Folli, sciamani, folletti: la liminalitร , lโ€™alteritร  e lโ€™inversione rituale

La collocazione periferica del Folle/Buffone/Giullare di epoca medievale lo lega, oltre che allo Sciamano arcaico, ad altri personaggi liminali del mito e del folklore, come lโ€™Uomo Selvatico, Arlecchino, il Genio Cucullato e piรน in generale a tutta quella categoria di entitร  feriche connessi da una parte ai demoni della vegetazione e dallโ€™altra allโ€™ambito funzionale del sogno e della morte. Con riguardo al rito, il Folle รจ da vedersi connesso alla cosiddetta ยซinversione ritualeยป che veniva messa in atto durante i Saturnalia romani e durante tutti quei rituali deambulatorรฎ collettivi del tipo dei Charivari da cui nacquero, nel Medioevo, le ยซFeste dei Folliยป e il moderno Carnevale.


Metamorfosi e battaglie rituali nel mito e nel folklore delle popolazioni eurasiatiche

di Marco Maculotti

Il toposย della metamorfosi zoomorfa รจ largamente presenteย nel corpus folklorico di un gran numero di tradizioni antiche, siaย dellโ€™Europa arcaica (sulle quale ci concentreremo principalmente in questo studio), sia di altre aree geografiche.ย Giร  fin dal V secolo a.C., in Grecia, Erodoto menzionava uomini in grado di trasformarsi periodicamente in lupi. In Africa, in Asia e nel continente americano sono state documentate tradizioni simili, con riferimento a metamorfosi temporanee di esseri umani in fiere: orsi, leopardi, iene, tigri, giaguari.ย Talvolta, in alcuni casi storicamente documentati del mondo antico (Luperci, Cinocefali, Berserker) ยซlโ€™esperienza paranormale della trasformazione in animale assume caratteri collettivi ed รจ allโ€™origine di gruppi iniziatici e di societร  segreteยป (Di Nola, p.12).

I benandanti friulani e gli antichi culti europei della fertilitร 

di Marco Maculotti
copertina: Luis Ricardo Falero, โ€œWitches going to their Sabbathโ€œ, 1878).


Carlo Ginzburg (nato 1939), rinomato studioso del folklore religioso e delle credenze popolari medievali, pubblicรฒ nel 1966 come opera primaย I Benandanti, una ricerca sulla societร  contadina friulana del Cinquecento. Lโ€™autore, grazie ad un notevole lavoro su un cospicuo materiale documentario relativo ai processi dei tribunali dellโ€™Inquisizione, ricostruรฌ ilย complesso sistema di credenze diffuse fino ad unโ€™epoca relativamente recente nel mondo contadino dellโ€™Italia settentrionale e di altri paesi, di area germanica, dellโ€™Europa centrale.

Secondo Ginzburg, le credenze riguardanti la compagnia dei benandanti e le loro battaglie rituali contro le streghe e gli stregoni nei giovedรฌ notte delle quattro tempora (Samain, Imbolc, Beltaine, Lughnasad), erano da interpretare come unโ€™evoluzione naturale, avvenuta lontano dai centri cittadini e dallโ€™influenza delle varie Chiese cristiane, di un antico culto agrario con caratteristiche sciamaniche, diffuso in tutta Europa fin dallโ€™etร  arcaica, prima della diffusione della religione giudaico-cristiana.ย Di notevole interesse รจ anche lโ€™analisi di Ginzburgย sullโ€™interpretazioneย proposta ai tempi dagliย inquisitori, i quali, sovente spiazzati da quanto sentivano in sede di interrogatorioย dagli imputati benandanti,ย si limitaronoย per lo piรน ad equiparare la complessa esperienza di questi ultimi alle ย nefande praticheย della stregoneria. Anche se con il passare dei secoli i racconti dei benandanti si fecero sempre piรน simili a quelli riguardanti il sabba stregonesco, lโ€™autoreย notรฒ che questa concordanza non era assoluta:

ยซ Se, infatti, le streghe e gli stregoni che si danno convegno la notte del giovedรฌ per darsi a ยซsaltiยป, ยซspassiยป, ยซnozzeยป e banchetti, evocano immediatamente lโ€™immagine del sabbaโ€”quel sabba che i demonologi avevano minuziosamente descritto e codificato, e gli inquisitori perseguitato almeno dalla metร  del โ€˜400โ€”nondimeno esistono, tra i raduni descritti daiย benandanti e lโ€™immagine tradizionale, vulgata del sabba diabolico, differenze evidenti. In questi convegni, a quanto sembra, non viene reso omaggio al diavolo (alla cui presenza, anzi, non si accenna neppure), non si abiura la fede, non si conculca la croce, non si fa vituperio dei sacramenti. Al centro di essi vi รจ un rito oscuro: streghe e stregoni armati di canne di sorgo che giostrano e combattono con benandanti provvisti di rami di finocchio.ย Chi sono questi benandanti? Da un lato, essi affermano di opporsi a streghe e stregoni, di ostacolarne i disegni malefici, di curare le vittime delle loro fatture; dallโ€™altro, non diversamente dai presunti avversari, asseriscono di recarsi a misteriosi raduni notturni, di cui non possono far parola sotto pena di essere bastonati, cavalcando lepri, gatti e altri animali. ยป

โ€”Carlo Ginzburg, ยซIย benandanti.ย Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicentoยป, pp. 7-8