In un cosmo cupo e opprimente come quello di Dune, tra le sabbie di Arrakis si nasconde l’unico elemento in grado non solo di donare il potere politico sull’intero universo, ma anche di aprire uno squarcio sul significato ultimo del tempo e della vita. Questo elemento รจ la Spezia. In confronto con I segreti di Dune di Riberi e Genta, analizzeremo il ruolo sacro della Spezia, alla base della mistica e della religione del popolo Fremen.
di Daniele Palmieri
Dopo tre anni di incubazione dal precedente articolo sullโesoterismo di Dune, torno a riflettere sullโimmenso universo generato da Frank Herbert, in occasione di due eventi concomitanti: lโuscita nelle sale cinematografiche della seconda parte del film girato da Denis Villeneuve e la pubblicazione del testo I segreti di Dune (Mimesis 2024), scritto a quattro mani da Paolo Riberi e Giancarlo Genta, che mi dร lโopportunitร di approfondire alcuni temi che avevo lasciato in sospeso.
I segreti di Dune รจ senza ombra di dubbio uno degli studi piรน approfonditi in lingua italiana sul mondo creato dalla penna di Frank Herbert. Il testo รจ una panoramica a tutto tondo su ogni aspetto della saga letteraria dellโautore, che si estende poi allโuniverso cinematografico di Villeneuve e al primo esperimento di David Lynch. Il libro analizza ogni dettaglio in cui si dirama lโopera monumentale di Herbert, dalla politica alla geografia, dalla tecnologia agli usi e costumi delle popolazioni, fino ad arrivare a una dettagliata cartografia dei mondi abitati al di lร dellโatmosfera di Dune e le complesse trame geopolitiche che li vedono coinvolti. Non potendomi soffermare su tutti questi aspetti, nel presente articolo ho intenzione di affrontare una tematica particolarmente importante analizzato nel testo, che fa da filo conduttore allโintera opera di Dune: quello della mistica dei Fremen e della loro ribellione di stampo sacrale-religioso.
Il sacro e la mistica in Dune
Il tema รจ affrontato da Riberi e Genta nel capitolo quarto, Il sacro e la mistica in Dune. Come sottolineano anche gli autori, la questione รจ il perno centrale attorno al quale ruota lโintera saga, il punto di convergenza in cui si incontrano i giochi politici, presenti e passati, i progetti a lungo termine del Bene Gesserit, il dominio cosmico dellโImperatore, le trame di potere degli Harkonnen, la trasmutazione geologica di Dune, il controllo della Spezia e, ultimi ma non meno importanti, le visioni, i sogni, di Paul Atreides e le profezie โinnestateโ (come vedremo) nei Fremen che prenderanno risvolti imprevisti e incontrollabili.
Il complesso e controverso afflato religioso che permea lโintero ciclo di Dune รจ cosรฌ importante che, come sottolineano Riberi e Genta, lo stesso Herbert
ha definito il Duneverso lโopera di uno spiritual melting pot, ossia un ribollente calderone spirituale in cui coesistono diverse tradizioni religiose. La definizione รจ quanto mai calzante: lโintero universo di Dune รจ pervaso dal tema del sacro.
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Come analizzato nel precedente articolo, e come piรน approfonditamente trattano gli autori nel capitolo Prima di Dune: lโintelligenza artificiale, la religiositร che permea lโImperium cosmico รจ una diretta conseguenza del Jihad Butleriano, durante il quale gli esseri umani si sono ribellati al dominio delle macchine e delle intelligenze artificiali, riaffermando la centralitร e i poteri della mente umana mediante lo sviluppo di facoltร extrasensoriali โ o, sarebbe piรน corretto dire, โsupersensorialiโ.
Questo sviluppo รจ avvenuto perรฒ in due direzioni; abbiamo infatti la dottrina exoterica, rivolta alle masse, sistematizzata e dogmatizzata nella cosiddetta Bibbia Cattolica Orangista, che pone al centro la sacralitร e lโunicitร della mente umana ponendo restrizioni allo sviluppo di intelligenze artificiali, una legge divina che, come i precetti delle tavole della legge, fornisce prescrizioni โin negativoโ; e, nellโombra, una dottrina o, meglio, una pratica esoterica, dedicata a iniziati di ordini segreti che ordiscono le trame nel mondo, legata allo sviluppo di poteri psichici mediante esercizi spirituali e mentali. Come scrivono Riberi e Genta:
La velata critica di Frank Herbert nei confronti delle ingerenze dei confessori gesuiti del Seicento รจ piuttosto evidente, ma il tema rientra anche in un sistema politico-religioso ben piรน vasto, che risulta assai simile a quello dellโantica Roma a cavallo tra la tarda repubblica e la prima etร imperiale. Allโepoca, la carica pagana di pontefice massimo era universalmente considerata una semplice tappa della carriera politica che conduceva al consolato e poteva essere rivestita anche da personaggi [โฆ] che erano considerati ben lontani da ogni sentimento religioso. In definitiva [โฆ] lโordine Bene Gesserit e la Bibbia Cattolica Orangista di Dune sono mere espressioni di una religione di stato che serve soltanto a legittimare lโordine politico dellโImperium [โฆ] la sfera della religione viene sempre considerata da tutti i personaggi della saga [โฆ] alla stregua di una mera sovrastruttura politica e sociale una costruzione ideologica che serve soltanto a sostenere lโautoritร di chi siede sul trono.
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Un controllo che, tuttavia, a un certo punto sfugge agli stessi controllori; e qui entra in gioco unโaltra forma di religiositร : quella dei Fremen.ย

I Fremen: lโoccultamento nella grotta
Il ribollire del secondo evento epocale dellโepopea di Dune avviene in seno alla popolazione dei nuovi oppressi: i Fremen. Genta e Riberi ricostruiscono con precisione la miriade di punti di riferimento a cui Herbert si ispirรฒ per creare la complessa societร dei Fremen, in cui nulla รจ lasciato al caso: politica, organizzazione sociale, usi e costumi, religione, sono tutti descritti cosรฌ nel dettaglio da Herbert da rendere Dune un vero e proprio trattato di antropologia e sociologia. Come sottolineano gli autori, nella cultura di questa popolazione convergono sfumature giudaiche, soprattutto per quanto concerne la lotta contro il potere imperiale, il forte fervore messianico e il sogno di una verdeggiante Terra Promessa, ma soprattutto la cultura arabo-musulmana, tanto lโIslam radicale quanto le correnti esoteriche sufi. Scrivono Genta e Riberi:
La contrapposizione non รจ tra un presunto Islam moderato e un Islam estremista, bensรฌ tra un Islam esoterico e spirituale con antiche radici medievali e un Islam integralista e letteralista di nuova generazione.
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A ciรฒ si aggiunge lโinflusso delle
gesta fiere e bellicose di popolazioni islamiche sunnite del Caucaso a metร dellโOttocento, che dal 1829 al 1859 ingaggiarono una guerra santa โ o jihad โ per respingere lโinvasione di un gigantesco impero straniero intenzionato a utilizzare le loro terre come viatico commerciale e militare per raggiungere le ricchezze dellโOriente: la Russia degli zar.
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Veri e propri Mujaheddin del deserto, dagli occhi interamente blu, trasmutati dallโassuefazione alla spezia โ che ricordano gli abiti blu dei Tuareg o gli occhi azzurri dei Berberi โ i Fremen si sono perfettamente adattati alle numerose ostilitร di Dune e vivono in perfetta simbiosi con il deserto. Per adattarsi alla carenza dโacqua, hanno sviluppato delle sofisticate tute distillanti che riciclano ogni liquido del corpo. Per sopravvivere allโarsura del deserto, ma anche alla ferocia degli Harkonnen, vivono in paesi sotterranei chiamati Sietch, e si spostano prevalentemente di notte. Per non attirare i Vermi delle Sabbie, esseri immensi che solcano le dune del deserto inghiottendo tutto ciรฒ che incontrano, hanno sviluppato un passo dal ritmo asincrono, che ricorda gli spostamenti della sabbia mossa dal vento โ che rende ogni loro movimento simile a un mutamento naturale. La loro etica รจ diventata rigida come le condizioni del pianeta, e tuttavia vi รจ in essa un rigore e una coerenza da lasciare ammirato Duncan Idaho, lโesploratore inviato dagli Atreides per studiare i loro costumi; รจ proprio il loro sistema di regole etico-religiose a rendere coesa, combattiva e imbattibile la popolazione, temprata da anni di battaglie con il deserto e con i terribili Harkonnen.
Questi ultimi, infatti, hanno instaurato un dominio opprimente sullโintero pianeta. Interessati a spremere la Spezia fino allโultima manciata di polvere, gli Harkonnen reprimono con il sangue ogni tentativo di ribellione da parte dei Fremen, che considerano e trattano alla stregua di bestie.ย
Come accennato in precedenza, vi รจ uno spirito religioso che aleggia per tutto il romanzo e anche i Fremen, con la loro cultura, non sono da meno e, anzi, incarnano lโaspetto allo stesso tempo piรน puro e fanatico dellโanelito religioso.

In questo contesto, i Fremen rappresentano una realtร misteriosa, che non รจ possibile inquadrare nellโordine cosmico costituito. Sebbene, come sostengono Riberi e Genta, lโafflato messianico dei Fremen sia condizionato dalla mano invisibile del Bene Gesserit, vi รจ nel loro popolo uno spirito combattivo che in seguito al Jihad Butleriano gli ha permesso di mantenere una parziale autonomia, complice il clima ostile di Dune e il loro occultamento nel sottosuolo che li ha preservati dallโinfluenza totalizzante della religione imperiale. Al contrario della massa, infatti, non sono stati condizionati dai precetti โin negativoโ della Bibbia Cattolica Orangista e come il Bene Gesserit possiedono uno stile di vita ascetico, necessario per sopravvivere alle asperitร del deserto, rituali dedicati agli iniziati e cerimonie psichedeliche legate allโespansione della coscienza.
Il loro stile di vita รจ inattuale; non รจ votato allโeconomia e al commercio, ma alla simbiosi con lโambiente circostante, nonchรฉ a una guerra perpetua contro gli invasori che stanno sfigurando il loro pianeta. Nessuno conosce realmente il loro modo di vivere.
Gli Harkonnen li ritengono bruti e sottosviluppati, ma non riescono a spiegarsi come possano sopravvivere in un ambiente cosรฌ ostile con una attrezzatura rudimentale; e, cosa piรน importante, ignorano il loro reale numero. Come djin del deserto, essi appaiono direttamente dalla sabbia โ aspetto reso in maniera magistrale dalla trasposizione cinematografica di Villeneuve.
La loro inafferrabilitร รจ legata al mito dellโoccultamento della civiltร . Come giร accennato, i Fremen vivono nei Sietch, โLuogo dove ci si riunisce in momenti di pericoloโ, secondo la loro lingua, grotte e gallerie sotterranee, dalla forte carica simbolica. Fin dallโantichitร , la grotta รจ il luogo di confine tra due mondi, il mondo materiale e il mondo invisibile, che serba in sรฉ il segreto della Creazione. Come scrive, ad esempio, Porfirio ne Lโantro delle ninfe:
Gli antichi consacravano convenientemente gli antri e le caverne del mondo, considerato sia nella sua totalitร sia nelle sue parti, attribuendo alla terra il simbolo della materia di cui il mondo รจ composto; perciรฒ taluni ne inferivano pure che la terra fosse materia, e che gli antri significassero che il mondo viene dalla materia. Poichรฉ generalmente gli antri hanno formazione spontanea e sono congeniti alla terra, racchiusi in una roccia uniforme, concavi allโinterno, si spingono allโesterno verso lโindefinito spazio della terra.
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La relazione tra la caverna e la sacralitร si ritrova anche nel mondo Islamico, alla cui cultura รจ chiaramente ispirata la popolazione dei Fremen. La Sura della Caverna รจ una delle Sure che piรน ha stimolato lโimmaginazione religiosa dei mistici. In essa viene narrato lโoccultamento sotterraneo di un gruppo di santi rifugiatosi dal mondo, che ricorda da vicino lโoccultamento guerriero dei Fremen nel mondo sotterraneo dei Sietch. Come si legge nel Corano:
Non sai tu forse, Mohammad, che la Gente della Caverna ed i loro rotoli sono stati i migliori tra i Nostri Segni, una vera e propria meraviglia tra i Credenti. Quando quei giovani si sono rifugiati nella caverna, si rivolsero a Noi e cosรฌ Ci pregarono: O Dio! Concedici la Tua Misericordia e fai che marciamo sempre sul Retto Sentiero. E noi li facemmo cadere in un sonno che durรฒ moltissimi anni.
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Un mito, quello della civiltร relegata in un mondo sotterraneo in attesa dellโavvento dellโEtร dellโOro, ricorrente in diverse tradizioni, come analizzato da Renรฉ Guenon ne Il Re del Mondo [6], che rende la vita e, soprattutto, la rivolta dei Fremen di una carica mistica che non puรฒ lasciare inermi i lettori. E sempre al mondo ctonio รจ legata la religiositร dei Fremen, anzitutto con il culto dei Vermi delle Sabbie.

Shai-Hulud e lโeucarestia psichedelica
I Vermi delle Sabbie sono venerati dai Fremen alla stregua di divinitร . A loro spetta il nome di โCreatoriโ, emissari del dio-verme Shai-Hulud:
Il Verme delle Sabbie di Arrakis, il Vecchio del Deserto, il Vecchio Padre dellโEternitร , il Nonno del Deserto. Questo nome, pronunciato con un certo tono o scritto con lโiniziale maiuscola, designa la deitร terrena delle superstizioni familiari dei Fremen.
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Questa venerazione non รจ soltanto una forma di religione primitiva, legata a una forma di animismo primordiale, ma รจ strettamente legata al rapporto di simbiosi tra i Vermi delle Sabbie e il pianeta Dune. Sono i Vermi, infatti, con la loro azione incessante, a triturare ogni cosa che passa attraverso le loro enormi fauci. Lโinfinita distesa di dune รจ dunque opera del loro perpetuo peregrinare sotto le sabbie del deserto; ma la materia che scorre attraverso il loro corpo, oltre a essere ridotta in polvere, subisce anche una vera e propria trasmutazione alchemica che dร vita allโelemento piรน pregiato di Dune: la Spezia. Sono i Vermi a produrre la Spezia rossa dagli effetti psichedelici di cui รจ cosparso lโintero pianeta. Da qui il rapporto di terrore e venerazione instauratosi con le popolazioni autoctone.
Come accennato in precedenza, la maestositร dellโuniverso creato da Herbert risiede proprio nellโaccuratezza dei dettagli, siano essi religiosi, sociali, antropologici o ecologici e anche in questo caso lโintuizione dellโautore non รจ da meno. Lโazione degli enormi Vermi che popolano Dune non รจ altro che la riproposizione, su vasta scala, di quello che realmente avviene sul nostro pianeta, nel microcosmo del terriccio sotterraneo. Come scrive Darwin nel suo Lโazione dei vermi:
I vermi hanno giocato un ruolo nella storia del mondo che รจ piรน importante di quanto la maggior parte della gente possa supporre. Sono straordinariamente numerosi in quasi tutti i paesi a clima umido e a dispetto della loro dimensione dispongono di una grande forza muscolare. In molte parti dโInghilterra piรน di 10 tonnellate di terra asciutta per acro di terreno passa ogni anno attraverso i loro corpi e viene riportata in superficie, cosรฌ che lโintero strato superficiale di terriccio vegetale passa attraverso il loro corpo in pochi anni. Tramite questi espedienti, superfici sempre fresche del terreno vengono continuamente esposte allโazione dellโacido carbonico e degli acidi dellโhumus, che pare siano ancora piรน efficaci della decomposizione delle rocce. [โฆ] Quando contempliamo una grande distesa dโerba, dovremmo ricordarci che la sua regolaritร , che ha tanta parte nella sua bellezza, รจ principalmente dovuta al fatto che tutti i dislivelli sono stati smussati dai vermi; รจ straordinario pensare che tutto quanto il terriccio di superficie in un qualsiasi prato รจ passato, e passerร ancora, nel giro di pochi anni attraverso il corpo dei vermi.
[8]
Per questo, anche nellโuniverso di Dune, ai Vermi delle sabbie spetta il nome di โCreatoriโ; la loro non รจ una semplice simbiosi con il pianeta: sono loro a co-creare le condizioni atmosferiche e fisiche di Arrakis, non solo triturando incessantemente ogni cosa che incontrano e producendo la Spezia, ma anche relegando lโacqua โ che per loro รจ un mortale veleno โ in grotte e pozzi del sottosuolo.ย

Come scrivono anche Riberi e Genta:
Rispetto al benevolo Dio Padre delle tre grandi religioni monoteistiche, lo Shai-Hulud di Dune rappresenta un autentico โAnti-Dioโ, che ne capovolge e rivoluziona radicalmente ogni caratteristica [โฆ]. Shai-Hulud non รจ unโentitร spirituale e celeste, bensรฌ un mostro fisico che dimora nel sottosuolo. Non รจ un dio mortale e onnisciente, bensรฌ un animale mosso dal puro istinto, privo di consapevolezza e con un ciclo biologico ben definito. Non รจ un sovrano che dimora in un giardino verdeggiante, bensรฌ un parassita che genera il deserto circostante. Non รจ neppure un paterno e benigno creatore, bensรฌ unโentitร minacciosa che si limita a condurre la propria esistenza senza curarsi delle sorti dellโumanitร .
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Insieme ai Vermi, lโacqua e la Spezia sono gli altri due elementi sacri ai Fremen, anchโessi, vedremo, legati al mondo sotterraneo e con una stretta relazione reciproca. Lโacqua รจ lโelemento piรน prezioso per i Fremen e, allโinterno della comunitร , รจ usata perfino come moneta di scambio. Grazie alla precisa costruzione dellโecosistema di Dune e alla descrizione delle sue colline aride, Herbert รจ riuscito a portare alla luce lโimportanza vitale e sacrale dellโacqua proprio in virtรน della sua assenza. Immergendosi nellโinferno di Arrakis per poi ritornare al mondo reale, il lettore non potrร riguardare con gli stessi occhi la sovrabbondanza che si nasconde in un semplice ruscello di montagna. Allo stesso modo lโacqua, per i Fremen, non รจ un semplice elemento legato alla sopravvivenza corporea. Attorno allโacqua si รจ sviluppata una vera e propria ascesi religiosa, la Disciplina dellโAcqua: lโautocontrollo del corpo e delle emozioni affinchรฉ, nemmeno con il pianto, si possa sprecare una singola goccia dโacqua.
Essa rappresenta unโentitร sacra, la fonte stessa della vita e lโelemento di coesione dellโintero gruppo. Lโacqua รจ lo spirito vitale, universale, che accomuna ciascun membro del Sietch, come testimonia il detto: โLa carne appartiene al defunto, ma la sua acqua allโintera tribรนโ, legato al rituale funebre con il quale i Fremen separano i liquidi corporei del morto per riconsegnarli allโintero gruppo. Unโusanza che non รจ legata esclusivamente al riciclo di un elemento sacro, ma che assume un significato affine a quanto teorizzato da alcuni filosofi Cinici e Stoici dellโantichitร , per i quali il cannibalismo del defunto rappresenterebbe un rituale per assimilare lโessenza dellโantenato e impedirne, in tal modo, lโestinzione [10].
Le fonti piรน preziose di questo elemento si trovano nascoste in pozzi sotterranei, dove lโacqua viene accumulata da โtrappole del ventoโ, sui quali sorgono alcuni Sietch, la cui atmosfera mistica ricorda luoghi sacri come i Pozzi Nuragici della Sardegna, come testimonia il tono mistico con cui ci vengono presentati da Herbert quando, per la prima volta, Paul viene ammesso a uno di essi:
Paul sentรฌ i gradini sotto i piedi, che discendevano curvando a sinistra. La luce gialla danzรฒ sulle teste incappucciate, mentre i Fremen proseguivano sempre piรน in basso, lungo una spirale [โฆ]. I gradini finirono e il gruppo attraversรฒ unโaltra porta. La luce del globo luminoso si disperse in unโimmensa cavitร sotterranea dallโaltissimo soffitto a cupola. [โฆ] In questa atmosfera di cattedrale, creata dallo stillicidio dellโacqua, unโimmobilitร assoluta sembrรฒ impadronirsi dei Fremen. Ho visto questo luogo in un sogno, pensรฒ Paul.
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Non a caso a questi pozzi รจ legata una cerimonia mistica, dal carattere dionisiaco, la creazione della cosiddetta Acqua della Vita:
uno dei veleni illuminati. In particolare, il liquido secreto da un Verme delle Sabbie nel momento della sua morte per annegamento. Nel corpo di una Reverenda Madre si trasforma nel narcotico che provoca lโorgia tau del Sietch. Una droga psicotropica che ha lโeffetto di estendere lo spettro percettivo.
[12]

Se la Spezia, รจ la droga piรน comune diffusa tra la popolazione, vi รจ tuttavia un agente psichedelico misterico, dedicato esclusivamente alle Reverende Madri iniziate alla mistica di Fremen, lโAcqua della Vita, appunto. Come la Spezia, anchโessa viene prodotta dai Vermi delle Sabbie e rappresenta una forma ancor piรน potente di veleno, che soltanto lโaddestramento iniziatico del Bene Gesserit puรฒ rendere tollerabile al corpo, per annullare gli effetti venefici e amplificare quelli psichedelici. Scrive Herbert, per descrivere gli effetti dellโAcqua della Vita:
Il silenzio turbinรฒ intorno a Jessica, ogni fibra del suo corpo aveva accettato la profonda trasformazione che avveniva in lei. Le sembro di essere un infimo granello di polvere cosciente, piรน piccolo di qualsiasi particella subatomica e tuttavia capace di muoversi e di percepire il mondo intorno a sรฉ. Il velo si squarciรฒ e lei si accorse improvvisamente di una estensione psichica, sensoria e motoria di se stessa. [โฆ] Dentro di lei la droga era un turbine di particelle danzanti, cosรฌ rapide che neppure lโarresto del tempo riusciva a fermarle.
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Come scrivono Genta e Riberi:
Proprio come lโhaoma persiano, la Spezia e lโAcqua della Vita sono sostanze dalle proprietร mistiche e curative, che, da un lato, affinano i sensi dellโindividuo fino a condurlo alla soglia dellโalam al-mithal e, dallโaltro, conferiscono al suo organismo una vita molto piรน lunga del normale.
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Ma, soprattutto,
Si tratta di un elemento cruciale nellโeconomia narrativa della saga di Dune, dove la Spezia di Arrakis rappresenta lโunico elemento genuinamente sacro dellโuniverso: a ben vedere, nel corso delle avventure di Paul Atreides, i poteri della droga, prodotta da Shai Hulud, sono la sola vera entitร soprannaturale a non essere frutto di ingegneria religiosa e manipolazione genetica!
[14B]
In aggiunta alle parole degli autori sottolineerei come, nonostante lโeducazione Bene Gesserit consenta di reggere la dose eroica della Spezia e di sopravvivere al cerimoniale, seppur dopo giorni di morte apparente che molto ha in comune non solo con le iniziazioni sciamaniche ma, soprattutto, di rituali psichedelici estremamente impegnativi come quelli legati al culto dellโIboga, il contenuto delle visioni date dalla Spezia รจ uno dei pochi momenti in cui Paul sembra assaporare una conoscenza metafisica, una autentica rivelazione o sensazione religiosa che trascende tutte le trame di potere e che lo mettono a contatto con il segreto stesso dellโuniverso. Scrive Herbert in quello che, a mio parere, รจ uno dei passi piรน potenti dellโintera opera di Herbert:
Paul, nellโombra della caverna, era accanto a Chani: sentiva ancora il sapore del cibo che lei gli aveva dato: carne di uccello e grano impastati con miele di spezia e avvolti in una foglia [โฆ]. Sapeva che quellโessenza di spezia lo avrebbe ancora piรน trasformato, facendo di lui sempre piรน un Veggente. [โฆ] Paul respirรฒ profondamente, cercando di placare la tempesta interiore. [โฆ]. Lo percepiva. Quella coscienza razziale alla quale non poteva sfuggire. Quella sua mente cosรฌ acuta, quel flusso dโinformazioni, la consapevolezza gelida, precisa. Scivolรฒ a terra, appoggiandosi a una roccia, abbandonandosi a quella sensazione. La consapevolezza fluรฌ in quello strato immobile da cui poteva contemplare il tempo, percepire i sentieri aperti davanti a lui, le correnti del futuro, e quelle del passato: passato, presente e futuro visti con un occhio solo, tre immagini combinate in una visione tridimensionale, come se il tempo fosse diventato spazio. Cโera il pericolo, poteva sentirlo, di andare troppo lontano. Doveva afferrarsi disperatamente al presente, mentre la sua esperienza era sempre piรน confusa e distorta, nel continuo fluire di ogni istante, e nel consolidarsi di ciรฒ che รจ nel perpetuo รจ stato. Per la prima volta, aggrappandosi al presente, percepรฌ la monumentale regolaritร del movimento del tempo, complicata dovunque da vortici, onde, flussi e riflussi; lo schiumeggiare continuo di un mare contro una scogliera a picco. Questo gli fornรฌ una nuova comprensione della sua presenza e percepรฌ la fonte del cieco fluire dโinnumerevoli istanti, la fonte prima dellโerrore, e rabbrividรฌ allโimmediato contatto della paura.
[15]
La rivelazione รจ cosรฌ forte da cambiare lโintero ciclo della storia. Una Missionaria Protectiva del Bene Gesserit aveva cominciato a diffondere miti e profezie affinchรฉ i Fremen avessero riconosciuto i segnali di un possibile Kwisatz Haderach, pensando di poter piegare indirettamente i Fremen alla fedeltร dellโintento della congrega. Ma il Bene Gesserit aveva sottovalutato il potere dei desideri, della mistica e delle profezie autoctone. Paul Atreides aveva giร avuto il suo involontario Giovanni Battista: il Planetologo Kynes che, con il suo piano di โtrasmutazione planetariaโ aveva reso possibile, in via teorica, la trasformazione di Dune in un pianeta rigoglioso e ricco di acqua. E presto i Fremen riconoscono in Paul non soltanto il profeta del Bene Gesserit, ma soprattutto il profeta di Dune, colui che avrebbe trasformato il pianeta in un paradiso in terra. La mistica terrena dei Fremen prende presto il sopravvento sul piano cosmico del Bene Gesserit e perfino Paul, che si troverร a incanalare queste forze, ne sarร sopraffatto, consapevole di non essere altro che un โIndividuo Cosmicoโ, come lo definirebbe Hegel: un essere umano che, seppur in una apparente posizione di potere, non รจ altro che un burattino mosso dai fili invisibili di forze cosmiche molto piรน grandi di lui, che lo costringono a percorrere un sentiero giร tracciato. Un sentiero che, per tutto il romanzo, in ogni visione, non fa altro che condurre Paul verso il Jihad cosmico.

NOTE:
[1] P. Riberi, G. Genta, I segreti di Dune. Storia, mistica e tecnologia nelle avventure di Paul Atreides, Mimesis Edizioni, Milano 2024, p. 119.
[2] P. Riberi, G. Genta, I segreti di Dune. Storia, mistica e tecnologia nelle avventure di Paul Atreides, Mimesis Edizioni, Milano 2024, pp. 123-124.
[3] P. Riberi, G. Genta, I segreti di Dune. Storia, mistica e tecnologia nelle avventure di Paul Atreides, Mimesis Edizioni, Milano 2024, p. 63.
[4] Porfirio, Lโantro delle ninfe, Archรฉ, Milano 2019, pp. 18-19.
[5] Corano, XVIII, 9-11.
[6] Per approfondire: D. Perra, Il mito dellโoccultamento nelle tradizioni eurasiatiche e A. Bonifacio, Caratteri esoterici ed exoterici dellโOccultazione del Mahdi nellโescatologia sciita, su ยซaxismundi.blogยป.
[7] F. Herbert, Dune, Fanucci, p. 625.
[8] C. Darwin, Lโazione dei vermi, a cura di G. Scarpelli, trad. di M. Graffi, Mimesis, Udine 2012, pp. 165-168.
[9] P. Riberi, G. Genta, I segreti di Dune. Storia, mistica e tecnologia nelle avventure di Paul Atreides, Mimesis Edizioni, Milano 2024, p. 126.
[10] C. Avramescu, An Intellectual History of Cannibalism, Princenton University Press, 2011.
[11] F. Herbert, Dune, Fanucci, pp. 382-383.
[12] F. Herbert, Dune, Fanucci, p. 602.
[13] F. Herbert, Dune, Fanucci, pp. 424-425.
[14] P. Riberi, G. Genta, I segreti di Dune. Storia, mistica e tecnologia nelle avventure di Paul Atreides, Mimesis Edizioni, Milano 2024, p. 141
[15] F. Herbert, Dune, Fanucci, Milano 2021, pp. 358-359.

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