il problema รจ che, come ammette Grant in altro libro, lโincontro con Spare avvenne solo nel 1949, grazie alla intercessione della moglie Steffi che aveva incontrato Spare durante lo stesso 1949… Cosรฌ, K. & S. Grant, Zos Speaks!, cit., p. 29. Nel 1948 sembrerebbe essere solo iniziata, a voler concedere il beneficio della data scandagliando altre lettere, una prima corrispondenza meramente conoscitiva. Non pago di queste contraddizioni, e forse cercando di rimediare a quella contenuta nella prima edizione di Outside the Circles of Time, nella nuova edizione del volume Grant fece divenire la data il piรน confacente 1952 (circa, concede Grant), si veda a tal proposito la edizione italiana curata e tradotta da Roberto Migliussi, K. Grant, Oltre i cerchi del tempo, Psiche2, Torino, 2018, p. 168, n. 10, ma anche in questo caso le contraddizioni non cessarono ; in altra lettera infatti, utilizzata dalla Fulgur ad esempio per redigere la biografia di Grant che campeggia sul loro sito web, la data si trasformรฒ addirittura in 1954. Cโรจ solo da notare, in questo ultimo caso, che Spare trascorse gli ultimi anni della sua vita in un grande stato di affanno e di prostrazione fisica, minato come era da una serie di non banali malanni che lo avrebbero condotto alla tomba nel 1956 e immaginare che potesse in quelle condizioni codificare sia pur solo teoricamente un culto magico รจ esercizio di puro stile.
[45] Mentre perรฒ โatavismo risorgenteโ รจ definizione sinteticamente efficace che non travolge, ma anzi potenzia la teorizzazione spareiana, il โculto di Zos Kiaโ finisce per determinare una istituzionalizzazione funzionale in chiave occulta del pensiero di Spare. Naturalmente non si vuole negare che a Spare potesse interessare trasmettere anche la propria sapienza occulta, nella stessa misura in cui esercitรฒ la funzione di insegnante dโarte e di disegno, il che รจ perรฒ cosa ben diversa dal teorizzare un โcultoโ o un โcredoโ, per quanto il termine possa ambire a sintetizzare e sistematizzare un pensiero che perรฒ, nel caso di Spare, anarchico, individualista, focalizzato sulle proprie proiezioni e sulla propria terminologia indecifrabile, non poteva in alcun modo essere sistematizzato.
[46] In questo senso, ad esempio, Jan Fries, Visual Magick, Mandrake, Oxford, 1992, p 42.
[47] A quanto pare in alcuni casi indigesta per lo stesso Spare che rivolse una bonaria reprimenda a Grant definendo il suo linguaggio scritto eccessivamente verboso, K. & S. Grant, Zos Speaks!, cit., p. 68. Lo stesso Aleister Crowley, criticando lโeccessivo bizantinismo della lingua, tanto scritta quanto parlata, grantiana, rivolto al discepolo a cui aveva posto una domanda, sentendosi fornire una torrenziale e involuta risposta replicรฒ โti avevo chiesto di darmi una risposta, non di farmi un sermoneโ, K. Grant, Remembering Aleister Crowley, Skoob books, London, 1991, p. 58.
[48] K. & S. Grant, Zos Speaks!, cit., p. 128.
[49] P. Baker ritiene che una associazione concettuale piรน propria sia quella tra Spare e il simbolismo, P. Baker, Austin Osman Spare, in C. Patridge (a cura di), The Occult World, Routledge, Abington, 2015, p. 306.