di Marco Maculotti
copertina: Luis Ricardo Falero, โWitches going to their Sabbathโ, 1878).
Carlo Ginzburg (nato 1939), rinomato studioso del folklore religioso e delle credenze popolari medievali, pubblicรฒ nel 1966 come opera primaย I Benandanti, una ricerca sulla societร contadina friulana del Cinquecento. Lโautore, grazie ad un notevole lavoro su un cospicuo materiale documentario relativo ai processi dei tribunali dellโInquisizione, ricostruรฌ ilย complesso sistema di credenze diffuse fino ad unโepoca relativamente recente nel mondo contadino dellโItalia settentrionale e di altri paesi, di area germanica, dellโEuropa centrale.
Secondo Ginzburg, le credenze riguardanti la compagnia dei benandanti e le loro battaglie rituali contro le streghe e gli stregoni nei giovedรฌ notte delle quattro tempora (Samain, Imbolc, Beltaine, Lughnasad), erano da interpretare come unโevoluzione naturale, avvenuta lontano dai centri cittadini e dallโinfluenza delle varie Chiese cristiane, di un antico culto agrario con caratteristiche sciamaniche, diffuso in tutta Europa fin dallโetร arcaica, prima della diffusione della religione giudaico-cristiana.ย Di notevole interesse รจ anche lโanalisi di Ginzburgย sullโinterpretazioneย proposta ai tempi dagliย inquisitori, i quali, sovente spiazzati da quanto sentivano in sede di interrogatorioย dagli imputati benandanti,ย si limitaronoย per lo piรน ad equiparare la complessa esperienza di questi ultimi alle ย nefande praticheย della stregoneria. Anche se con il passare dei secoli i racconti dei benandanti si fecero sempre piรน simili a quelli riguardanti il sabba stregonesco, lโautoreย notรฒ che questa concordanza non era assoluta:
ยซ Se, infatti, le streghe e gli stregoni che si danno convegno la notte del giovedรฌ per darsi a ยซsaltiยป, ยซspassiยป, ยซnozzeยป e banchetti, evocano immediatamente lโimmagine del sabbaโquel sabba che i demonologi avevano minuziosamente descritto e codificato, e gli inquisitori perseguitato almeno dalla metร del โ400โnondimeno esistono, tra i raduni descritti daiย benandanti e lโimmagine tradizionale, vulgata del sabba diabolico, differenze evidenti. In questi convegni, a quanto sembra, non viene reso omaggio al diavolo (alla cui presenza, anzi, non si accenna neppure), non si abiura la fede, non si conculca la croce, non si fa vituperio dei sacramenti. Al centro di essi vi รจ un rito oscuro: streghe e stregoni armati di canne di sorgo che giostrano e combattono con benandanti provvisti di rami di finocchio.ย Chi sono questi benandanti? Da un lato, essi affermano di opporsi a streghe e stregoni, di ostacolarne i disegni malefici, di curare le vittime delle loro fatture; dallโaltro, non diversamente dai presunti avversari, asseriscono di recarsi a misteriosi raduni notturni, di cui non possono far parola sotto pena di essere bastonati, cavalcando lepri, gatti e altri animali. ยป
โCarlo Ginzburg, ยซIย benandanti.ย Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicentoยป, pp. 7-8