Usi rituali e medicinali del Papaver Somniferum

Tradizionalmente, fin dallโ€™antichitร , il papavero da oppio รจ stato utilizzato come rimedio medicinale, dai Misteri Eleusini alla cosiddetta โ€œpapagnaโ€ delle donne salentine. In questa sede ne ripercorriamo lโ€™uso rituale e i miti ad esso connessi.

di Gianfranco Mele

PAPAVERI E SPIGHE

Alcuni studiosi, nei loro lavori intorno ai significati e al ruolo dei vegetali nellโ€™ambito dei misteri eleusini e del culto demetriaco, ipotizzano una centralitร  simbolica e rituale al Papaver somniferum escludendo invece la presenza e lโ€™utilizzo di Ergot: รจ il caso, ad esempio, di Kerรฉnyi, che, convinto di una โ€œtrascendenza prodotta artificialmenteโ€ ad Eleusi, fa riferimento allโ€™oppio come sostanza psicoattiva lร  assunta, ipotizzandone la presenza nei dolcetti eleusini e/o nel ciceone [1]. Su questo stesso argomento ritorna il Burkert, il quale perรฒ, dopo aver scartato lโ€™ipotesi di Hofmann, riprende la tesi del Kerรฉny ma con minor convinzione e molti piรน dubbi [2]. Non intendo con questo scritto pormi come sostenitore dellโ€™una o dellโ€™altra teoria, quanto evidenziare e ribadire attraverso alcune osservazioni la possibilitร , in ogni caso, non solo di un ruolo importante del Papavero nel culto, nel rito e, forse, nella composizione stessa del kykeon, ma anche una stretta correlazione a livello simbolico tra la presenza delle spighe e quella della pianta del papavero.

Come noto, chi non scorge significati piรน esoterici nella presenza ricorrente delle spighe (sia nellโ€™ambito dellโ€™iconografia legata a Cerere-Demetra, che in quello rituale dei Misteri), tende a considerare (secondo quella che peraltro รจ lโ€™interpretazione piรน diffusa), lโ€™importanza effettiva del grano, delle messi, dei cereali nella sfera del culto demetriaco; chi invece ha voluto vedere altri segnali nella presenza di quelle spighe, e in particolare della spiga โ€œmostrataโ€ solennemente in occasione dei rituali misterici, vi scorge un significato legato alla possibile presenza dellโ€™โ€ospiteโ€ Ergot. In ciascuno dei due casi, la contemporanea, ricorrente presenza di spighe e papaveri non sembra rimandareย ad ulteriori o diversi collegamenti tra i due vegetali.

Demetra, bassorilievo

Perรฒ, la rappresentazione figurativa di Demetra-Cerere con spighe e papaveri in mano puรฒ anche essere letta attraverso la stretta associazione delle due piante nel loro habitat: difatti il papavero nasce spesso proprio ai bordi delle coltivazioni di grano, o tra le graminacee spontanee (o comunque e soprattutto, laddove vengono effettuate pesanti arature o vangature). Di questo si accorge ad esempio il De Gubernatis, che collega lโ€™associazione della pianta del Papavero con Cerere, Bonus Eventus e Ubertas proprio alla sua abituale e consueta crescita allโ€™interno dei campi di grano (โ€œnel mezzo del raccoltoโ€ scrive lโ€™etnologo torinese, anche se piรน propriamente รจ usuale vederlo ai bordi) [3].

Il Fabbri รจ critico nei confronti del De Gubernatis e ritiene che questโ€™ultimo abbia confuso il Papaver somniferum (che preferirebbe โ€œterreni piรน secchi e piรน aridiโ€) con il Papaver rhoeas โ€œsolitamente visibile nei campi di granoโ€) [4]. In realtร  non solo il Papaver somniferum puรฒ crescere nei campi di grano (o meglio ai loro margini), ma รจ presente nello stesso habitat e tipologia di terreno ove cresce il rhoeas, e spesso lo si vede spuntare su cumuli di terra insieme ad altre Papaveraceae quali appunto il Papaver rhoeas e la Fumaria officinalis. Spunta dai suoi semi resistentissimi al tempo, laddove vengono operate arature e drastici rivoltamenti dei terreni (come accade appunto per le bordure di un campo arato in preparazione della semina del grano, oppure laddove pale meccaniche movimentano e depositano terra in cumuli mista a residui tufacei). Il passo del De Gubernatis รจ il seguente:

ยซ I Greci rappresentavano Hypnos, il sonno, con la testa coronata di papaveri o con papaveri in mano; allo stesso modo rappresentavano Thanatos, la morte, e Nyx, la notte. Gli effetti sonniferi del papavero sono troppo conosciuti perchรฉ tali immagini necessitino di essere spiegate. Si dice che Cerere, disperata per il rapimento di sua figlia, per dimenticare il suo grande dolore, si sia addormentata mangiando papaveri. Il papavero, che di solito cresce nel mezzo del raccolto, diventa facilmente lโ€™attributo della dea del grano; ecco perchรฉ vediamo Cerere, Ubertas e Bonus Eventus, incoronati di papaveri. In un mirabile dipinto che faceva parte del Pantheon di Pompei, abbiamo visto una sacerdotessa che teneva in mano papaveri e spighe di grano. I papaveri e le spighe si fondono. Cosรฌ, nel quinto libro di Erodoto, le spighe prendono il posto dei papaveri di Tarquinio. Trasibulo, tagliando le spighe che sporgono, fa capire a Periandro, con un silenzioso consiglio, che deve uccidere i primi cittadini di Corinto. La spiga e la testa di papavero sono stati paragonati a teste umane. Non solo รจ stata vista una testa umana nella testa del papavero, ma unโ€™intera cittร , con le sue mura merlate. La grande quantitร  dei suoi semi ha fatto pensare a unโ€™intera popolazione. ยป

[5]

Il Fabbri รจ talmente critico nei confronti delle affermazioni del De Gubernatis, da contestargli anche il fatto che lโ€™etnologo ottocentesco non riporta fonti a conferma della associazione tra Hypnos, Thanatos etc. con il Papavero [6], quando invece una serie di evidenze anche di tipo iconografico dimostrano che nellโ€™antichitร , in area greca e romana, tale associazione era ricorrente [7]. Allo stesso modo, il Fabbri contesta che De Gubernatis non fornisce riferimenti rispetto alla fonte secondo la quale Cerere spezza il digiuno โ€œmangeant des pavotsโ€ [8]. Detto episodio invece รจ chiaramente riportato nei Fasti di Ovidio:

ยซ โ€ฆe la dea, prima di entrare nellโ€™umile capanna, raccoglie dal suolo agreste delicato papavero dalle virtรน soporifere. Si dice che nel coglierlo, lo gustรฒ con immemore palato rompendo involontariamente il suo lungo digiuno. ยป

[9]

Di piรน, nei Fasti la dea addirittura cura il piccolo Trittolemo con il Papavero:

ยซ โ€ฆ.ma non mangia la santa Cerere, e ti dร , fanciullo, infuso di papaveri che procurano il sonno, da bere con latte tiepido. ยป

[10]

Per ritornare allโ€™associazione tra papavero e spighe di grano, altro elemento รจ nel fatto che il papavero matura parallelamente al grano. Lo stesso significato attribuito al nome Trittolemo [11] (ฮคฯฮนฯ€ฯ„ฯŒฮปฮตฮผฮฟฯ‚) come derivante da โ€œฯ„ฯฮฏฯ€ฮฟฮปฮฟฯ‚โ€œ (โ€œcolui che ara tre volteโ€) potrebbe aver relazione non solo e semplicemente con lโ€™arte dellโ€™agricoltura (dono della Dea al fanciullo e allโ€™umanitร  per tramite del fanciullo stesso) ma anche con la comparsa e la crescita, ancora una volta, del papavero, le cui condizioni ideali sono appunto il drastico e ripetuto rivoltamento della terra che ospita i suoi semi.ย 

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UN KYKEON SALENTINO

In un recente documentario di Christian Manno, una donna salentina โ€œnel giorno del Corpus Dominiโ€ (che ricade tra gli ultimissimi giorni di maggio e la metร  di giugno, a seconda degli anni) recide e raccoglie le capsule di โ€œPapagnaโ€ insieme agli steli, per la preparazione di un elaboratissimo decotto nel quale sono presenti vari ingredienti (li vedremo appresso) [12]. Dice la donna: โ€œโ€ฆil giorno del Corpus Domini, passa il Signore e benedice tutto, allora tu puoi raccogliere qualsiasi tipo di erbaโ€.

Il nome โ€œPapagnaโ€ (in alcune varianti dialettali pronunciato โ€œpapaniaโ€, โ€œpapanniaโ€), probabilmente riferito in origine al decotto, รจ indifferentemente usato in Salento per designare sia il preparato a base di Papaver somniferum che la pianta stessa. Lโ€™etimo, probabilmente e secondo gli studi della Carpitelli, รจ da ricercare nel composto tra il suffisso latino aneus [13] e il nome-base โ€œpapโ€-โ€œpapaโ€ [14].

ย Scene dal documentario โ€œPapagnaโ€ di Christian Manno

Ritornando al documentario di Christian Manno, la donna, nelle scene riprese,ย prepara il suo โ€œjacottuโ€ (decotto) mescolando in acqua: capsule e steli di Papaver somniferum, camomilla, finocchio, limone, alloro, bucce dโ€™arancia e di limone, fichi secchi e aggiungendo abbondante quantitร  di miele a fine cottura. A tutti gli effetti, quindi, una bevanda composita, risultato di mescolanza di vari ingredienti (quale appunto รจ, anche nel suo significato letterale, il ฮบฯ…ฮบฮตฯŽฮฝ). Il documentario รจ assai interessante perchรฉ ben spiega anche la differenza tra il preparato oppiaceo utilizzato come โ€œmedicinaโ€ dagli adulti, e quello somministrato ai bambini: difatti, in relazione a tali diverse tipologie di assuntori, cambiano drasticamente dosaggi e preparazioni. Mentre per gli adulti vengono utilizzate quantitร  abbondanti di capsule e steli mescolati in unโ€™unica soluzione con gli ingredienti di cui sopra, ciรฒ che viene somministrato ai bambini per acquietarli o procurar loro il sonno รจ una mollica di pane appena imbevuta nel decotto a base di Papaver. La mollica veniva modellata tra le mani a forma di piccola palla e avvolta in una pezzuola di lino, dopodichรฉ veniva intinta nel decotto. La forma che prendeva era quella di un succhiotto, che le donne salentine chiamavano โ€œpupiedduโ€.


DALLE SACERDOTESSE DI DEMETRA ALLE DONNE SALENTINE

Il papavero da oppio riveste una fondamentale importanza nella tradizione demetriaca e nei relativi misteri (ereditati anche nella tradizione della antica Roma). Ugualmente, nella civiltร  dauna (che fiorรฌ nella Puglia settentrionale dal IX al IV secolo a.C.) si ritrovano importanti tracce di una tradizione centrata sullโ€™utilizzo del papavero da oppio, gestito da sacerdotesse-guaritrici:

ยซ I Dauni sicuramente conobbero e valorizzarono ogni proprietร  della droga, la cui dipendenza dovette essere sapientemente manovrata dalla casta sacerdotale, riconoscibile nelle stele femminili che ne sfruttรฒ a suo vantaggio il monopolio e la gestione. E forse non solo in senso esoterico e religioso ma anche politico ed economico, dal momento che nelle scene sโ€™individuano categorie sociali e specializzazione dei ruoli. Cosรฌ i kimbala-papavero, insieme alla veste talare e ad altri elementi, rappresentano lo status-symbol della casta a cui si votavano i monumenti che forse ritraevano una divinitร  protettrice o la grande sacerdotessa del sistema ierocratico. ยป

[15]

Nei miti dellโ€™antichitร  dunque il papavero รจ onnipresente, ed รจ associato a storie e raffigurazioni inerenti sia le guarigioni sia lโ€™area sacro-rituale. La โ€œgestioneโ€ del farmaco avviene per mano delle sacerdotesse, il papavero รจ attributo della dea stessa,ย e assume molteplici significati relazionati alla divinitร  e al suo culto; inoltre, รจ sia strumento taumaturgico che divinatorio.ย 

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Demetra eredita attributi della piรน antica Dea Madre e di altre divinitร  femminili. รˆ, tra le altre cose,ย protettrice e guaritrice dei bambini e dei giovani. Conoscitrice di rimedi e scongiuri contro i malefici, guarisce sia attraverso le sue competenze โ€œmagicheโ€ che attraverso lโ€™uso del papavero. Nel mito raccontato da Ovidio, la dea, come abbiamo giร  visto, guarisce lโ€™ammalato Trittolemo (il bimbo figlio del re di Eleusi del quale diviene nutrice) somministrandogli il papavero da oppio, del quale lei stessa si รจ cibata ritualmente interrompendo il suo sacro digiuno.ย 

Il papavero nel mito demetriaco รจ strumento-rimedio allโ€™insonnia e al dolore [16], e spesso le capsule vengono offerte dai fedeli a Demetra come ex-voto per la guarigione stessa. Il papavero รจ perciรฒ legato allโ€™aspetto di Demetra come divinitร  della salute e della guarigione, e Demetra con Asclepio, dio della medicina, non solo si โ€œcontendeโ€ tale ruolo, ma condivide anche gli attributi serpentini [17], feste, e iscrizioni nelle quali รจ esplicitamente menzionata insieme ad Asclepio come divinitร  salutare [18]. Lโ€™oppio veniva impiegato anche nei templi asclepiadei come farmaco di supporto alla pratica dellโ€™incubatio.

Gli studiosi del mito demetriaco rimarcano come il papavero da oppio di Demetra sia da leggere come simbolo della salute a causa delle proprietร  terapeutiche della capsula [19]. Negli Inni Orfici Demetra รจ espressamente citata come dispensatrice di salute, e i suoi due attributi combinati, la spiga e la capsula di papavero, indicherebbero secondo alcune interpretazioni la dea come protettrice della vita (simboleggiata dal frumento) e della salute (simboleggiata dalla capsula di papavero) [20]. In questo ambito dunque, e di sicuro, lโ€™oppio รจ sacralizzato e utilizzato come medicina, sacra ad una dea e gestita dalle sue sacerdotesse. Questa caratterizzazione sacrale e questo utilizzo a scopi medici, han fatto si che non si verificassero utilizzi impropri e fenomeni dโ€™abuso.

Il corrispettivo romano di Demetra, Cerere, รจ associato anchโ€™esso al culto del papavero da oppio, caratteristico anche delle varie divinitร  collegate a Demetra-Cerere. Il culto di Tellus (dea romana della Terra e protettrice della feconditร , dei morti e contro i terremoti) รจ uno dei piรน antichi della religione ufficiale romana e si ricollega a quello della Grande Madre. Tellus รจ Associata e fusa spesso con Cerere. Anche questa divinitร  รจ raffigurata come divinitร  guaritrice, associata al papavero, e nutrice dei bambini.

ย Ara Pacis, Tellus

Nonostante la larga diffusione e popolaritร  dellโ€™oppio in antichitร , e il suo largo utilizzo per mano femminile, questa sostanza non fu mai adoperata a scopi voluttuari nรฉ si crearono fenomeni dโ€™abuso. Gli antichi romani prendevano decotti di oppio, preparati dalle donne, per svariati problemi: mal di testa, dismenorrea, mal di denti, dolori articolari, ecc ecc. Si trattava di una medicina popolare e di larghissimo impiego, eppure in latino non esiste una parola per indicare lโ€™oppiomane, per il semplice fatto che questa droga non si caratterizzava come sostanza dโ€™abuso.

Lโ€™uso terapeutico dellโ€™oppio, gestito dalle donne, si tramanda in Italia nel mondo contadino sino a oltre la prima metร  del XX secolo, con la tradizione della cosiddetta โ€œpapagnaโ€, utilizzata per far dormire i bambini (o curarli da coliche e altri dolori), ma anche per curare o lenire i dolori degli adulti. โ€œEravamo otto figliโ€ฆ la famiglia era numerosa โ€ฆ mia madre, se pensava a uno, piangeva lโ€™altro, e lโ€™altroโ€ฆโ€, dice una donna intervistata da C. Manno per spiegare e giustificare il ricorso alla papagna. Unโ€™altra delle donne intervistate, evidenzia come il ricorso al rimedio oppiaceo fosse finalizzato anche a placare fame e povertร : โ€œ..o per fame, o perchรฉ non avevano nienteโ€ฆ insomma piangevano, i bambini: allora, davano loro questa โ€œpapagnaโ€, cosiddetto โ€œpapร uruโ€โ€ฆ e si addormentavano!โ€

Conserva qualche traccia di sacralitร  il ricorso a questo rimedio popolare, nel momento in cuiย la sua raccolta viene effettuata, a mรฒ di solenne, rinnovato rituale, โ€œnel giorno del Corpus Dominiโ€ come ci spiega la donna che nel documentario coglie le capsule e prepara poi il decotto. Curioso anche il fatto che fino alla prima metร  del โ€˜900 fossero commercializzate nelle farmacie italiane pastiglie a base dโ€™oppio recanti il nome e lโ€™immagine della Madonna, come in una sorta di continuum (e rinnovo e โ€œcristianizzazioneโ€) di quella antica tradizione che attribuiva ad una divinitร  femminile competenze e identificazione intorno alla pianta del papavero.ย 


DROGA POPOLARE MA NON Dโ€™ABUSO

Come noto, recenti scoperte archeobotaniche hanno rivelato che lโ€™Italia รจ il paese nel quale si son ritrovate tracce delle piรน antiche stazioni di Papaver somniferum, presente un tempo allo stato spontaneo o spontaneizzato [21] in quasi tutta la penisola. Laddove non cresceva spontaneo, era coltivato e facilmente coltivabile. Era dunque una droga diffusissima e estremamente a portata di mano. Eppure non costituรฌ un problema sociale e dโ€™abuso sino addirittura a metร  del Novecento.

Perchรฉ nellโ€™antichitร  greca e romana, nonostante un larghissimo impiego, lโ€™oppio non ha dato luogo a fenomeni dโ€™abuso? Ci sono due motivi fondamentali. Il primo, รจ la sua caratteristica di strumento, a quei tempi, essenzialmente medicinale, nonchรฉ la sua sacralitร  come pianta simbolica e rituale, affidata a gestione e competenze femminili. Lโ€™altro, il fatto che queste societร  avevano costruito, come afferma il Nencini, โ€œun assai sofisticato sfruttamento delle proprietร  gratificanti del vinoโ€ [22].

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Nella seconda metร  dellโ€™Ottocento la dipendenza da oppiacei in Europa e Nord America si espande fortemente, ma ha prevalentemente una eziologia di tipo iatrogeno in questo periodo, e sembra colpisca piรน le donne che gli uomini. Questo accade sia per le dipendenze da oppio che per quelle da morfina. Si registra un forte uso di queste sostanze da parte femminile, almeno fino alle leggi proibizioniste della prima metร  del โ€˜900, che invertono la tendenza assegnando il primato alla popolazione maschile (forse perchรฉ le donne, per una serie di fattori, tendono meno sia a trasgredire che ad assumere farmaci a scopo meramente voluttuario). Fino a prima di allora, difatti, non solo queste sostanze non sono soggette a divieti o stigma, ma sono comunemente utilizzate sia sotto prescrizione medica che a fini di auto-medicazione.

Fonti mediche dellโ€™epoca e storici, ritengono che cโ€™era una prevalenza di consumo femminile di oppio e morfina, dovuta al fatto che si trattava di sostanze largamente utilizzate e prescritte specialmente per trattamenti di alcuni disturbi tipicamente femminili (mestruazioni, disturbi dellโ€™apparato genitale) [23]. Erano insomma gli stessi medici che promuovevano lโ€™uso di tali droghe a fini medicinali e contribuivano a creare una popolazione dipendente. Tuttavia, nellโ€™ambito della classe contadina la gestione delle preparazioni a base dโ€™oppio ha continuato (in Puglia fino ai primi anni โ€™80) ad essere autonoma (rispetto a prescrizioni mediche), di tipo โ€œartigianaleโ€ e sotto forma di raccolta (dai campi in cui il papavero si presentava allo stato spontaneo) o di autoproduzione.ย 

Pubblicitร  pastiglie Alberani a base di โ€œpolvere dโ€™oppioโ€

Note:

[1] Karl Kerรฉnyi, Dioniso. Archetipo della vita indistruttibile, Adelphi, Milano, 1992, pag. 43

[2] Le posizioni del Burkert e del Kerรฉnyii sono riassunte, e in parte condivise, nel testo di Paolo Nencini, Il fiore degli inferi. Papavero da oppio e mondo antico, Muzzio Editore, Roma, 2004, pp. 152-159ย 

[3] Angelo De Gubernatis, La mythologie des plantes ou les lรฉgendes du rรจgne vรฉgรฉtal, Paris, Reinwald & C., 1882, p. 283-284

[4] Lorenzo Fabbri,ย  Angelo De Gubernatis pioniere degli studi di mitologia vegetale in Italia. Esame critico della Mythologie des plantes, in: Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 84/1 (2018), Dipartimento di Storia, Cultura, religioni, Univ. Sapienza, Roma, Morcelliana Ed.,ย  Pag. 314

[5] Angelo De Gubernatis, op. cit., pp. 283-284

[6] Lorenzo Fabbri, op. cit. pag. 313

[7] Cfr. Nicoletta Poli, A proposito del papaver somniferum raffigurato su due monumenti funerari da Aquileia, in: Bruno Callegher (a cura di), โ€œStudia archaeologica Monica Verzรกr Bass dicataโ€, EUT Edizioni Universitร  di Trieste, 2015 (West & East Monografie, 1)ย  pp. 147-153

[8] Testualmente, nellโ€™opera in francese del De Gubernatis

[9] Ovidio, Fasti, Libro IV, vv. 531-534

[10] Ivi, vv. 547-548

[11] Il dio romano Bonus Eventus del quale parla il De Gubernatis, รจ spesso associato a Trittolemo, e rappresenta la buona fortuna, lโ€™agricoltura, il buon raccolto, la fertilitร . Suoi attributi, sono i papaveri e il grano.

[12] Christian Manno, Papagna (documentario) https://www.youtube.com/watch?v=bDu19YrPBb0ย 

[13] Elisabetta Carpitelli, โ€œPapaveri e papereโ€ Le designazioni del papavero in alcuni dialetti italo-romanzi centrali e meridionali: strutture e motivazioni, in โ€œRudiae, Ricerche sul mondo classico, Studi in memoria di Ciro santoro, 15, 2003, Congedo Editore, pag. 40

[14]ย Per ulteriori approfondimenti su questo aspetto: Gianfranco Mele, Il Papaver somniferum e la โ€œpapagnaโ€: usi magici e medicamentosi, e rituali correlati dallโ€™antichitร  al 1900. Dal mito di Demetra alle guaritrici del mondo contadino pugliese, https://www.academia.edu/15228124/Il_Papaver_somniferum_e_la_papagna_usi_magici_e_medicamentosi_e_rituali_correlati_dallantichit%C3%A0_al_1900_Dal_mito_di_Demetra_alle_guaritrici_del_mondo_contadino_pugliese. Da non trascurare perรฒ il fatto che esiste un vocabolo greco molto simile a โ€œpapagnaโ€ o โ€œpapaniaโ€, ฮ ฯŒฯ€ฮฑฮฝฮฟฮฝ, ฮ ฯŒฯ€ฮฑฮฝฮฑ che รจ riferito aย  pani cerimoniali e votivi (torte, focacce) offerti alle divinitร , in genere tondi e con un โ€œnodoโ€ o โ€œbottoneโ€ al centro. Tali focacce erano caratteristiche del santuario di Demetra e Kore a Corinto, ma anche del santuario demetriaco di monte Papalucio ad Oria (BR): cfr. Milena Primavera, Pani, focacce e taralli: le piรน antiche evidenze archeologiche nel Salento antico, in Lโ€™Idomeneo, n. 20, Dipartimento di Beni Culturali Universitร  del Salento, 2016,ย  pag. 50. Il pane in antichitร  viene preparato miscelando farina di cereali ed acqua, con lโ€™aggiunta di ingredienti come sale, latte, semi di papavero, fichi secchi e aromi vari, e il corrispettivo latino di โ€œpappa per bambiniโ€ o โ€œpan cotto in acqua per i bambiniโ€ รจ โ€œpapaโ€, โ€œpappaโ€, โ€œpappariumโ€.

[15]ย Maria Laura Leone,ย  Oppio: Papaver somniferum โ€“ la pianta sacra ai Dauni delle stele, Bollettino Camuno Studi Preistorici Vol. 28: pp. 57-68 โ€“ 1995

[16] Cfr. Rivista Hellenismo, XXXI โ€œI papaveri di Eleusiโ€ฆโ€ https://www.academia.edu/11521531/Rivista_Hellenismo_-_Trentunesimo_numeroย 

[17] Il serpente appare spesso accanto a Demetra: simbolo ctonio, e successivamente attributo di Asclepio collegato alla guarigioneย 

[18] Rivista Hellenismo, XXXI, cit.

[19] P.G. Kritikos, S. G. Papadaki,ย  The history of the poppy and of opium and their expansion in antiquity in the eastern Mediterranean area โ€“ Bulletin of narcotics, UNODC, 2001ย  https://www.unodc.org/unodc/en/data-and-analysis/bulletin/bulletin_1967-01-01_4_page003.htmlย 

[20] Ibidem

[21] Non entro qui nel merito del dibattito che vede ancora da una parte i sostenitori della derivazione del Papaver somniferum dal setigerum per domesticazione, e dallโ€™altra coloro che evidenziano le differenze cromosomiche tra le due varietร 

[22] Paolo Nencini, Abuso di sostanze e differenze di genere nella storia, in MDD Medicina delle Dipendenze, Italian Journal of the Addiction, SITD, n. 16, 2014

[23] Ibidem

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