La nostra analisi del film culto di Peter Weir,Β facendo uso degli strumenti interpretativi dellβantropologia del Sacro, in particolar modo: il Sacro come Β«Totalmente AltroΒ» secondoΒ Rudolf Otto; la Β«rottura di livelloΒ», la Β«sospensione del tempoΒ» e il tema dellβaccesso allβAltro Mondo diΒ Mircea Eliade; il simbolismo apollineo secondo gli studi di Giorgio Colli.
di Marco Maculotti
Β« Everything begins and ends at the exactly right time and place. Β»
Alla sua uscita nelle sale, avvenuta piΓΉ di quarantβanni fa (1975), il film Picnic at Hanging Rock, basato sullβomonimo romanzo della scrittrice Joan Lindslay, portΓ² allβattenzione mondiale il cineasta australiano Peter Weir come maestro di stile ed atmosfere. Sebbene privo di una tensione palpabile β dβaltronde Picnic si configura come un dramma misterioso piΓΉ che come un thriller β e di un finale definito, il film nel giro degli anni assurse allo status di cult, grazie anche e soprattutto alle suggestioni oniriche favorite da una fotografia preraffaelitica e vellutata.
Film travolgente pur nel suo incedere lento, supportato alla perfezione da una colonna sonora che alterna melodie βpaganeggiantiβ β gli arcadici flauti di Pan di Gheorghe Zamfir β a sinfonie classiche (Bach, Beethoven, Tchaikovsky), Picnic a Hanging Rock trae la sua linfa da quella coincidentia oppositorum che secondo lo storico delle religioni romeno Mircea Eliade costituirebbe la massima espressione di quel mysterium tremendum et fascinans β il Β«Totalmente AltroΒ» del teologo tedesco Rudolf Otto β cui comunemente la nostra civiltΓ dΓ il nome di βSacroβ.
Lβopposizione dei contrari e lβuscita dalla βrealtΓ β
Lβintera narrazione si basa sullβopposizione dei contrari. Da una parte cβΓ¨ il collegio femminile, in cui la vita delle giovani protagoniste procede secondo binari e regole ben definiti e intransigibili; Γ¨ questa la cosiddetta βvita realeβ, lβesistenza dellβindividuo allβinterno del patto sociale. In questo primo ambito esistenziale i personaggi non esistono per davvero, ma solo come marionette inserite in un sistema ferreo e indistruttibile, o al massimo β come nel caso di Miranda β in guisa di idoli altrui.
Dallβaltra parte, in completa opposizione con la vita allβinterno del collegio, vi Γ¨ la natura ancestrale dellβentroterra australiano [1], che come nella migliore tradizione folk horror non Γ¨ semplicemente territorio, quanto piuttosto spazio immaginifico,
β¦a landscape which effectively breaks down the main characterβs egoβ¦ through contact with the ancient as well as the surreal and the supernatural.
β secondo la definizione coniata da Adam ScovellΒ [2].

Questa dicotomia fra lβaspetto dellβesistenza che viene considerato βrealeβ e quello che apparentemente parrebbe βsoprannaturaleβ o βsurrealeβ β ma che invece, in ultima analisi, si rivela essere ben piΓΉ reale del primo β e la diversa attitudine dei personaggi del film nel considerare questa dicotomia nellβambito della propria realtΓ influisce fatalmente sui loro destini allβinterno della narrazione.
Da una parte troviamo un esiguo numero di persone β la protagonista Miranda, le sue due amiche Marion e Irma e lβinsegnante di matematica Ms. McCrow β che si elevano sul modo di sentire generale, fondato sulla mediocritΓ e sullβasservimento a un patto sociale iniquo, e proprio per questo, al culmine di quella che appare come una vera e propria illuminazione, riescono ad accedere alla Dimensione Altra, accesso che fedelmente alla tradizione avviene per mezzo di un Β«passaggio strettoΒ» allβinterno della rocciaΒ [3]. Su questo ritorneremo.
Dallβaltra, vi Γ¨ la grande maggioranza dei personaggi che, in seguito al βmiracoloβ della scomparsa dei primi, cadono progressivamente in uno stato che ha i contorni dellβincubo. Per chi non sospetta lβesistenza di una Dimensione Altra ontologicamente diversa rispetto a quella che siamo soliti percepire come βrealtΓ β, lβingresso del Totalmente Altro nella grigia vita quotidiana ha i caratteri dellβinsopportabilitΓ e dellβesecrabilitΓ . Il Sacro, irrompendo allβimprovviso β come Γ¨ naturale β nella vita di tutti i giorni, la sconquassa da capo a piedi per chi non ha mai esplorato le sue Vie, e per chi pur avendone avuta lβoccasione si rifiuta di percorrerle (Edith).
Mentre il primo gruppo di personaggi riesce ad uscire β metaforicamente (la Β«rottura di livelloΒ» di eliadiana memoria) e fisicamente β dallo squadrato mondo della societΓ βcivileβ e dallβopprimente microcosmo del rigido collegio di Appleyard, le compagne Edith prima e Irma poi torneranno nella loro culla di apatia ed insoddisfazione, ferite dallβesperienza comunque folgorante β lβaver avuto la possibilitΓ di scorgere la Luce, sebbene per un rapido istante β ma completamente ignare del senso sacrale della medesima, rimanendo cosΓ¬ fatalmente legate alla βrealtΓ β umana e quotidiana.
Persino il collegio, roccaforte inespugnabile del βviver civileβ, di colpo si disgrega non appena il Totalmente Altro fa la sua comparsa nella vita dei suoi inquilini. Vengono meno i basilari rapporti di fiducia, le famiglie ritirano le proprie figlie, la dispotica direttrice Ms. Appleyard si dΓ allβalcool e confessa abitudini sessuali peculiari di cui nessuno avrebbe mai avuto il minimo sentore. Eppure, la disperazione colpisce solo questi personaggi che sono rimasti indietro β non invece Miranda e le altre βscomparseβ, anche se una di loro ritorna improvvisamente al di qua.

La sospensione del tempo e lβaccesso allβaltra dimensione
E proprio lβinaspettata ri-comparsa di Irma ci consente, se non di comprendere cosa sia successo alla giovane in seguito alla sua sparizione dal nostro mondo β dβaltronde il Sacro per sua stessa natura Γ¨ concettualmente inesprimibile β se non altro di focalizzare lβattenzione su qualche caratteristica di questo aldilΓ in cui la ragazza Γ¨ stata ospite per giorni, e in cui lo sono ancora Miranda, Marion e Ms. McCrow.
La totale assenza di terriccio e graffi sui piedi della rediviva Irma, ad esempio, ci porta a ritenere che simbolicamente in questa Dimensione Altra non si cammini come nel nostro mondo, ma piuttosto ci si elevi in volo. In altre parole, allβAltro Mondo solo in spirito si puΓ² accedere e non altrimenti. Infatti, nella scena clou in cui le tre ragazze, entrando nellβapertura sulla vetta di Hanging Rock, scompaiono alla vista della timorosa Edith, esse sembrano effettivamente fluttuare verso lβaccesso piuttosto che camminare. Il tempo appare del tutto sospeso, e il grido di Edith esprime il suo totale disappunto e orrore per quanto si sta verificando.
E dβaltronde, quel giorno, il tempo davvero si Γ¨ fermato. A poca distanza dallβarrivo della comitiva presso il luogo deputato al picnic, tutti gli orologi si fermano sulla stessa ora, mezzogiorno in punto. Anche questo orario non Γ¨, ovviamente, casuale. Il meriggio, ora in cui il Sole si trova al suo zenit nel cielo, nella sua assoluta assialitΓ , Γ¨ anche il momento il cui i corpi fisici non producono ombre. Un momento dunque di perfetta stasi, assai favorevole per lβingresso del Totalmente Altro nella vita quotidiana. A riguardo, rimandiamo agli studi di Roger Caillois sullβargomentoΒ [4], che ci ricorda come anche il filosofo idealista Friedrich Schelling riconobbe nel Β«sonno meridiano di PanΒ» β locuzione quantomai calzante in questa sede, come vedremo β Β«tutto ciΓ² che si muove invisibile e che lβuomo percepisce attorno a sé» nella pace della naturaΒ [5]. Ne segue che il mezzogiorno Γ¨ Β«unβora di passaggio, dunque un momento criticoΒ». Anche Servio riconobbe nel mezzogiorno lβora privilegiata dellβirrompere del Sacro nella vita quotidiana: Β«infatti allora generalmente si scorgono i numi» [6].
Peter Weir mette in risalto sin da subito che lo spazio-tempo della Natura β e del Mito, e del Sacro β differisce totalmente da quello βumanoβ, e lo fa simbolicamente capire allo spettatore con lβespediente degli orologi che si arrestano fatalmente non appena giunti presso Hanging Rock, come se tal luogo fosse appunto unβaltra dimensione a sΓ© stante. Γ significativo inoltre che i fatti si svolgano nel primo anno del secolo: ci troviamo quindi allo iato tra due cicli e tra due mondi, ragion per cui agli Eletti diviene possibile accedere a una dimensione superiore.
Anche la data non Γ¨ casuale: S. Valentino Γ¨ la versione βcristianizzataβ di Eros Protogonos β di cui per altro il regista ci mostra varie rappresentazioni nel film β, divinitΓ primigenia della procreazione e dellβorigine della vita nella cosmogonia orfica, spesso associato ad Afrodite Urania/Venere che nel film Γ¨ rappresentata simbolicamente dalla protagonista Miranda, riconosciuta persino da Mlle. de Poitiers come una sua epifania (Β«Adesso soβ¦ so che Miranda Γ¨ un dipinto del BotticelliΒ»).

Ci stiamo pian piano avvicinando al fulcro della nostra analisi, ma a proposito della tematica del tempo Γ¨ bene fare qualche precisazione supplementare. Gli orologi come simbolo del tempo lineareΒ compaiono piΓΉ volte nel film, e lβattitudine dei vari personaggi nei loro confronti dice molto sul loro destino β un concetto su cui, tra lβaltro, discutono le collegiali prima di sparire per sempre. CosΓ¬ vediamo che, se da una parte Miranda non porta piΓΉ lβorologio perchΓ© Β«non ne sopporta il tic-tac sul cuoreΒ», dallβaltra Irma afferma che se ne possedesse uno lo porterebbe sempre, Β«persino in bagnoΒ».
Da questa lettura si puΓ² evincere perchΓ© questβultima, a differenza di Miranda, non sia in grado di persistere nella Dimensione Altra e superiore, e dopo un poβ ne sia come rigettata. A un livello ancora piΓΉ basso, la direttrice Ms. Appleyard scandisce la vita del collegio per mezzo di un grande pendolo ligneo che arreda il suo ufficio, guardacaso posto proprio vicino a sinistre foto in bianco e nero di gente trapassata. Gli orologi, e quindi il tempo lineare, appaiono quindi connessi simbolicamente alla morte β la Vera Vita, allβassenza di un tempo vero e proprio, o per meglio dire a un tempo ciclico, sospeso, sacro: il tempo miticoΒ [7].
Ritornando alla ricomparsa di Irma, Γ¨ curioso anche notare come sulla sua fronte venga ritrovata una misteriosa ferita sanguinante di cui il dottore non riesce a spiegare le cause. La troviamo anche, identica, sulla fronte del giovane Michael Fitzhubert che su quelle rocce era andato a cercare le collegiali scomparse, come mosso da una forza sovrannaturale. Ed Γ¨ proprio quella ferita, che tanto ricorda il βterzo occhioβ della tradizione esoterica, che gli permette di sperimentare la visione di ciΓ² che Γ¨ accaduto alle collegiali negli ultimi istanti della loro esistenza in questo piano, come in una βvisione remotaβ.
Sono questi temi prettamente sciamanici su cui ci siamo dilungati altroveΒ [8], e di cui non Γ¨ necessaria in questa sede una ripetizione. Basti solo sottolineare come le tre ragazze, appena prima di βscomparireβ, caschino improvvisamente in una trance estatica β ottenuta sia mediante la danza che durante uno stato di riposo totaleΒ [9] β il che Γ¨ perfettamente in linea con i dettami dello sciamanesimo di tutto il mondo. Egualmente si dica di Michael prima di ricevere la βvisioneβ. Infine finanche Ms. McCrow durante la mattinata appare in uno stato di trance catalettica, sia sul cocchio quando espone alle sue alunne la storia geologica del sito verso cui sono dirette, sia quando, proprio appena prima di prendere lβapparentemente inspiegabile decisione di togliersi le vesti per accedere allβAltro MondoΒ [10], appare in estasi davanti a una figura geometrica rappresentante lβunione del cerchio col triangolo.

Lβascensione, il Β«tempo giustoΒ» e la Β«rottura di livelloΒ»
Lβascesa di Hanging Rock, dβaltronde, ha tutto il crisma dellβesperienza iniziatica. GiΓ Mircea Eliade e RenΓ© GuΓ©nonΒ [11], giusto per portare due esempi tra i piΓΉ noti, si soffermarono sul simbolismo della salita del Monte, simbolo dellβAxis Mundi, alla cui estremitΓ il contatto con il Sacro diventa possibile, dal momento che una volta in vetta ci si trova idealmente al Centro del Mondo.
Scrive Mircea Eliade a proposito del significato esoterico dellβascensioneΒ [12]:
La scalata o lβascensione simboleggiano la via verso la realtΓ assoluta e, nella coscienza profana, accostarsi a questa realtΓ provoca un sentimento ambivalente di paura e di gioia, di attrazione e di repulsione, ecc.
E, a proposito della valenza metafisica del CentroΒ [13]:
Un βCentroβ rappresenta un punto ideale che non appartiene allo spazio profano, geometrico, bensΓ¬ allo spazio sacro e in cui puΓ² realizzarsi la comunicazione con il Cielo o lβInferno [14]; in altri termini un βCentroβ Γ¨ il luogo paradossale della rottura dei livelli, il punto in cui il mondo sensibile puΓ² essere trasceso. Ma per il fatto stesso di trascendereΒ [15] lβUniverso, il mondo creato, si trascende il tempo, la durata e si ottiene la stasi, lβeterno presente atemporale.
Gli stessi studiosi rilevano anche il topos della caverna allβinterno della montagna: unβascesa che Γ¨ contemporaneamente una discesa dentro sΓ© stessi, nel grembo materno della roccia, sostanza incorruttibile e indifferente al passare del tempo. Questa caverna o pertugio nelle rocce attraverso cui Miranda e le altre passano Γ¨ il cosiddetto Β«passaggio strettoΒ» della tradizione sciamanica, il foro a cui si accede allβAltro Mondo. Foro che, ricordiamo, rimane aperto solo per pochi istanti, per poi richiudersi immediatamente.

Γ questo il topos del Β«filo del rasoioΒ», del Β«passaggio difficileΒ», del Β«ponte strettoΒ», della Β«cruna dellβagoΒ», e via discorrendo. In ciΓ² noi ravvisiamo quellβimportanza del Β«cader giustoΒ» nel tempo, quello che i Pitagorici definivano ΞΊΞ±ΞΉΟΟΟ, il Β«tempo giustoΒ» per compiere unβazione β spesso di vitale importanza. Con le parole di Giorgio de Santillana [16], Β«non conta la preghiera o la speranza, non vi si tratta che di esattezza, di puntualitΓ agli appuntamenti del ΞΊΞ±ΞΉΟΟΟ: la periodicitΓ giusta che vi fa cadere a posto, lΓ¬ dove il fato vi attende, o altrimenti si Γ¨ ripresi nella bufera del tempoΒ».
CβΓ¨ un tempo e un luogo giusto perchΓ© qualsiasi cosa abbia principio e fineβ¦ lassΓΉ.
Ritorniamo alle osservazioni dellβEliade [17], che reputiamo di primaria importanza ai fini di comprendere il significato piΓΉ profondo di Picnic ad Hanging Rock:
Colui βil cui pensiero Γ¨ stabileβ e per il quale il tempo non scorre piΓΉ, vive in un eterno presente,Β nel nunc stans. [β¦] Un istante qualsiasiβ¦ puΓ² diventare il βmomento favorevoleβ, lβistante paradossale che sospende la durata e proiettaβ¦ nel nunc stans, in un eterno presente. Questo eterno presente non fa piΓΉ parte del tempo, della durata [β¦] Il βmomento favorevoleβ dellβilluminazione Γ¨ da paragonare al lampo o allβestasi mistica che comunica la rivelazione e che si prolunga paradossalmente fuori dal tempo.
NellβΒ«eterno presente atemporaleΒ» sperimentato e vissuto delle collegiali sui pinnacoli di Hanging Rock, in uno stato di solitudine assoluta e di comunione con la Natura β celebrata con danze feriche sostenute da ineffabili flauti panici e dionisiaci β cβΓ¨ tutta lβatmosfera paradisiaca dellβArcadia locus idilliaco ed onirico del mito ellenico. Lβaspetto atemporale dellβesperienza Γ¨ sottolineato anche dalla frase pronunciata da una delle ragazze: Β«Un milione di anniβ¦ solo per noiΒ». Le collegiali, forse inconsciamente, sembrano consapevoli di stare per uscire dal tempo samsarico, e di essere in procinto di sperimentare lβaccesso a una dimensione sopraelevata β o il ritorno allβOrigine.
Et in Arcadia ego.

Miranda, Venere botticelliana e vergine apollinea
Il personaggio di Miranda (interpretata da Anne-Louise Lambert) si trova indubbiamente al centro della conflagrazione degli eventi: essa Γ¨ la piΓΉ eterea e angelica delle studentesse del collegio di Appleyard (letteralmente il βGiardino delle Meleβ, vale a dire una versione profana del βGiardino delle Esperidiβ e, come vedremo, dellβisola di Avalon), e nondimeno Γ¨ al tempo stesso quella che maggiormente si distacca dagli schemi prestabiliti dalle convenzioni sociali.
La figura di Miranda, non a caso definita come unβepifania della Venere del Botticelli, che in molte sequenze vediamo sfocata ed evanescente sugli sfondi ancestrali di Hanging Rock, Γ¨ la rappresentazione dello Spirito veramente libero, che vola dove vuole. Significativamente, in una delle scene conclusive della pellicola, Sarah dirΓ di Miranda che Β«non Γ¨ andata lΓ¬ per casoΒ» e che Β«conosce cose che pochi altri conoscono: segretiΒ». Miranda Γ¨, in altre parole, lβEletta β in modo non dissimile se vogliamo dalla Laura Palmer di Twin PeaksΒ [18] β o, per dirla in termini gnostici, lo Spirito Pneumatico che si eleva oltre la superficie delle cose per ritornare alla Fonte: per questo, Miranda Γ¨ anche Sophia.
Nel personaggio di Miranda riconosciamo simboli antichissimi della nostra tradizione, di cui possiamo solo supporre Peter Weir fosse consapevole. Dβaltra parte, spesso i simboli agiscono in modo inconsapevole ai loro stessi βevocatoriβ, dunque di ciΓ² non dovremmo sorprenderci. Bisogna dirlo subito e chiaramente: Miranda ha tutti i crismi di unβepifania apollinea ed iperborea. Fin dalle prime scene, le viene associato il cigno come βdoppioβ: la vediamo per esempio pettinarsi allo specchio e il suo volto appare vicino a una fotografia del volatile iperboreo per eccellenza. Nelle battute finali, lβamica Sarah prega una sua effige accanto a cui, nuovamente, Γ¨ stata posta una statuetta del medesimo animale.

Ma cβΓ¨ molto di piΓΉ: lo Weir ci mostra in piΓΉ di unβoccasione, grazie allβespediente visivo della sovrapposizione, la sua intercambiabilitΓ effettiva con il cigno apollineo, e proprio in quella forma si mostra a Michael in una scena altamente significativa. Dove prima cβera Miranda, improvvisamente appare un cigno; poi, scompare anche quello e nulla rimane. Miranda Γ¨ ritornata allβAltro Mondo. Comprendiamo cosΓ¬ che, ben lungi dallβessere βmortaβ, Miranda vive ancora in una forma ontologicamente superiore e piΓΉ sottile di quella umana, e puΓ² in tal modo apparire nei sogni delle sue compagne o sotto forma di epifania teriomorfa a chi davvero sappia βconnettersiβ con lei.
Come ben rileva Antonio Bonifacio [19], a cui va dato il merito di aver saputo cogliere la valenza apollinea della figura di Miranda, che si tratti di un tema iperboreo non ci possono essere dubbi: il folklore eurasiatico abbonda di racconti sul tema della metamorfosi delle fanciulle divine in forma di cigno β di cui si possono citare a titolo di esempio le Fravarti (o Fravashi) iraniche β le quali Β«si presentano allβumanitΓ in sembianza di cigni, mutandosi poi, in luoghi appartati, in genere nelle vicinanze di specchi lacustri, per apparire, infine, come fanciulle di una bellezza fatata e quasi evanescenteΒ». Tali fanciulle divine nella tradizione eurasiatica si configurano come messaggeri dellβAltro Mondo β quello Iperboreo, connesso al topos dellβassialitΓ e del PoloΒ [20] β che percorrono le rotte ultraterrene per visitare i βpuriβ e portare loro consiglio in caso di travaglio. Prosegue il Bonifacio:
La favola dei Cigni selvatici di Andersen, esprime βpoeticamenteβ questo passaggio senza perdere alcunchΓ© dellβallusivitΓ simbolica del tema. In particolare una frase messa in bocca alle creature-cigno, appare quasi un viatico per comunicare nel migliore dei modi i contenuti del passaggio tra questi due mondi: ββ¦Voliamo come cigni,Β mentre il sole splende alto nel cieloβ¦ Noi non abitiamo qui, una terra bella quanto questa si stende dallβaltra parte del mareβ.
Se leggiamo questo estratto assaporando le scene delle tre collegiali che, sotto il sole al suo zenit, danzano come creature fatate sui picchi rocciosi di Hanging Rock, non possiamo mancare di riconoscere la validitΓ di queste interpretazioni apollinee. CosΓ¬ come non ce la sentiamo di ritenere lo Weir uno sprovveduto se addirittura fa esternare a Miranda, durante un dialogo con una sua compagna, lβinvito ad andare a trovare Β«la sua buffa famigliolaβ¦ su al NordΒ».

Lβallegoria apollinea di Peter Weir
Tutto dunque ci riconduce allβApollo Iperboreo [21], nella sua accezione piΓΉ elevata di Polo e Sole Spirituale, di Luce Assiale che si sperimenta solo dopo aver oltrepassato, mediante unβesperienza estatica, il regime dei sensi. NΓ© si mancherΓ di notare, sullβesempio del Bonifacio, come Giorgio Colli [22] Β«delineΓ² precisamente i tratti di questo ambiguo personaggio celeste considerandolo quale portatore di sapienza, ma di una sapienza intesa come mania [23], del tutto al di fuori di quella connotazione razionale della stessa, come fu immaginata da certi studiosi germaniciΒ».
Giorgio Colli ne La sapienza grecaΒ tratteggia la figura divina di Apollo Β«lβObliquoΒ», descrivendo il modo in cui, scagliando la freccia con il suo arco e irretendo lβintermediario per mezzo del suono paridisiaco della lira, il dio possiede i suoi βpredestinatiβ per mezzo della mania, stato in cui essi comprendono istantaneamente il Totalmente Altro e, nel tentativo di tradurlo in parole, vaticinano oscuri enigmi che si considerano provenire dallo stesso Apollo.Β
In Picnic ad Hanging Rock, si potrebbe concludere che Apollo si riveli pienamente solo a Miranda e alle altre βscomparseβ, le uniche che abbiano risolto il suo Β«enigma da risolvereΒ». Per chi non sia stato in grado, rimane appunto lβinconcepibile interrogativo su cosa sia realmente accaduto. Il mistero saggiamente non viene mai risolto allβinterno della narrazione del film β e come potrebbe? La risoluzione del mistero va ben oltre il raziocinio, e di conseguenza mai potrΓ essere compresa da chi solo in base al medesimo rifletta e agisca. Lβoracolo Γ¨ interpretabile solo da chi si dimostrerΓ in grado di coniugare βsacralmenteβ i due modi di esistenza, il tempo lineare e il tempo sacro, la storia e il Mito.
Una coincidentia oppositorum che si realizza anche nella duplicitΓ di Apollo, racchiusa simbolicamente nei suoi due oggetti sacri: lβarco e la lira. Lβarco, che colpendo il predestinato con la freccia dellβilluminazione, similmente a una folgoreΒ [24], lo rapisce a questo mondo per condurlo in uno piΓΉ elevato, la Avalon Iperborea; la lira, che con la sua musica soave culla lβanima posseduta da Apollo e ne favorisce lβascensione allβestremitΓ assiale dellβAxis Mundi.
Armonia di contrasti, come quella dellβarco con la lira.Β [25]
Unicamente realizzando la coincidentia oppositorum si puΓ² βvolareβ fino allβapollineo Regno Polare al di fuori dello spazio-tempo e sperimentare il Totalmente Altro. Solo allora diviene possibile comprendere la VeritΓ ultima, che in Picnic ad Hanging Rock viene beffardamente esposta subito allβinizio, per mezzo di una citazione shakesperiana β presa in prestito da Edgar Allan Poe β da una voce fuori campo:
What we see and what we seem are but a dream, a dream within a dream.
Note:
[1] La tradizione australiana del Dreamtime, il tempo mitico delle origini, ma anche il tempo sacro Β«reversibileΒ» del mito β secondo la terminologia eliadiana β del resto calza perfettamente con lβimpianto narrativo impostato da Peter Weir per questa sua pellicola, come cercheremo di dimostrare nel proseguo di questa relazione.
[2] A. Scovell, Folk Horror. Hours Dreadful and Things Strange. Auteur, 2017, p. 71. Qui lβautore si riferisce al film di David Rudkin Pendaβs Fen (1974); sul film in questione, cfr. M. Maculotti,Β βPendaβs Fenβ: il daimon sacro dellβingovernabilitΓ , AXISmundi.
[3] Cfr. M. Maculotti, Lβaccesso allβAltro Mondo nella tradizione sciamanica, nel folklore e nelle βabductionβ, AXISmundi.
[4]Β Cfr. R. Caillois, I demoni meridiani. Bollati Boringhieri, Torino, 1999.
[5]Β Ivi, pp. 3-4.
[6] Ivi, p. 10.
[7]Β Che Γ¨ appunto, come abbiamo detto in nota 1, il Β«tempo sognanteΒ» degli aborigeni australiani. Su ciΓ², cfr. M. Eliade, La creativitΓ dello spirito. Jaca Book, Milano, 1979.
[8]Β Cfr., ad es., M. Maculotti, I benandanti friuliani e gli antichi culti europei della fertilitΓ , AXISmundi.
[9]Β Β«Shakespeare parla una volta, nel Sogno di una notte di mezza estate, del sonno βcomuneβ che egli distingue da uno stato di piΓΉ intensa fascinazione, uno stato magico. Lβuno porta i sogni, lβaltro le visioni e le profezieΒ». E. JΓΌnger, Avvicinamenti. Droghe ed ebrezza. Multhipla, Milano, 1982, p. 37.
[10]Β Sottolineiamo di sfuggita la valenza esoterica del βdenudarsi delle proprie vestiβ per raggiungere una sorta di βnuditΓ originariaβ. Lo stesso si dica dellβazione piΓΉ volte compiuta nel film dalle alunne del collegio di spogliarsi dei guanti, delle scarpe, delle calze e del corpetto.
[11]Β R. GuΓ©non, Simboli della scienza sacra. Adelphi, Milano, 1978.
[12]Β M. Eliade, Immagini e simboli. Jaca Book, Milano, 2015, p. 49.
[13] Ivi, p. 71.
[14]Β La natura vulcanica del massiccio di Hanging Rock ci consente di individuare una connessione simbolica con il Mondo Infero: nellβantichitΓ i vulcani sempre e ovunque furono considerati luoghi dβaccesso allβAde o allβAltro Mondo.
[15]Β Β«Secondo la sua rigorosa etimologia latina, trascendere significa superare ascendendoΒ» (J. Evola).
[16] G. de Santillana, βLa storia da riscrivereβ, in Fato antico e fato moderno. Adelphi, Milano, 2012, p. 76.
[17]Β M. Eliade, op. cit., p. 76.
[18]Β Cfr. M. Maculotti, I segreti di Twin Peaks: il Male che viene dal bosco, AXISmundi.
[19]Β A. Bonifacio, La via polare dei cigni. I destrieri di Apollo tra preistoria e Roma augustea (I parte),Β Simmetria #27, dicembre 2013.
[20]Β Si metta ciΓ² in relazione con lβappunto giΓ fatto sul mezzogiorno e sullo zenit solare.
[21] Cfr. I.P. Culianu, Lo sciamanesimo iperboreo dellβantica GreciaΒ e G. Colli,Β La sapienza greca I. Dioniso. Apollo. Eleusi. Orfeo. Museo. Iperborei. Enigma. Adelphi, Milano, 1990, p. 45.
[22]Β Β«La mania Γ¨ la sapienza vista dal di fuori, nel suo primo mostrarsi, nel primo apparire come visione, danza, contatto, suono percepito, non ancora ascoltatoΒ». G. Colli, op. cit., p. 26.
[23]Β Questa mania si manifesta in Picnic ad Hanging Rock sotto varie forme: Miranda e le sue compagne cadono in estasi danzando vorticosamente o dormendo; Ms. McCrow denota la sua mania privandosi delle vesti; Edith, a un grado ancora piΓΉ basso, la esplica nel suo grido folle.
[24]Β Questa βfolgore divinaβ o freccia scoccata da Apollo si puΓ² forse mettere in relazione con la Β«nuvola rossaΒ» vista sul picco di Hanging Rock appena prima della βsparizioneβ delle tre collegiali.
[25]Β Eraclito, fr. 51b. Commenta Giorgio Colli: Β«Lβarco e le frecce del dio si rivolgono contro il mondo umano attraverso il tessuto delle parole e dei pensieri. Il segno del passaggio dalla sfera divina a quella umana Γ¨ lβoscuritΓ del responso, il punto cioΓ¨ in cui la parola, manifestandosi come enigmatica, tradisce la sua provenienza da un mondo sconosciuto. Questa ambiguitΓ Γ¨ unβallusione alla frattura metafisica, manifesta lβeterogeneitΓ tra la sapienza divina e la sua espressione in paroleΒ». G. Colli, La nascita della filosofia. Adelphi, Milano, 1975, p. 43.
Ottimo articolo davvero. La figura di Marion, che fra le tre ragazze sembra essere quella piΓΉ razionale e scientifica, come potrebbe essere interpretata?
A mio parere Γ¨ piuttosto antitetica con quella di Irma: mentre per questβultima predomina il sentimentalismo sul raziocinio, Marion ha un pensiero del tutto razionale e scientifico, un carattere freddo e via dicendo. Ma mentre Irma, priva di un punto dβappiglio superiore, viene βrigettataβ dallβAltro Mondo, Marion vi rimane: probabilmente Γ¨ stata in grado di sublimare il suo raziocinio a un livello superiore e non prettamente βscientificoβ, raggiungendo la coincidentia oppositorum tra razionalitΓ e irrazionalitΓ , giungendo cosΓ¬ a una sorta di super-razionalitΓ . PiΓΉ o meno quello che accade a Ms. McCrow, lβaustera professoressa di matematica che sperimenta la sua peculiare illuminazione meditando sullβunione del cerchio col triangolo.
Si, Γ¨ probabile, come fosse una specie di traslazione del distacco scientifico entro un ambito spirituale: nel romanzo prima dellβascesa Marion si volta a guardare la massa di esseri umani che si muove senza senso, poi mentre sta per disegnare il monolito visto per primo da Miranda, getta via taccuino e matita.
Γ qui che istantaneamente avviene la coincidentia oppositorumβ¦
Splendido articolo!
Ricordo di aver visto questo film delicato e potente, per la prima volta a quattordici anni, negli stessi giorni in cui a scuola trattammo il mito di Ila rapito dalle Ninfeβ¦
Non potei fare a meno di fare paralleli con la storia a cui stavo assistendo e avanzai lβipotesi che le ragazze scomparse erano finite in una βdimensione magicaβ dalla quale non sarebbero piΓΉ tornate, lasciando il film con un finale aperto e βmisteriosoβ e cosΓ¬ provocando, gli sguardi stralunati dei presenti che cominciarono a guardarmi come fossi matto!
Β‘Extraordinaria interpretaciΓ³n de la pelΓcula!
He quedado deslumbrado por su lucidez.
Anteriormente ya habΓa llegado a similares conclusiones, pero la gran cantidad de referencias que aporta el autor me confirman en ellas.
Saludos cordiales
Muchas gracias Manuel, saludos!