La corona non è solo potenza traboccante, ma è anche essere nel centro, l’asse cavo nel mezzo del movimento della ruota. E questo asse è cavo, è un centro vuoto, come quello della coppa: un vuoto possente. Il centro è unione del vuoto e della luminosità, del movimento e dell’immobilità, della circonferenza e del punto al suo centro, ruota e mozzo insieme: incontro paradossale, impossibile per la ragione comune, coincidenza degli opposti che fa girare la testa.
Il presente articolo si pone l’obiettivo di indagare le analogie tra alcune delle preminenti valenze simboliche ed esoteriche del cuore e dell’organo genitale femminile. Nelle diverse tradizioni della storia umana e, non di rado, anche nel mero linguaggio comune, i due organi, infatti, sono stati spesso associati alle medesime rappresentazioni simboliche, quali quelle del triangolo col vertice verso il basso, del vaso e della caverna. Comunanze rappresentative, queste, che non possono non rinviare intuitivamente ad una comune area di significati.
Prendendo spunto dagli studi di autori come Burckhardt, Eliade, Guénon e Chevalier sul “simbolismo costruttivo” delle cattedrali, ci occupiamo in questa sede di quella di Santa Maria Annunziata di Otranto in Puglia.
Viaggio alla scoperta delle antiche popolazioni indoeuropee di cavalieri guerrieri che occuparono, durante l’età del ferro, il vasto territorio compreso fra l’Est Europa, il Caucaso e le steppe dell’Asia centrale