Lo studio delle pratiche โmagicheโ e delle credenze folkloriche riguardanti le Masche piemontesi ci apre degli spiragli (neanche troppo inaspettati) suiย Culti cosmico-agrari dellโantica Eurasia.
di Marco Maculotti
copertina: David Ryckaert III, โThe Witchโ, c. 1640-1650
ยซ I rituali segreti che le cosiddette streghe praticavano potevano nascondere, e insieme conservare, segreti appartenuti a ere remotissime e dimenticate; in tal caso, non sarebbe stato impossibile che Keziah avesse scoperto come varcare i cancelli che regolano lโaccesso alle altre dimensioni spazio-temporali. Molte tradizioni insistevano sullโinutilitร delle barriere materiali per fermare le streghe, e chi poteva dire cosa si nascondesse dietro lโallegoria della cavalcata notturna sul manico di una scopa? ยป
ยซ Ella disse al giudice Hathorne di linee e curve che potevano essere fatte per muoversi attraverso le mura dello spazio verso un altro spazio esternoโฆ ยป
H.P. Lovecraft, โThe Dreams in the Witch-Houseโ, 1933
Esistono al mondo ben poche aree geografiche interessate dal โfenomenoโ della Stregoneria quanto lโItalia: dai processi inquisitori nel Settentrione, dalla Liguria al Trentino, ai culti estatico-agrari del Friuli analizzati da Carlo Ginzburg [1], dalle Janare del Meridione [2]ย alle omonime Janas sarde [3], dalla Stregheria toscana studiata da Charles Godfrey Leland inย Aradia, il Vangelo delle Streghe (1899) [4]ย alle piรน antiche tradizioni in merito alle Sibille appenniniche e cumane, la penisola italica sembra aver conosciuto una diffusione a macchia dโolio delle pratiche cultuali in esame, diffusione che nemmeno lโavvento del cristianesimo ha saputo attenuare, se non dopo molti secoli e al prezzo di molteplici vite umane [5].
Persino i piรน antichi numi delle popolazioni italiche, dโaltronde, erano detti essere divinitร โselvaggeโ, proprie di un mondo pastorale e non ancora stanziale, come i latini Silvano [6]ย e Faunoย e la sabinaย Feronia: tradizione che ci fa pensare a unโepoca arcaica, probabilmente il Neolitico, in cui doveva essere diffuso nellโintera penisola un sistema cultuale di tipo sciamanico, che noi abbiamo giร in altra sede proposto essere il substrato reale del revivalย (sempre se di revival poi devesi parlare, e non piuttosto di una persistenza piรน o meno continuativa) del โfenomeno stregonescoโ [7].
In questa sede vogliamo limitarci ad analizzare la tradizione piemontese, nel cui ambito culturale le adepte al culto stregonesco vengono denominate con lโappellativo di โmascheโ, termine derivante dal longobardo che compare per la prima volta in un testo scritto nellโEditto di Rotari (643 d.C.) col significato di โstregaโ: ยซSi quis eam strigam, quod est Masca, clamaveritยป.ย Ma il suo significato va ben oltre, come vedremo, alla semplice accezione utilizzata nellโEditto, assumendo allโoccorrenza anche il significato di โspirito di un mortoโ e โdemone malignoโ.
Tuttavia, sebbene le testimonianze dellโera cristiana insistano particolarmente nel mettere in risalto i lati โsinistriโ e โdemoniaciโ delle masche, nondimeno la tradizione popolare non le reputa del tutto malvagie: cosรฌ come potevano maledire e avvelenare le loro vittime, esse erano anche in grado di guarirle, sia grazie alla conoscenza della scienza erboristica sia mediante pratiche โmagicheโ, o noi diremo piuttosto โpara-sciamanicheโ; cosรฌ come scatenavano tempeste e guastavano i raccolti potevano anche allontanarle e favorire la fertilitร dei terreni e lโabbondanza dei raccolti con operazioni rituali.
Per questa nostra disamina, ci affideremo soprattutto al testo redatto da Donato Bosca, massimo esperto dellโargomento, Masche. Voci luoghi e personaggi di un โPiemonte Altroโ.ย Egli riconosce nella figura della masca certi caratteri dominanti, che cosรฌ riassume [8]:
la masca รจ prevalentemente una figura femminile;
opera quasi sempre di notte;
si incontra con altre masche in luoghi lontani dai centri abitati;
abita ai limiti del paese;
puรฒ mutarsi in animali;
รจ in grado di spostarsi in volo;
le sue vittime preferite sono maschili;
talvolta divora o sacrifica i neonati;
teme il sacro;
รจ una profonda conoscitrice delle pratiche naturali.
Vedremo ora di analizzare una ad una le suddette caratteristiche dominanti, facendo uso delle informazioni fornite dal Bosca ed integrandole con alcune osservazioni supplementari suggeriteci dalla conoscenza di tematiche similari in ambiti antropologico-cultuali non distanti da quello di cui si tratta in questa sede.

Le masche, la Stregoneria, lo Sciamanesimo
Il fatto che la masca sia una figura prevalentemente femminile non puรฒ assolutamente causare stupore alcuno: in tutte le tradizioni ascrivibili allโalveo della โstregoneriaโ sempre si denota non solo una maggior presenza femminile dal punto di vista quantitativo, ma sempre si pone lโaccento sul fatto che lโambito sapienziale-cultuale proprio della โstregoneriaโ รจ per sua natura femminile, la conoscenza delle pratiche naturali (e in special modo delle piante, usate ora come rimedio ora come veleno, secondo la migliore tradizione sciamanica) essendo inseparabile da un corpus di conoscenze che nei tempi arcaici spettava di diritto al consesso femminile (probabilmente anche nellโambito di confraternite iniziatiche), come appunto quello medico e ostetrico. Da cui, il gran numero di guaritrici ancora attive nel XX secolo in numerose aree rurali dโItalia.
Non รจ da escludere โ anzi, chi ci segue da tempo saprร che questa รจ la nostra ipotesi di lavoro โ che tali pratiche possano aver conosciuto una diffusione massima in unโepoca proto-storica, probabilmente come detto neolitica, ad ogni modo precedente lโarrivo dei popoli indoeuropei da Oriente: unโepoca che, riprendendo gli studi del Bachofen [9], sarebbe stata plasmata da uno Zeitgeistย per cosรฌ direย โmatriarcaleโ, โselenico-ctonioโ, in contrasto con quello dei piรน recenti conquistatori indoeuropei, la cui cultura โpatriarcaleโ si fondava sullโaddomesticamento del cavallo, la lavorazione del ferro, lโutilizzo del carro da guerra e un sentimento religioso di tipo โsolareโ e โverticaleโ, volto piรน agli dรจi uranici che a quelli terrestri e ctoni. ร anche lโipotesi di Marija Gimbutas [10]ย e, prima di lei, di Margaret Murray [11], la quale fu forse la prima a connettere i puntini e a legare la stregoneria europea medievale con il culto ancestrale del โDio Cornutoโ e della sua paredra.
Nulla di strano, dunque, che un sistema cultuale-culturale simile, prima ostacolato dalle migrazioni indoeuropee โ i cui popoli tuttavia seppero integrare nella loro โvisione sacraโ elementi arcaici provenienti da questo substrato neolitico, si veda ad esempio il culto di Pan/Silvano/Fauno e quello di Diana e delle potenze numinose a lei connesse, quali ninfe e fate โ, poi โmesso al rogoโ dallโInquisizione della Chiesa di Roma, abbia dato storicamente la preferenza alle adepte di sesso femminile, che probabilmente nelle sue pratiche trovarono anche il modo di veicolare i propri risentimenti verso le strutture โpatriarcaliโ del potere costituito.
In questo senso va interpretato lโaccenno alla predisposizione della masche (o, piรน in generale, delle streghe), diย temere il sacro: in realtร esse temono (e soprattutto aborriscono) la concezione del โsacroโ tipica del cristianesimo, secondo la quale gli dรจi dei Gentili sono equivalenti al diavolo. Ad ogni modo, la loro repulsione per la croce รจ indubitabile: Bosca racconta [12]ย di un prete che usava, a messa iniziata, far mettere nellโacquasantiera dei centesimi con la croce:
ยซ E succedeva che alla fine della messa un certo numero di donne restavano ferme nei banchi, come se non potessero piรน muoversi, come se fossero paralizzate. Segno che erano masche e che la moneta con la croce le aveva imprigionate. ยป

Per Giuseppe Viola, un ยซpersonaggio anacronistico a metร fra il guaritore e lโistrioneยป intervistato da Bosca, residente non lontano da Alba, ยซle masche costituivano una specie di societร segreta che traeva poteri e privilegi da un libro magico offerto da belzebรน a chi in cambio gli faceva dono dellโanimaยป (ne parleremo a breve). Qui ci interessa piuttosto mettere in rilievo come la sua testimonianza [13]:
ยซ โฆaccennava a simboli e rituali magici, con richiami ad un mondo arcaicoโฆ una specie di remota epoca pagana precristiana nella quale le divinitร pagane dominavano incontrastate boschi, colli, fondovalli e saliscendi di Langhe e Roero. ยป
Ciรฒ detto, รจ naturale che alla suddetta posizione liminale del personaggio della masca corrispondano determinate conseguenze di natura pratica, come il fatto di abitare ai limiti del paese (caratteristica che la โstregaโ condivide da sempre con altri personaggi โdi confineโ come lo sciamano, il fabbro e, nel folklore, lโUomo Selvatico), o diย operare quasi sempre di notteย (dโaltronde lโambito cultuale โstregonescoโ รจ da ritenersi fondato sulla conoscenza delle fasi lunari, lโadorazione per divinitร seleniche quali Diana ed Ecate essendo inequivocabile in questo senso), o ancora diย incontrarsi con altre masche in luoghi lontani dai centri abitati, spesso luoghi โfatatiโ come alberi di noce, collinette connesse al mondo delle Fate, boschi sacri sin dai tempi del paganesimo piรน arcaico, valli e grotte che ancora oggi nella toponomastica ricordano gli antichi culti (โValle delle Stregheโ, โGrotta delle Fateโ, โPonte delle Mascheโ, ecc.): sono questi i luoghi adibiti alle adunanze delle โquattro temporaโย (che i Celti chiamavano Imbolc [14], Belthane, Lammas [15]ย e Samhain), meglio conosciute dai โprofaniโ con la denominazione generica di โSabbaโ.
Puรฒ essere qui interessante notare che i poteri โmagiciโ attribuiti nelle testimonianze dellโera cristiana alle masche โ e piรน in generale alle streghe โ siano pressochรฉ gli stessi che gli autori classici riconoscevano ai Druidi celtici, o per meglio dire proto-celtici, in quanto sembra che il collegio sacerdotale dei medesimi esistesse giร in epoca arcaica; si trattava quindi con tutta probabilitร di una istituzione โ o, per meglio dire, di una confraternita sacra โ di una civiltร che occupรฒ sia lโEuropa continentale che la penisola iberica che le isole britanniche ben prima (nel tardo Neolitico e nellโetร del bronzo) dei Celti conosciuti dai Romani in epoca storica. Ad ogni modo, ecco un elenco degli straordinari poteri attribuiti ai Druidi dagli autori latiniย [16]:
ยซย Controllano i poteri dellโillusione, fanno sollevare venti e tempeste, ricoprono le terre di nebbie per portare lo scompiglio tra gli esercitiโฆ sono maestri nellโarte di trasformare i corpi. Sono capaci di visioni a distanza. Fabbricano misteriosi elisir dellโoblio. Sono medici perchรฉ, dopo Tiberio, Plinio li descrive in Gallia ridotti a esercitare la medicina per vivere. Possono prosciugare i ruscelli. A volte profetizzano.ย ยป
Una volta appurate le molteplici somiglianze fra i poteri attribuiti alle masche/streghe (o piรน per esteso a tutti coloro che la Chiesa considerava โseguaci del diavoloโ) e ai Druidi, non ci resta che rilevare come questi ultimi professassero un culto prevalentemente โarboreoโ di impronta sciamanica, fondato sullโosservazione delle fasi lunari e sulla raccolta e lโutilizzo di piante a fini guaritivi e โmagiciโ, nonchรฉ che i quattro โcardiniโ sacri del calendario druidico, come abbiamo giร visto, equivalgono pedissequamente alle notti delle โquattro temporaโ in cui si svolgevano i Sabba stregoneschi, in Piemonte cosรฌ come in tutta Europa.
Sulla metamorfosi zoomorfica [17]ย e sul โvoloโ delle masche [18]ย non sarร necessario soffermarsi piรน di tanto, avendo noi giร trattato lโargomento in altri due articoli precedenti: valga quindi quanto giร detto in altra sede, cioรจ che la capacitร di โvolareโ รจ da connettersi a pratiche estatiche mediante le quali, il piรน delle volte con lโausilio di un unguento psicotropo, le streghe lasciavano il corpo e, โin spiritoโ (o, secondo il lessico di Paracelso, con il โcorpo astraleโ), potevano raggiungere i luoghi piรน disparati, trasformandosi pure allโoccorrenza in animali (gatti neri, capre, civette, ecc.). Grazie a tali esperienze estatiche le masche ottenevano il potere della bilocazione e quello della โvisione a distanzaโ. Si diceva inoltre che potessero apparire in forma di โfiammelle oscillanti al ventoโ o โfuochi fatuiโ.
Tutti questi poteri extra-ordinari, benchรฉ a prima vista possano sembrare afferenti tuttโal piรน al mondo della favola e della fantascienza, sono ben conosciuti nellโambito dello sciamanesimo di qualunque parte del mondo in tutte le sue piรน o meno variegate propagginiย [19]: per esempio in India, dove vengono denominati Siddhiย (โpotere spiritualeโ, โabilitร psichicaโ) e non vengono affatto โdemonizzatiโ, o in Irlanda e Scozia fino almeno al XIX secolo, dove erano prerogativa di una minoranza di persone che erano state investite del dono della โseconda vistaโ, spesso conferita loro dal popolo โsotterraneoโ dei Tuatha de Danann, consorzio divino e ferico cui in idioma gaelico ci si riferisce con il termineโฆย Sidheย [20]!
Scherzi dellโetimologia o brandelli di un arcaico substrato comune allโintera Eurasia, dallโoceano Atlantico a quello Indiano e alle steppe dellโAsia centrale? A tal riguardo, non รจ fuori luogo la segnalazione raccolta da Bosca di due bastoni rituali utilizzati nelle pratiche sciamaniche kazake ed esposti nel museo etnografico di Alma-Ata, capitale del Kazakistan [21]:
ยซ Tutto ciรฒ che mi dissero รจ questo: sono bastoni che venivano usati dalle streghe (per lo piรน donne e per lo piรน cattive) per dare il malocchio o fare scherzi alle personeโฆ Sono oggetti da museo che appartengono alla tradizione dei Kazachi, popolazione di allevatori nomadi di stirpe turco-mongola diventata stanziale e contadina solo nel secolo scorso. ยป
Se giร quanto rilevato puรฒ sembrare โ a ragion veduta โ eccezionale, devesi aggiungere che la denominazione kazaka di tali bastoni rituali, che ricordano sia nella forma che nellโutilizzo le โbacchetteโ delle streghe (e delle fate), sia โBastoni del comandoโ. Il proseguo del discorso ci consentirร di trovare unโaltra, strabiliante corrispondenza con la tradizione โstregonescaโ โ ma meglio sarebbe a questo punto dire โsciamanicaโ โ piemontese.

La โFisicaโ e il โLibro del comandoโ
Vediamo ora di proseguire il discorso, indagando in modo un poโ piรน approfondito le modalitร con cui le masche ottenevano e mettevano in atto i loro poteri eccezionali; ancora una volta, riteniamo, ciรฒ ci collegherร ai poteri attribuiti ai Druidi e alle pratiche rituali ed estatiche dello sciamanesimo delle steppe dellโAsia centrale. Secondo la testimonianza del giร citato Viola e di molti altri, le masche riuscivano a compiere prodigi perchรฉ conoscevano le โregole del Giocoโ, la cosiddetta โFisicaโ, vale a dire un corpus di pratiche โmagicheโ con cui si riteneva fosse possibile influenzare la realtร (ยซGiร , la fisica. Ti fanno vedere delle cose che gli altri non vedonoยปย [22]).
A questo riguardo, probabilmente non รจ un caso se la divinitร femminile del Sabba viene sovente denominata, nei documenti processuali dellโInquisizione nellโItalia settentrionale,ย โSignora del Giocoโ (Domina Ludi)ย [23]. Da parte sua, Bosca definisce questa โFisicaโ come ยซuna sorta di energia psicocinetica che consentiva di plagiare le persone con poca forza di carattereยป ma precisa che, riferita alle masche, ยซindicava uno stato di ipnosi che permetteva di staccarsi dalla realtร e di accedere ad altri mondiยป [24].
Indispensabile per la messa in atto di certe pratiche proibite si riteneva essere il โLibro del comandoโ, una sorta di ยซricettario della magia neraยป, vale a dire un tomo di cui le masche erano in possesso e che si vociferava essere stato dato loro dal Diavolo in persona. Il luogo dโincontro delle adepte con il demonio per ottenerlo doveva essere una zona boschiva, preferibilmente in mezzo a un quadrivio o un settivioย โ ciรฒ ci ricollega nuovamente ai culti ctonio-notturni proto-indoeuropei, quali ad es. quelli di Ecate e Mercurio ctonio โ, sovente vicino a un maestoso albero colpito da un fulmine [25]. Secondo una testimonianza collazionata da Bosca, uno di questi libri demoniaciย [26]:
ยซ Ce lโaveva un prete di Elvaโฆ E a legger lร dentro ci voleva davvero una scienza profondissima. Non era mica un libro come gli altri. Prima di tutto antico di secoli, forsโanche di millenni; e poi, scritto a mano, ma con unโinfinitร di segni stranissimi โ ghirighori, frecce, circoli, nodi, reticolati, spirali, cifre e figure mostruose โ e con certe pagine in un rosso cosรฌ vivo da parer sangue e fuoco. Aprendolo, e leggendolo nei suoi diversi capitoli come si doveva, il fortunato suo proprietario poteva fare qualunque cosa gli venisse in mente, soddisfare qualsiasi capriccio, produrre i fenomeni piรน grandiosi e catastrofici che si possano immaginare; come sarebbe offuscare il sole, suscitare il vento, scatenar lโuragano, cambiar direzione ai fiumi, spianar le montagne. ยป
Sebbene la maggior parte degli studiosi ritenga che si trattasse semplicemente di una sorta di agenda su cui gli adepti al culto segreto appuntavano formule e cerimonie, nondimeno la tradizione popolare ne parla come di un vero e proprio oggetto โsovrannaturaleโ e โdiabolicoโ. Sono molti i racconti collazionati dal Bosca in cui si racconta di opere di distruzione di โLibri del comandoโ con conseguenze โsovrannaturaliโย [27]:
ยซ A bruciarli si vedevano fiamme dโogni colore, e dentro le fiamme uomini che cercavano di uscire gemendo e si udivano pianti, risate, urla, fischi, i rumori piรน assordanti. ยป
Si dice anche che una masca non potesse morire senza aver passato il โLibro del comandoโ e lโars stregonesca a qualcun altro: essa semplicemente deperiva nelle piรน atroci sofferenze fisiche e psichiche, ยซtra tormenti e ossessioni diabolicheยป [28], e per spirare ci volevano settimane o mesi.

Masche, Fairies e spiriti dei morti
Con tutta probabilitร , ad ogni modo, รจ proprio per la sua capacitร di uscire โin spiritoโ dal corpo e di assumere fattezze animali a proprio piacimento che tradizionalmente la figura della masca si pone a metร strada, come dโaltra parte anche la Janara dellโItalia meridionale, tra la strega ed entitร altre quali fantasmi, entitร feriche, spiriti dei morti e โdemoni maligniโ di ogni sorta. Cosรฌ Davide Lajolo [29]:
ยซ Le masche stanno nei boschi e sono altissime. La loro testa sovrasta quasi sempre le piante, anche le piรน alte. Sono fatte di cose bianche che sembrano lenzuola, ma non sono lenzuola perchรฉ non si possono toccare. Hanno la voce roca che attraversa tutte le valli e le colline come unโeco. Con loro รจ possibile consumare anche lโamore. ยป
Comโรจ evidente, talvolta il loro ambito mitico-folklorico รจ il medesimo di entitร dellโinframundo [30]ย del tipo deiย Fairies (le masche rapiscono e sostituiscono i bambini nelle culle [31] o, nottetempo, intrecciano le criniere dei cavalli nelle stalle) ed รจ connesso in qualche modo anche con il โmondo dei mortiโ: Bosca riporta leggende che richiamano il topos mitico della โCaccia Selvaggiaโ [32], che dโaltronde si diceva condotta dalla dea Diana o divinitร femminili omologhe. In piรน, i โfollettiโ (servan) sono citati nelle testimonianze collazionate da Bosca come partecipanti al Sabba insieme alle masche [33]: il regno del dio (e della dea) delle streghe รจ la stessaย Fairylandย [34], il dominio ultraterreno, a metร strada fra il sotterraneo e lโetereo, della โRegina delle Fateโ e del โDio Cornutoโ.
Quando parliamo di โmascheโ, dunque, non dobbiamo concentrarci solo sulle โstregheโ, ma sullโintero universo mitico che lo studio del fenomeno rivela: e ciรฒ vuol dire il substrato neolitico, con annesse le pratiche cultuali stagionali, la conoscenza dei rimedi naturali, lโuso di sostanze vegetali psicotrope, lโadorazione di divinitร della โnatura selvaggiaโ con tutto il suo seguito di entitร altre quali Uomini Selvatici, Fairies, fate e folletti. Se vogliamo decifrare il loro complesso mitico-cultuale รจ necessario immetterci nel loro โflussoโ, comprendere la loroย Weltanschauung, non demonizzarne cristianamenteย lโuniverso mitico nรฉ tantomeno โ peggio ancora โ limitarci a considerarlo meramente al livello di โfavolaโ, โsuperstizioneโ, o โpsicopatiaโ come i soloni delle accademie sono soliti fare.
Vogliamo concludere con una citazione della professoressa Tonello Regis, riportata da Bosca, in cui viene riassuntoย lโambivalente universo mitico delle masche:ย viene messo in risalto โ oltre ai giร lungamente discussi aspetti piรน โsinistriโ โ come esso in ultima analisi richiami suggestioni โfantasticheโ proprie del โmondo fatatoโ e non immuni dal topos del paradiso perduto, locus amลnoย del tipo della leggendaria Arcadia e dellโOltremondo celtico,ย cui noi tutti, anime vaganti, โprigionieri di un sognoโ, aneliamo alfine di tornareย [35]:
ยซ Ci sono masche astiose e vendicative, figlie del demonio assetate di sangue, ce ne sono altre burlone e dispettose che scambiano in culla i neonati piรน belli con i loro stregoncini. E folletti che si divertono a scompigliare tegole e a spaventare le mandrie negli alpeggi; anime del purgatorio che vanno in processione di notte sui monti facendosi luce con il mignolo acceso come i fantasmi del Monte Rosa, prigionieri di un sogno che li spinge nellโinutile ricerca di โdas Verlorene Thalโ, la meravigliosa valle perduta verdeggiante tra i ghiacciai. ยป

Note:
[1]ย C. Ginzburg,ย I benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento, Einaudi, Torino 1966 eย Storia notturna. Una decifrazione del sabba,ย Einaudi, Torino 1989; vedi anche M. Maculotti,ย I benandanti friuliani e gli antichi culti europei della fertilitร , su AXIS mundi.
[2] Cfr. M. Maculotti, Cernunno, Odino, Dioniso e altre divinitร del โSole invernaleโย eย M. Palmesano,ย La magia delle Mainarde: sulle tracce delle Janare e dellโUomo Cervo, su AXIS mundi.
[3] Cfr. A. Massaiu,ย Le lontane origini del Carnevale sardo, su AXIS mundi.
[4] C.G. Leland,ย Il Vangelo delle Streghe, Stampa Alternativa, 2001.
[5] Cfr. M. Maculotti,ย Da Pan al Diavolo: la โdemonizzazioneโ e la rimozione degli antichi culti europei, su AXIS mundi.
[6] La figura mitica del โsilvanoโ รจ presente anche nel folklore piemontese con il nome di โservanโ, ยซabitatori dei boschi che si divertono a mettere le cose in disordine, scompigliando tegole, greggi, quello che capita a tiro. Tra le malefatte va per la maggiore il non lasciar quagliare il latte e il suonare a tradimento i campani delle muccheยป (D. Bosca,ย Masche. Voci luoghi e personaggi di un โPiemonte Altroโ attraverso ricerche racconti e testimonianze autentiche,ย Priuli & Verlucchia, Torino 2012, p. 214).
[7] Cfr. Maculotti, Benandanti, op. cit.
[8]ย Bosca, op. cit.,ย pp. 102-103.
[9] J.J. Bachofen, Le Madri e la virilitร olimpica. Storia segreta dellโantico mondo mediterraneo, a cura di J. Evola, Mediterranee, Roma 2010.
[10] M.ย Gimbutas,ย Il linguaggio della Dea, Venexia, Roma 2008.
[11] M. Murray, Il dio delle streghe, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1972.
[12] Bosca, op. cit., p. 103.
[13]ย Ivi, pp. 42-43.
[14] Cfr. M. Maculotti,ย Imbolc, la triplice dea Brigit e lโincubazione della primavera, su AXIS mundi.
[15] Cfr. M. Maculotti,ย La festivitร di Lughnasadh/Lammas e il dio celtico Lugh, su AXIS mundi.
[16]ย L. Charpentier,ย I giganti e il mistero delle origini, LโEtร dellโAcquario, Torino 2007, p. 238.
[17]ย Cfr. M. Maculotti,ย Metamorfosi e battaglie rituali nel mito e nel folklore delle popolazioni eurasiatiche, su AXIS mundi.
[18] Cfr. Maculotti, Benandanti, op. cit.
[19] Cfr. M. Eliade, Lo sciamanismo e le tecniche dellโestasi, Mediterranee, Roma 2005.
[20]ย A riguardo dei Tuatha de Danann, si aggiunga anche che: ยซโฆle leggende li mistificano come un popolo fatato e semidivino dellโAnnwyn (lโaldilร celtico) i cui membri, immortali e potenti maghi, partecipavano a eterni banchetti in luoghi fuori dallo spazio e dal tempo, collocati spesso allโinterno degli antichi tumuli o in prossimitร di dolmen o dei laghi, oppure danzavano sotto la luna, oppure ancora rapivano bambiniยป (cit. Wikipedia.it, โSidheโ). Impossibile non notare le similitudine con lโuniverso mitico-folklorico delle masche e, piรน in generale, delle streghe dellโEuropa continentale. SullโAldilร celtico, cfr.ย Jean Markale: lโAltro Mondo nel Druidismo e nel Cristianesimo Celtico, su AXIS mundi.
[21] Bosca, op. cit., p. 53.
[22] Ivi, p. 197.
[23] Cfr. L. Muraro, La Signora del Gioco. La caccia alle streghe interpretata dalle sue vittime, La Tartaruga Edizioni, Milano 2006.
[24] Bosca, op. cit., p. 212.
[25]ย Ivi, p. 49.
[26]ย Ivi, pp. 201-202
[27]ย Ivi, p. 49.
[28]ย Ivi, p. 71.
[29] D. Lajolo, Gazzetta del Popolo, 10 luglio 1977, cit. in Bosca, op. cit., p. 102.
[30]ย Cfr. M. Maculotti,ย Chi si nasconde dietro la maschera? Le visite dallโAltrove e lโipotesi parafisica, su AXIS mundi.
[31]ย Cfr. M. Maculotti,ย I rapimenti dei Fairies: il โchangelingโ e il โrinnovamento della stirpeโ, su AXIS mundi.
[32] Bosca, op. cit., p. 90. Sulla โCaccia Selvaggiaโ, cfr. G. Failli,ย Il Meraviglioso nel Medioevo: i โmirabiliaโ e le apparizioni dellโ โexercitus mortuorumโย eย La Masnada di Hellequin: da Wotan a Re Artรน, da Herla ad Arlecchino, su AXIS mundi.
[33]ย Ivi, p. 86.
[34]ย Cfr. M. Maculotti,ย Lโaccesso allโAltro Mondo nella tradizione sciamanica, nel folklore e nelle โabductionโ, su AXIS mundi.
[35]ย Bosca, op. cit., p. 35.
Buongiorno. Volevo avvertirvi che se si cerca di scaricare questa pagina, alcune parti risultano โpallideโ e difficilmente leggibili. Potreste provvedere e ripostarla? E ancora mille volte congratulazioni per il vostro preziosissimo lavoro.
Cosa intendi per โpallideโ? Scusa ma ho difficoltร a capire cosa intendi, sei il primo che mi dice qualcosa del genere riguardo alla visibilitร del sito
complimenti per questo post, veramente interessante e accurato
Grazie mille!
MM