L’Altrove fantastorico di Pupi Avati

Per l’anniversario dei 45 anni dall’uscita nelle sale del film-cult “La casa dalle finestre che ridono” (16 agosto 1976), riproponiamo anche questa intervista rilasciata da Pupi Avati ad Andrea Scarabelli nell’ottobre 2019, in occasione dell’uscita de “Il signor Diavolo”.

Scienza e fantastico: “Etidorhpa”, la Terra Cava di John Uri Lloyd

In “Etidorhpa” di John Uri Lloyd è condensato il passaggio dall’Ottocento materialistico al Novecento quantistico, ambiguo e relativista, all’insegna del principio d’indeterminazione di Heisenberg: un secolo in cui il fantastico risorge nel cuore di quella stessa scienza che aveva creduto ingenuamente di esorcizzarlo.

Mircea Eliade: «Pauwels, Bergier e il Pianeta dei maghi»

Dedicata a scienza e mistero, passato e futuro, archeologia e fantascienza, “Planète” fu una rivista poliedrica, edita da Louis Pauwels e Jacques Bergier, già autori del libro-culto del «realismo fantastico» “Il mattino dei maghi”, che attirò anche l’attenzione di Mircea Eliade, il quale ne parlò nella sua opera “Occultismo, stregoneria e mode culturali”, pubblicata nel 1976.

Il Fantastico e il naufragio della realtà: “Sguardi sull’Ignoto. Decamerone del Mistero” per il 2020

È appena uscita “Sguardi sull’Ignoto”, antologia di letteratura fantastica edita da Bietti e curata da Andrea Scarabelli e Dalmazio Frau. La raccolta – che comprende anche un racconto scritto da noi (“Tumpek Wayang”) – è stata lanciata qualche giorno fa in versione ebook ed è scaricabile gratuitamente a questo indirizzo: http://www.bietti.it/attivita/ioleggodacasa/. Per chi fosse interessato a una versione in pdf stampabile, è possibile richiederla all’indirizzo: antares@edizionibietti.com. Per gentile concessione dell’Editore, pubblichiamo qui l’introduzione di Scarabelli.

Il futurismo esoterico dei Cosmisti russi

Il Cosmismo è il miracolo di una sintesi che l’Occidente conobbe per l’ultima volta nel Rinascimento e che prese piede nel secolo scorso nella Russia sovietica della “corsa allo spazio”: un atteggiamento più che una corrente vera e propria, un crocevia di esperienze e ricerche che spaziano dal futurismo esoterico al pragmatismo trascendentale, dal realismo magico al materialismo idealistico, dall’umanesimo al transumanesimo.

Colin Wilson & Jacques Bergier: ovvero, la congiura della Storia

La civiltà come congiura; la storia come trappola; un endemico vampirismo psichico che ha colto una civiltà intera: sono questi i temi scottanti di due dei testi-chiave della Realtà Alternativa tra anni ’60 e ’70: “I parassiti della mente” di Colin Wilson e “I libri maledetti” di Jacques Bergier.

Intervista a Giuseppe Lippi: «Il fantastico è l’eccezione, non la regola»

A seguito della recente dipartita di Giuseppe Lippi, avvenuta sabato 15 dicembre, vogliamo condividere questa intervista rilasciata qualche anno fa ad Andrea Scarabelli per la rivista Antarès, incentrata sull’opera di H.P. Lovecraft e sul ruolo e l’importanza dell’Immaginario del Fantastico nel mondo odierno. A Lippi vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per tutto quello che ha fatto.

Bestie, uomini o dèi: i culti alieni di H. P. Lovecraft

(immagine: John Coulthart, “The Call of Cthulhu”)

La presenza di tematiche mitico-religiose nell’opera del “Poe cosmico” – come lo definì Jacques Bergier – è d’interesse non solo da un punto di vista letterario, ma anche rispetto al rapporto tra la modernità e questo tipo di saperi. Come ormai noto anche ai non “addetti ai lavori”, Howard Phillips Lovecraft si definiva un «assoluto materialista e meccanicista» [1] persuaso che il mondo fosse la somma matematica di impulsi fisici retti dal caso e derubricando le aspirazioni umane a mere fantasie. Eppure, dietro a questa professione di fede – alla quale troppi si sono fermati, interrogando il Solitario di Providence – si cela ben altro. Ad esempio, il fatto che egli avesse studiato e quindi ben conoscesse gli antichi miti d’Occidente, greco-romani ma anche germanici e norreni. Ebbene, in che rapporto stanno questi interessi con la sua visione del mondo? Perché un entusiasta seguace di scienza e tecnica dovrebbe appassionarsi di quei miti che gli stessi cultori della Dea Ragione spesso e volentieri relegano a espressioni di un’umanità involuta e premoderna, “infantile”? La contraddizione, in realtà, è solo apparente.