In questo estratto de “Il mistero delle cattedrali”, scritto nel 1922 e pubblicato nel 1929, Fulcanelli disquisisce sull’enigmatico culto delle Vergini Nere in territorio francese, elencando le cattedrali in cui da secoli il culto viene officiato.
di Fulcanelli
tratto da Il Mistero delle Cattedrali
originariamente pubblicato su visionaire
Un tempo, le camere sotterranee dei templi servivano come dimora per le statue di Iside, ed esse diventarono, al tempo dellโintroduzione del cristianesimo in Gallia, quelle Vergini nere che il popolo, ai giorni nostri, circonda dโuna venerazione tutta particolare. Del resto il simbolismo tra queste due raffigurazioni รจ lo stesso: le une e le altre mostrano sul loro basamento la famosa iscrizione: Virgini pariturae (“Alla Vergine che deve partorire”; Ch. Bigarne, Considรฉrations sur le Culle dโIsis chez les Eduens. Beaune, 1862), ci parla di parecchie statue di Iside designate dallo stesso vocabolo. Lโerudito Pierre Dujois ci dice:
ยซ Giร nella sua Bibliografia generale dellโOcculto, il sapiente Elias Schadius aveva segnalato, nel suo libro De dictis Germanicis, unโiscrizione analoga: Isidi, seu Virgini ex qua filius proditurus est (“A Iside, o alla Vergine dalla quale nascerร il Figlio”). Queste icone, dunque, non avevano per nulla il significato cristiano, che comunemente viene loro dato, almeno dal punto di vista esoterico. Bigarne dice che Iside, prima della concezione รจ, secondo la teogonia astronomica, lโattributo di quella Vergine che parecchi monumenti, molto piรน antichi del cristianesimo, indicano col nome di Virgo paritura, cioรจ la terra prima dโessere fecondata, e che sarร ben presto rianimata dai raggi del sole. ร anche la madre degli dei, come attesta una pietra di Dio: Matri Deum Magnae ideae. ยป
Il senso esoterico delle nostre Vergini nere non puรฒ esser meglio definito. Esse raffigurano, nella simbologia ermetica, la terra primitiva, quella che lโartista deve scegliere come soggetto della propria grande opera. ร la materia prima allo stato di minerale, come e quando viene estratta dai filoni metalliferi, profondamente nascosta sotto la massa rocciosa. I testi ci dicono che รจ ยซuna sostanza nera, pesante, friabile, fragile, che ha lโaspetto dโuna pietra e puรฒ essere frantumata in piccoli pezzi proprio come una pietraยป. Sembra dunque normale che il geroglifico umanizzato di questo minerale abbia il suo stesso colore caratteristico e che gli si riservi come sede i luoghi sotterranei dei templi.
A destra: Notre-Dame-du-Pilier
Ai nostri giorni, le Vergini nere non sono numerose. Ne citeremo alcune, che godono di gran celebritร . La cattedrale di Chartres sotto questo punto di vista รจ la piรน favorita, infatti ne possiede due: una, chiamata con lโespressivo nome di Notre-Dame-sous-Terre, รจ posta nella cripta, ed รจ seduta su di un trono il cui basamento reca lโiscrizione giร nota: Virgini pariturae; lโaltra si trova nella chiesa, รจ chiamata Notre-Dame-du-Pilier, occupa il centro di una nicchia piena di ex voto in forma di cuori che mandano raggi. Witkowski ci dice che questโultima รจ oggetto di devozione da parte dโun gran numero di pellegrini:
ยซ Un tempo la colonna di pietra che gli fa da supporto era โscavataโ dalle lingue e dai denti dei suoi focosi fedeli, come il piede di san Pietro, a Roma, o il ginocchio di Ercole, adorato dai pagani in Sicilia; ma per preservarla da quei baci troppo ardenti, la colonna fu avvolta, nel 1831, con un rivestimento in legno. ยป
Chartres, con la sua Vergine sotterranea, รจ considerata la piรน antica meta dei pellegrinaggi. Un tempo cโera soltanto unโantica statuetta di Iside ยซscolpita prima di Gesรน Cristoยป, come raccontano alcune antiche cronache locali. Perรฒ, lโimmagine che possediamo ora data soltanto dalla fine del XVIII secolo, perchรฉ quella della dea Iside era stata distrutta non si sa quando, e sostituita con una statuetta in legno, che teneva il Bambino seduto sulle ginocchia, e che, a sua volta, fu bruciata nel 1793.
A destra: Notre-Dame-de-Confession
Quanto alla Vergine nera di Notre-Dame-du-Puy โ le cui membra non sono visibili โ ha la forma dโun triangolo, con il vestito che la cinge al collo e si allarga senza pieghe fino ai piedi. La stoffa รจ decorata con tralci di vite e spighe di grano โ allegorie del pane e del vino eucaristici โ e lascia passare, allโaltezza dellโombelico, la testa del Bambino, incoronato altrettanto sontuosamente della madre. Notre-Dame-de-Confession, celebre Vergine nera delle cripte di Saint-Victor a Marsiglia, ci mostra un bello specimen di statuaria antica, morbida, larga e grassa. Questa figura, piena di nobiltร , tiene nella mano destra uno scettro ed ha la fronte cinta da una corona a triplice fiorone.

Notre-Dame de Rocamadour, meta dโun famoso pellegrinaggio, giร frequentata nellโanno 1166, รจ una madonna miracolosa; la tradizione fa risalire la sua origine al giudeo Zaccheo, capo dei pubblicani di Gerico; questa statua sovrasta lโaltare della cappella della Vergine, costruita nel 1479. ร una statuetta di legno annerito dal tempo, rivestita da una veste di lamine dโargento che consolidano i resti in legno ormai tarlati:
ยซ La celebritร di Rocamadour risale al leggendario eremita, santo Amatore o Amadour, che scolpรฌ in legno la statuetta della Vergine alla quale furono attribuiti parecchi miracoli. Si racconta che Amatore era lo pseudonimo del pubblicano Zaccheo, convertito da Gesรน Cristo; venuto in Gallia, avrebbe diffuso il culto della Vergine. Questo culto รจ molto antico a Rocamadour; perรฒ, la gran voga del pellegrinaggio data soltanto dal XII secolo. ยป
[La Grande Encyclopรฉdie, t. XXVIII, p. 761]
A Vichy si venera, da epoca molto antica, la Vergine nera della chiesa di Saint-Blaise, come testimonia Antoine Gravier, prete partigiano dellโindipendenza dei comuni nel XVII secolo. Gli archeologi datano questa scultura del XIV secolo e, poichรฉ le parti piรน antiche della chiesa di Saint-Blaise, nella quale รจ posta, furono costruite solo nel XV secolo, lโabate Allot, segnalandoci questa statua, esprime il parere chโessa un tempo facesse parte della cappella Saint-Nicolas, fondata nel 1372 da Guillaume de Hames. Anche la chiesa di Guรฉodet, chiamata Notre-Dame-de-la-Citรฉ, a Quimper, possiede una Vergine nera. Camille Flammarion (LโAtmosphรจre. Parigi, Hachette, 1888, p. 362) ci parla dโuna statua analoga chโegli vide, nei sotterranei dellโOsservatorio, il 24 settembre 1871, due secoli dopo la prima osservazione termometrica, che fu fatta nel 1671. Egli scrive:
ยซ Il colossale edificio di Luigi XIV che eleva la balaustra della terrazza a ventotto metri dal suolo, scende nel sottosuolo con delle fondazioni che hanno la stessa profonditร : ventotto metri. Allโangolo dโuna galleria sotterranea, si nota una Vergine, messa in quello stesso anno 1671, e dei versi incisi ai suoi piedi la invocano col nome di Notre-Dame di sottoterra). Questa poco conosciuta Vergine parigina, che impersonifica nella capitale il misterioso soggetto di Ermes, sembra che sia una replica di quella di Chartres, la Benedetta Signora sotterranea. ยป
A destra: Vergine nera di Saint-Etienne, Metz
Ancora un particolare utile per l’ermetista. Nel cerimoniale prescritto per le processioni delle Vergini nere, venivano bruciati soltanto ceri di color verde. Quanto alle statuette dโIside, โ parliamo di quelle che sono sfuggite alla cristianizzazione, โ sono ancora piรน rare delle Vergini nere. Forse sarebbe utile ricercarne la ragione nellโalta antichitร di queste icone. Witkowski (LโArt profane a lโEglise. p. 26) ce ne segnala una sistemata nella cattedrale Saint-Etienne, a Metz:
ยซ Questa figura in pietra di Iside — scrive lโautore — misura cm. 43 di altezza e cm. 29 di larghezza e proviene dal vecchio chiostro. La sporgenza di questo altorilievo era di cm. 18; rappresentava un busto nudo di donna, ma cosรฌ magro che, per servirci dโunโespressione figurata dellโabate Brantรณme, โnon poteva mostrare altro che la carcassaโ ; la sua testa era coperta da un velo. Due mammelle asciutte pendevano dal suo petto, simili a quelle delle Diane di Efeso. La pelle era tinta di rosso, e il drappo che cingeva la vita era neroโฆ Una statua analoga esisteva a Saint-Germain-des-Prรฉs e a Saint-Etienne de Lyon.

Tuttavia, il culto di Iside, la Cerere egiziana, era molto misterioso, e tale rimane anche per noi. Sappiamo soltanto che la dea era festeggiata solennemente, ogni anno, nella cittร di Busiris, e che le veniva sacrificato un bue. Ci dice Erodoto: ยซDopo il sacrificio, uomini e donne, parecchie migliaia, si danno dei grandi colpi. Per quale dio si stanno battendo, sarebbe, io credo, unโempietร dirloยป. I Greci, come gli Egiziani, mantenevano un assoluto silenzio sui misteri del culto di Cerere e gli storici non ci hanno appreso nulla che possa soddisfare la nostra curiositร . La rivelazione ai profani del segreto di queste pratiche era punito con la morte. Ascoltare la divulgazione era considerato un crimine della stessa gravitร . Come per i santuari egiziani di Iside, cosรฌ nei templi di Cerere era rigorosamente vietato lโingresso a tutti coloro che non avevano ricevuto lโiniziazione.
Eppure, le informazioni che ci sono state tramandate, sulla gerarchia dei grandi sacerdoti, ci autorizzano a pensare che i misteri di Cerere dovevano essere dello stesso tipo di quelli della Scienza ermetica. Infatti sappiamo che i ministri del culto si dividevano in quattro gradi: lo Ierofante, incaricato dโiniziare i neofiti; il Porta-fiaccola, che rappresentava il Sole; lโAraldo, che rappresentava Mercurio; il Ministro dellโAltare, che rappresentava la Luna. A Roma le Cerealies si celebravano il 12 aprile e duravano otto giorni. Veniva portato in processione un uovo, simbolo del mondo, e ad esso venivano sacrificati dei maiali.

Abbiamo detto prima che Die, una statua che rappresentava Iside, era chiamata madre degli dei. Lo stesso epiteto era riservato a Rea o Cibele. Cosรฌ le due divinitร si rivelano parenti assai prossime, e noi saremmo piuttosto dellโidea di considerarle come espressioni diverse dโun solo e unico principio. Charles Vincens conferma questa opinione con la descrizione chโegli fornisce dโun bassorilievo raffigurante Cibele, che, per secoli, รจ stato visto allโesterno della chiesa parrocchiale di Pennes (Bouches-du-Rhรณne), con la sua iscrizione: Matri Deum.
ยซQuesto strano frammento — ci dice il Vincens — รจ scomparso soltanto intorno al 1610 ma รจ riprodotto in una incisione nel Recueil di Grossonยป. Analogia ermetica strana: Cibele era adorata a Pessinunte, in Frigia, sotto la forma di una pietra nera che si diceva essere caduta dal cielo. Fidia rappresenta la dea seduta su di un trono tra due leoni, essa ha sul capo una corona murale dalla quale scende un velo. Talvolta viene raffigurata mentre tiene una chiave e sembra che stia togliendo il velo. Iside, Cerere, Cibele: tre teste sotto lo stesso velo.







Fantastico articolo
Grazie per le utili informazioni sicuramente approfondire.
Grazie mille Francesca