Il Fantastico e il naufragio della realtà: “Sguardi sull’Ignoto. Decamerone del Mistero” per il 2020

È appena uscita “Sguardi sull’Ignoto”, antologia di letteratura fantastica edita da Bietti e curata da Andrea Scarabelli e Dalmazio Frau. La raccolta – che comprende anche un racconto scritto da noi (“Tumpek Wayang”) – è stata lanciata qualche giorno fa in versione ebook ed è scaricabile gratuitamente a questo indirizzo: http://www.bietti.it/attivita/ioleggodacasa/. Per chi fosse interessato a una versione in pdf stampabile, è possibile richiederla all’indirizzo: antares@edizionibietti.com. Per gentile concessione dell’Editore, pubblichiamo qui l’introduzione di Scarabelli.


di Andrea Scarabelli
introduzione a Sguardi sull’Ignoto. Decamerone del Mistero, Bietti, Milano 2020 [ebook scaricabile gratuitamente dal sito delle Edizioni Bietti]

È decisamente singolare, per quanto mi riguarda, presentare un’antologia come quella che avete tra le mani – pardon, sui vostri schermi. Anzitutto perché mai prima d’ora mi era capitato di curare una raccolta di racconti, essendomi dedicato esclusivamente alla saggistica. In secondo luogo, perché quest’antologia viene realizzata solo su e-book – strumento verso cui ho sempre nutrito, non tanto per età quanto per abito (e conseguente pigrizia) mentale, una certa diffidenza.

D’altronde, non credo ci sia altro modo per diffondere in questo momento un libro del genere. Purtroppo, la realtà della piccola e media editoria è stata gravemente penalizzata dall’emergenza sanitaria in atto in questo Paese. Nella realtà dei fatti, anche se ci fosse una tipografia disposta a stamparlo (e non c’è), non ci sarebbe un distributore per portarlo in libreria. Se il distributore fosse aperto, non ci sarebbero librerie disposte a prenotarlo, essendo tutte chiuse. E, dulcis in fundo, se pure alcune librerie fossero disposte a ordinarlo, andarne a comprare una copia comporterebbe una sorta di roulette russa, comprensiva di multe salatissime e rischi di contagio. Ecco perché è disponibile solo in questo formato, ancora libero di circolare, non essendo sottoposto a restrizioni di sorta.

Mentre scrivo queste righe, le misure atte a contenere la diffusione dell’ospite inquietante che da qualche tempo a questa parte si è insinuato nelle nostre vite non si sono ancora allentate, e il mondo della “cultura”, come viene spesso chiamato, continua a risentirne. Non mi cimenterò in articolate analisi politologiche a lungo raggio (non ne ho francamente le capacità, né se ne sente il bisogno, dato che in questo periodo si affastellano già teorie su teorie, analisi su analisi, profezie su profezie) su un fenomeno che innegabilmente ha messo a nudo tutte le falle strutturali di una società improntata al globalismo, alla delocalizzazione e alla mercificazione. Non è la fine del mondo, ma certo di un mondo, di quel mondo. Da questo punto di vista, la svolta a cui stiamo assistendo è epocale. È difficile prevedere quali saranno i frutti di questa Mezzanotte della Storia.

Ma, ripeto, tutto ciò esula dalle competenze di chi scrive. Lo scopo dei curatori e degli autori che hanno partecipato a Sguardi sull’Ignoto è un altro, semmai, vale a dire mostrare come il mondo della cultura indipendente non si sia affatto fermato, ma stia provando a elaborare strategie per rispondere alla congiuntura in cui ci troviamo a vivere. Strategie che forse, com’è già accaduto in passato, potrebbero anche essere mantenute quando la situazione si risolverà – o, comunque, si attenuerà. Per fronteggiare questo momento, occorre insomma adottare nuovi canoni nella produzione del sapere, nuove grammatiche più adatte e aderenti al contesto in cui viviamo.

Sguardi sull’Ignoto è nato da un’idea dell’amico Dalmazio Frau, che qualche tempo fa ha proposto a una serie di autori di mettere a disposizione su Facebook, gratis et amore dei, racconti già usciti altrove ma introvabili. Un “dono” fatto ai lettori chiusi in casa, insomma. Non appena ho ricevuto l’invito, ho rilanciato, con l’idea di farne un prodotto più organico e durevole, meno “volatile”, e in poco più di una settimana è nato il libro che ora balugina sui vostri schermi. Anche perché, oltre ai lettori, pure i curatori sono confinati a casa, e si annoiano, come tutti – e pare non ci sia verso di fermarli… La realizzazione dell’antologia, infine, è stata resa possibile dall’aiuto di Edizioni Bietti, che ha accettato di pubblicarla, mantenendo tra l’altro l’idea originaria della sua forma gratuita.

Il sottotitolo di questo e-book è tratto dall’introduzione firmata da Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco al romanzo di Arthur Machen I tre impostori, edito da Fanucci nel 1977, nella traduzione di Roberta Rambelli. Decamerone del mistero: così i due curatori definirono il capolavoro dello scrittore gallese. Un’espressione che si attaglia perfettamente a quest’antologia, considerando l’atmosfera generale nella quale sono stati raccolti. Nel Decameron di Boccaccio, composto a metà del XIV secolo, per dieci giorni (δέκα, “dieci”, e ἡ&ερῶν, “giorni”) altrettanti giovani – sette donne e tre uomini – si ritirano fuori Firenze per sfuggire alla terribile peste nera che flagellava il nostro Paese, raccontandosi storie goliardiche, umoristiche e dissacranti.

Allo stesso modo, i due curatori di questa antologia si sono immaginati una serie di autori ritrovatisi, per sfuggire alla situazione di questi giorni, in un luogo al riparo dal qui e ora, dal peso della Storia che martella le nostre vite. A differenza di quello immortalato da Boccaccio, è un luogo che non esiste fisicamente e, proprio per questo, è più importante e fondamentale di tutti i luoghi esistenti. Come l’Iperborea di Pindaro o l’Atlantide di Platone, l’Arkham di Howard Phillips Lovecraft o la Carcosa di Ambrose Bierce e Robert Chambers. Ci auguriamo che anche i lettori possano farvi accesso, mentre leggeranno i racconti che seguono.

Racconti, tra l’altro, dalle tematiche più disparate. Data la velocità con cui è stato necessario allestire questo volume – lo diciamo fin da subito, anticipando obiezioni di sorta –, come già accennato, abbiamo chiesto agli autori di recuperare vecchi lavori, magari usciti su riviste oggi introvabili o in libri fuori catalogo (non mancano, comunque, racconti inediti…). Leggendoli e rileggendoli tutti insieme, comunque, mi sembrano offrire un quadro unitario, sviluppando tematiche affini; quelle condensate nel titolo, Sguardi sull’Ignoto, un Ignoto che irrompe nella nostra prosaica quotidianità – oggi sospesa a tempo (in)determinato.

Per quanto ognuno abbia operato la propria selezione in totale autonomia, senza consultarsi con gli altri, ci sono idee e atmosfere che si rincorrono, tutte orbitanti intorno al mondo del fantastico o del bizzarro. Così, abbiamo narrazioni connotate da elementi lovecraftiani, fiabe nere, racconti di fantastoria e altri con protagonisti personaggi storici (Antoine de Saint-Exupéry, Lawrence d’Arabia, Benvenuto Cellini…), ambientazioni oniriche, eventi misteriosi, paesini di montagna che appaiono e scompaiono, pseudo-diari sfuggiti alla Santa Inquisizione, sacrifici a Divinità Ignote, organizzazioni segrete e singolari viaggi marittimi che portano in terre non presenti sulle mappe

A dominare incontrastato è sempre il fantastico, insomma. Forse non è un caso, in un momento in cui il reale, per come lo conosciamo, ha segnato una battuta d’arresto, è stato sospeso, ci è diventato ignoto. Sottoposta a pressione da parte della Storia, l’Immaginazione di questi sedici autori (anzi, diciassette) si è librata in altri lidi, disancorandosi dal Naufragio della Realtà. Ma – anche questo è bene precisare, per prevenire il sarcasmo degli sciocchi e dei bigotti – l’Ignoto che connota questi racconti non incita a un’evasione, ma a una maggiore aderenza alla realtà, al “noto”.

Non è escapismo, insomma, come amano ripetere i difensori del Fatto Compiuto, che se ne stanno con i piedi per terra (i quali, come i materialisti nell’indimenticabile canzone di Guccini, grufolano orgogliosi nel fango, cercando le loro piccole verità come i maiali le ghiande), ma una rincorsa, per così dire, finalizzata ad affrontare con sguardo rinnovato il mondo di oggi. Rimanendovi in piedi, per quanto esso possa essere degradante e degradato. Un nuovo modo per riguadagnare la realtà, insomma – e, insieme ad essa, l’Ignoto, sua filigrana occulta.


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