Frammenti di uno sciamanesimo dimenticato: le Masche piemontesi

Lo studio delle pratiche โ€œmagicheโ€ e delle credenze folkloriche riguardanti le Masche piemontesi ci apre degli spiragli (neanche troppo inaspettati) suiย Culti cosmico-agrari dellโ€™antica Eurasia.


di Marco Maculotti
copertina: David Ryckaert III, โ€œThe Witchโ€, c. 1640-1650

ยซ I rituali segreti che le cosiddette streghe praticavano potevano nascondere, e insieme conservare, segreti appartenuti a ere remotissime e dimenticate; in tal caso, non sarebbe stato impossibile che Keziah avesse scoperto come varcare i cancelli che regolano lโ€™accesso alle altre dimensioni spazio-temporali. Molte tradizioni insistevano sullโ€™inutilitร  delle barriere materiali per fermare le streghe, e chi poteva dire cosa si nascondesse dietro lโ€™allegoria della cavalcata notturna sul manico di una scopa? ยป

ยซ Ella disse al giudice Hathorne di linee e curve che potevano essere fatte per muoversi attraverso le mura dello spazio verso un altro spazio esternoโ€ฆ ยป

H.P. Lovecraft, โ€œThe Dreams in the Witch-Houseโ€, 1933

Esistono al mondo ben poche aree geografiche interessate dal โ€œfenomenoโ€ della Stregoneria quanto lโ€™Italia: dai processi inquisitori nel Settentrione, dalla Liguria al Trentino, ai culti estatico-agrari del Friuli analizzati da Carlo Ginzburg [1], dalle Janare del Meridione [2]ย alle omonime Janas sarde [3], dalla Stregheria toscana studiata da Charles Godfrey Leland inย Aradia, il Vangelo delle Streghe (1899) [4]ย alle piรน antiche tradizioni in merito alle Sibille appenniniche e cumane, la penisola italica sembra aver conosciuto una diffusione a macchia dโ€™olio delle pratiche cultuali in esame, diffusione che nemmeno lโ€™avvento del cristianesimo ha saputo attenuare, se non dopo molti secoli e al prezzo di molteplici vite umane [5].

Persino i piรน antichi numi delle popolazioni italiche, dโ€™altronde, erano detti essere divinitร  โ€œselvaggeโ€, proprie di un mondo pastorale e non ancora stanziale, come i latini Silvano [6]ย e Faunoย e la sabinaย Feronia: tradizione che ci fa pensare a unโ€™epoca arcaica, probabilmente il Neolitico, in cui doveva essere diffuso nellโ€™intera penisola un sistema cultuale di tipo sciamanico, che noi abbiamo giร  in altra sede proposto essere il substrato reale del revivalย (sempre se di revival poi devesi parlare, e non piuttosto di una persistenza piรน o meno continuativa) del โ€œfenomeno stregonescoโ€ [7].

In questa sede vogliamo limitarci ad analizzare la tradizione piemontese, nel cui ambito culturale le adepte al culto stregonesco vengono denominate con lโ€™appellativo di โ€œmascheโ€, termine derivante dal longobardo che compare per la prima volta in un testo scritto nellโ€™Editto di Rotari (643 d.C.) col significato di โ€œstregaโ€: ยซSi quis eam strigam, quod est Masca, clamaveritยป.ย Ma il suo significato va ben oltre, come vedremo, alla semplice accezione utilizzata nellโ€™Editto, assumendo allโ€™occorrenza anche il significato di โ€œspirito di un mortoโ€ e โ€œdemone malignoโ€.

Tuttavia, sebbene le testimonianze dellโ€™era cristiana insistano particolarmente nel mettere in risalto i lati โ€œsinistriโ€ e โ€œdemoniaciโ€ delle masche, nondimeno la tradizione popolare non le reputa del tutto malvagie: cosรฌ come potevano maledire e avvelenare le loro vittime, esse erano anche in grado di guarirle, sia grazie alla conoscenza della scienza erboristica sia mediante pratiche โ€œmagicheโ€, o noi diremo piuttosto โ€œpara-sciamanicheโ€; cosรฌ come scatenavano tempeste e guastavano i raccolti potevano anche allontanarle e favorire la fertilitร  dei terreni e lโ€™abbondanza dei raccolti con operazioni rituali.

Per questa nostra disamina, ci affideremo soprattutto al testo redatto da Donato Bosca, massimo esperto dellโ€™argomento, Masche. Voci luoghi e personaggi di un โ€œPiemonte Altroโ€.ย Egli riconosce nella figura della masca certi caratteri dominanti, che cosรฌ riassume [8]:

la masca รจ prevalentemente una figura femminile;
opera quasi sempre di notte;
si incontra con altre masche in luoghi lontani dai centri abitati;
abita ai limiti del paese;
puรฒ mutarsi in animali;
รจ in grado di spostarsi in volo;
le sue vittime preferite sono maschili;
talvolta divora o sacrifica i neonati;
teme il sacro;
รจ una profonda conoscitrice delle pratiche naturali.

Vedremo ora di analizzare una ad una le suddette caratteristiche dominanti, facendo uso delle informazioni fornite dal Bosca ed integrandole con alcune osservazioni supplementari suggeriteci dalla conoscenza di tematiche similari in ambiti antropologico-cultuali non distanti da quello di cui si tratta in questa sede.

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Francisco de Goya, โ€œVuelo de brujasโ€, 1798.

Le masche, la Stregoneria, lo Sciamanesimo

Il fatto che la masca sia una figura prevalentemente femminile non puรฒ assolutamente causare stupore alcuno: in tutte le tradizioni ascrivibili allโ€™alveo della โ€œstregoneriaโ€ sempre si denota non solo una maggior presenza femminile dal punto di vista quantitativo, ma sempre si pone lโ€™accento sul fatto che lโ€™ambito sapienziale-cultuale proprio della โ€œstregoneriaโ€ รจ per sua natura femminile, la conoscenza delle pratiche naturali (e in special modo delle piante, usate ora come rimedio ora come veleno, secondo la migliore tradizione sciamanica) essendo inseparabile da un corpus di conoscenze che nei tempi arcaici spettava di diritto al consesso femminile (probabilmente anche nellโ€™ambito di confraternite iniziatiche), come appunto quello medico e ostetrico. Da cui, il gran numero di guaritrici ancora attive nel XX secolo in numerose aree rurali dโ€™Italia.

Non รจ da escludere โ€” anzi, chi ci segue da tempo saprร  che questa รจ la nostra ipotesi di lavoro โ€” che tali pratiche possano aver conosciuto una diffusione massima in unโ€™epoca proto-storica, probabilmente come detto neolitica, ad ogni modo precedente lโ€™arrivo dei popoli indoeuropei da Oriente: unโ€™epoca che, riprendendo gli studi del Bachofen [9], sarebbe stata plasmata da uno Zeitgeistย per cosรฌ direย โ€œmatriarcaleโ€, โ€œselenico-ctonioโ€, in contrasto con quello dei piรน recenti conquistatori indoeuropei, la cui cultura โ€œpatriarcaleโ€ si fondava sullโ€™addomesticamento del cavallo, la lavorazione del ferro, lโ€™utilizzo del carro da guerra e un sentimento religioso di tipo โ€œsolareโ€ e โ€œverticaleโ€, volto piรน agli dรจi uranici che a quelli terrestri e ctoni. รˆ anche lโ€™ipotesi di Marija Gimbutas [10]ย e, prima di lei, di Margaret Murray [11], la quale fu forse la prima a connettere i puntini e a legare la stregoneria europea medievale con il culto ancestrale del โ€œDio Cornutoโ€ e della sua paredra.

Nulla di strano, dunque, che un sistema cultuale-culturale simile, prima ostacolato dalle migrazioni indoeuropee โ€” i cui popoli tuttavia seppero integrare nella loro โ€œvisione sacraโ€ elementi arcaici provenienti da questo substrato neolitico, si veda ad esempio il culto di Pan/Silvano/Fauno e quello di Diana e delle potenze numinose a lei connesse, quali ninfe e fate โ€“, poi โ€œmesso al rogoโ€ dallโ€™Inquisizione della Chiesa di Roma, abbia dato storicamente la preferenza alle adepte di sesso femminile, che probabilmente nelle sue pratiche trovarono anche il modo di veicolare i propri risentimenti verso le strutture โ€œpatriarcaliโ€ del potere costituito.

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In questo senso va interpretato lโ€™accenno alla predisposizione della masche (o, piรน in generale, delle streghe), diย temere il sacro: in realtร  esse temono (e soprattutto aborriscono) la concezione del โ€œsacroโ€ tipica del cristianesimo, secondo la quale gli dรจi dei Gentili sono equivalenti al diavolo. Ad ogni modo, la loro repulsione per la croce รจ indubitabile: Bosca racconta [12]ย di un prete che usava, a messa iniziata, far mettere nellโ€™acquasantiera dei centesimi con la croce:

ยซ E succedeva che alla fine della messa un certo numero di donne restavano ferme nei banchi, come se non potessero piรน muoversi, come se fossero paralizzate. Segno che erano masche e che la moneta con la croce le aveva imprigionate. ยป

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Salvator Rosa, โ€œScene with Witches: Morningโ€, c. 1645-1649.

Per Giuseppe Viola, un ยซpersonaggio anacronistico a metร  fra il guaritore e lโ€™istrioneยป intervistato da Bosca, residente non lontano da Alba, ยซle masche costituivano una specie di societร  segreta che traeva poteri e privilegi da un libro magico offerto da belzebรน a chi in cambio gli faceva dono dellโ€™animaยป (ne parleremo a breve). Qui ci interessa piuttosto mettere in rilievo come la sua testimonianza [13]:

ยซ โ€ฆaccennava a simboli e rituali magici, con richiami ad un mondo arcaicoโ€ฆ una specie di remota epoca pagana precristiana nella quale le divinitร  pagane dominavano incontrastate boschi, colli, fondovalli e saliscendi di Langhe e Roero. ยป

Ciรฒ detto, รจ naturale che alla suddetta posizione liminale del personaggio della masca corrispondano determinate conseguenze di natura pratica, come il fatto di abitare ai limiti del paese (caratteristica che la โ€œstregaโ€ condivide da sempre con altri personaggi โ€œdi confineโ€ come lo sciamano, il fabbro e, nel folklore, lโ€™Uomo Selvatico), o diย operare quasi sempre di notteย (dโ€™altronde lโ€™ambito cultuale โ€œstregonescoโ€ รจ da ritenersi fondato sulla conoscenza delle fasi lunari, lโ€™adorazione per divinitร  seleniche quali Diana ed Ecate essendo inequivocabile in questo senso), o ancora diย incontrarsi con altre masche in luoghi lontani dai centri abitati, spesso luoghi โ€œfatatiโ€ come alberi di noce, collinette connesse al mondo delle Fate, boschi sacri sin dai tempi del paganesimo piรน arcaico, valli e grotte che ancora oggi nella toponomastica ricordano gli antichi culti (โ€œValle delle Stregheโ€, โ€œGrotta delle Fateโ€, โ€œPonte delle Mascheโ€, ecc.): sono questi i luoghi adibiti alle adunanze delle โ€œquattro temporaโ€ย (che i Celti chiamavano Imbolc [14], Belthane, Lammas [15]ย e Samhain), meglio conosciute dai โ€œprofaniโ€ con la denominazione generica di โ€œSabbaโ€.

Puรฒ essere qui interessante notare che i poteri โ€œmagiciโ€ attribuiti nelle testimonianze dellโ€™era cristiana alle masche โ€” e piรน in generale alle streghe โ€” siano pressochรฉ gli stessi che gli autori classici riconoscevano ai Druidi celtici, o per meglio dire proto-celtici, in quanto sembra che il collegio sacerdotale dei medesimi esistesse giร  in epoca arcaica; si trattava quindi con tutta probabilitร  di una istituzione โ€” o, per meglio dire, di una confraternita sacra โ€” di una civiltร  che occupรฒ sia lโ€™Europa continentale che la penisola iberica che le isole britanniche ben prima (nel tardo Neolitico e nellโ€™etร  del bronzo) dei Celti conosciuti dai Romani in epoca storica. Ad ogni modo, ecco un elenco degli straordinari poteri attribuiti ai Druidi dagli autori latiniย [16]:

ยซย Controllano i poteri dellโ€™illusione, fanno sollevare venti e tempeste, ricoprono le terre di nebbie per portare lo scompiglio tra gli esercitiโ€ฆ sono maestri nellโ€™arte di trasformare i corpi. Sono capaci di visioni a distanza. Fabbricano misteriosi elisir dellโ€™oblio. Sono medici perchรฉ, dopo Tiberio, Plinio li descrive in Gallia ridotti a esercitare la medicina per vivere. Possono prosciugare i ruscelli. A volte profetizzano.ย ยป

Una volta appurate le molteplici somiglianze fra i poteri attribuiti alle masche/streghe (o piรน per esteso a tutti coloro che la Chiesa considerava โ€œseguaci del diavoloโ€) e ai Druidi, non ci resta che rilevare come questi ultimi professassero un culto prevalentemente โ€œarboreoโ€ di impronta sciamanica, fondato sullโ€™osservazione delle fasi lunari e sulla raccolta e lโ€™utilizzo di piante a fini guaritivi e โ€œmagiciโ€, nonchรฉ che i quattro โ€œcardiniโ€ sacri del calendario druidico, come abbiamo giร  visto, equivalgono pedissequamente alle notti delle โ€œquattro temporaโ€ in cui si svolgevano i Sabba stregoneschi, in Piemonte cosรฌ come in tutta Europa.

Sulla metamorfosi zoomorfica [17]ย e sul โ€œvoloโ€ delle masche [18]ย non sarร  necessario soffermarsi piรน di tanto, avendo noi giร  trattato lโ€™argomento in altri due articoli precedenti: valga quindi quanto giร  detto in altra sede, cioรจ che la capacitร  di โ€œvolareโ€ รจ da connettersi a pratiche estatiche mediante le quali, il piรน delle volte con lโ€™ausilio di un unguento psicotropo, le streghe lasciavano il corpo e, โ€œin spiritoโ€ (o, secondo il lessico di Paracelso, con il โ€œcorpo astraleโ€), potevano raggiungere i luoghi piรน disparati, trasformandosi pure allโ€™occorrenza in animali (gatti neri, capre, civette, ecc.). Grazie a tali esperienze estatiche le masche ottenevano il potere della bilocazione e quello della โ€œvisione a distanzaโ€. Si diceva inoltre che potessero apparire in forma di โ€œfiammelle oscillanti al ventoโ€ o โ€œfuochi fatuiโ€.

Tutti questi poteri extra-ordinari, benchรฉ a prima vista possano sembrare afferenti tuttโ€™al piรน al mondo della favola e della fantascienza, sono ben conosciuti nellโ€™ambito dello sciamanesimo di qualunque parte del mondo in tutte le sue piรน o meno variegate propagginiย [19]: per esempio in India, dove vengono denominati Siddhiย (โ€œpotere spiritualeโ€, โ€œabilitร  psichicaโ€) e non vengono affatto โ€œdemonizzatiโ€, o in Irlanda e Scozia fino almeno al XIX secolo, dove erano prerogativa di una minoranza di persone che erano state investite del dono della โ€œseconda vistaโ€, spesso conferita loro dal popolo โ€œsotterraneoโ€ dei Tuatha de Danann, consorzio divino e ferico cui in idioma gaelico ci si riferisce con il termineโ€ฆย Sidheย [20]!

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Scherzi dellโ€™etimologia o brandelli di un arcaico substrato comune allโ€™intera Eurasia, dallโ€™oceano Atlantico a quello Indiano e alle steppe dellโ€™Asia centrale? A tal riguardo, non รจ fuori luogo la segnalazione raccolta da Bosca di due bastoni rituali utilizzati nelle pratiche sciamaniche kazake ed esposti nel museo etnografico di Alma-Ata, capitale del Kazakistan [21]:

ยซ Tutto ciรฒ che mi dissero รจ questo: sono bastoni che venivano usati dalle streghe (per lo piรน donne e per lo piรน cattive) per dare il malocchio o fare scherzi alle personeโ€ฆ Sono oggetti da museo che appartengono alla tradizione dei Kazachi, popolazione di allevatori nomadi di stirpe turco-mongola diventata stanziale e contadina solo nel secolo scorso. ยป

Se giร  quanto rilevato puรฒ sembrare โ€” a ragion veduta โ€” eccezionale, devesi aggiungere che la denominazione kazaka di tali bastoni rituali, che ricordano sia nella forma che nellโ€™utilizzo le โ€œbacchetteโ€ delle streghe (e delle fate), sia โ€œBastoni del comandoโ€. Il proseguo del discorso ci consentirร  di trovare unโ€™altra, strabiliante corrispondenza con la tradizione โ€œstregonescaโ€ โ€” ma meglio sarebbe a questo punto dire โ€œsciamanicaโ€ โ€” piemontese.

Masche-copertina
Litografia del XVI secolo raffigurante il Sabba.

La โ€œFisicaโ€ e il โ€œLibro del comandoโ€

Vediamo ora di proseguire il discorso, indagando in modo un poโ€™ piรน approfondito le modalitร  con cui le masche ottenevano e mettevano in atto i loro poteri eccezionali; ancora una volta, riteniamo, ciรฒ ci collegherร  ai poteri attribuiti ai Druidi e alle pratiche rituali ed estatiche dello sciamanesimo delle steppe dellโ€™Asia centrale. Secondo la testimonianza del giร  citato Viola e di molti altri, le masche riuscivano a compiere prodigi perchรฉ conoscevano le โ€œregole del Giocoโ€, la cosiddetta โ€œFisicaโ€, vale a dire un corpus di pratiche โ€œmagicheโ€ con cui si riteneva fosse possibile influenzare la realtร  (ยซGiร , la fisica. Ti fanno vedere delle cose che gli altri non vedonoยปย [22]).

A questo riguardo, probabilmente non รจ un caso se la divinitร  femminile del Sabba viene sovente denominata, nei documenti processuali dellโ€™Inquisizione nellโ€™Italia settentrionale,ย โ€œSignora del Giocoโ€ (Domina Ludi)ย [23]. Da parte sua, Bosca definisce questa โ€œFisicaโ€ come ยซuna sorta di energia psicocinetica che consentiva di plagiare le persone con poca forza di carattereยป ma precisa che, riferita alle masche, ยซindicava uno stato di ipnosi che permetteva di staccarsi dalla realtร  e di accedere ad altri mondiยป [24].

Indispensabile per la messa in atto di certe pratiche proibite si riteneva essere il โ€œLibro del comandoโ€, una sorta di ยซricettario della magia neraยป, vale a dire un tomo di cui le masche erano in possesso e che si vociferava essere stato dato loro dal Diavolo in persona. Il luogo dโ€™incontro delle adepte con il demonio per ottenerlo doveva essere una zona boschiva, preferibilmente in mezzo a un quadrivio o un settivioย โ€” ciรฒ ci ricollega nuovamente ai culti ctonio-notturni proto-indoeuropei, quali ad es. quelli di Ecate e Mercurio ctonio โ€“, sovente vicino a un maestoso albero colpito da un fulmine [25]. Secondo una testimonianza collazionata da Bosca, uno di questi libri demoniaciย [26]:

ยซ Ce lโ€™aveva un prete di Elvaโ€ฆ E a legger lร  dentro ci voleva davvero una scienza profondissima. Non era mica un libro come gli altri. Prima di tutto antico di secoli, forsโ€™anche di millenni; e poi, scritto a mano, ma con unโ€™infinitร  di segni stranissimi โ€” ghirighori, frecce, circoli, nodi, reticolati, spirali, cifre e figure mostruose โ€” e con certe pagine in un rosso cosรฌ vivo da parer sangue e fuoco. Aprendolo, e leggendolo nei suoi diversi capitoli come si doveva, il fortunato suo proprietario poteva fare qualunque cosa gli venisse in mente, soddisfare qualsiasi capriccio, produrre i fenomeni piรน grandiosi e catastrofici che si possano immaginare; come sarebbe offuscare il sole, suscitare il vento, scatenar lโ€™uragano, cambiar direzione ai fiumi, spianar le montagne. ยป

Sebbene la maggior parte degli studiosi ritenga che si trattasse semplicemente di una sorta di agenda su cui gli adepti al culto segreto appuntavano formule e cerimonie, nondimeno la tradizione popolare ne parla come di un vero e proprio oggetto โ€œsovrannaturaleโ€ e โ€œdiabolicoโ€. Sono molti i racconti collazionati dal Bosca in cui si racconta di opere di distruzione di โ€œLibri del comandoโ€ con conseguenze โ€œsovrannaturaliโ€ย [27]:

ยซ A bruciarli si vedevano fiamme dโ€™ogni colore, e dentro le fiamme uomini che cercavano di uscire gemendo e si udivano pianti, risate, urla, fischi, i rumori piรน assordanti. ยป

Si dice anche che una masca non potesse morire senza aver passato il โ€œLibro del comandoโ€ e lโ€™ars stregonesca a qualcun altro: essa semplicemente deperiva nelle piรน atroci sofferenze fisiche e psichiche, ยซtra tormenti e ossessioni diabolicheยป [28], e per spirare ci volevano settimane o mesi.

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August Malmstroฬˆm, โ€œDancing Fairiesโ€, 1866.

Masche, Fairies e spiriti dei morti

Con tutta probabilitร , ad ogni modo, รจ proprio per la sua capacitร  di uscire โ€œin spiritoโ€ dal corpo e di assumere fattezze animali a proprio piacimento che tradizionalmente la figura della masca si pone a metร  strada, come dโ€™altra parte anche la Janara dellโ€™Italia meridionale, tra la strega ed entitร  altre quali fantasmi, entitร  feriche, spiriti dei morti e โ€œdemoni maligniโ€ di ogni sorta. Cosรฌ Davide Lajolo [29]:

ยซ Le masche stanno nei boschi e sono altissime. La loro testa sovrasta quasi sempre le piante, anche le piรน alte. Sono fatte di cose bianche che sembrano lenzuola, ma non sono lenzuola perchรฉ non si possono toccare. Hanno la voce roca che attraversa tutte le valli e le colline come unโ€™eco. Con loro รจ possibile consumare anche lโ€™amore. ยป

Comโ€™รจ evidente, talvolta il loro ambito mitico-folklorico รจ il medesimo di entitร  dellโ€™inframundo [30]ย del tipo deiย Fairies (le masche rapiscono e sostituiscono i bambini nelle culle [31] o, nottetempo, intrecciano le criniere dei cavalli nelle stalle) ed รจ connesso in qualche modo anche con il โ€œmondo dei mortiโ€: Bosca riporta leggende che richiamano il topos mitico della โ€œCaccia Selvaggiaโ€ [32], che dโ€™altronde si diceva condotta dalla dea Diana o divinitร  femminili omologhe. In piรน, i โ€œfollettiโ€ (servan) sono citati nelle testimonianze collazionate da Bosca come partecipanti al Sabba insieme alle masche [33]: il regno del dio (e della dea) delle streghe รจ la stessaย Fairylandย [34], il dominio ultraterreno, a metร  strada fra il sotterraneo e lโ€™etereo, della โ€œRegina delle Fateโ€ e del โ€œDio Cornutoโ€.

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Quando parliamo di โ€œmascheโ€, dunque, non dobbiamo concentrarci solo sulle โ€œstregheโ€, ma sullโ€™intero universo mitico che lo studio del fenomeno rivela: e ciรฒ vuol dire il substrato neolitico, con annesse le pratiche cultuali stagionali, la conoscenza dei rimedi naturali, lโ€™uso di sostanze vegetali psicotrope, lโ€™adorazione di divinitร  della โ€œnatura selvaggiaโ€ con tutto il suo seguito di entitร  altre quali Uomini Selvatici, Fairies, fate e folletti. Se vogliamo decifrare il loro complesso mitico-cultuale รจ necessario immetterci nel loro โ€œflussoโ€, comprendere la loroย Weltanschauung, non demonizzarne cristianamenteย lโ€™universo mitico nรฉ tantomeno โ€” peggio ancora โ€” limitarci a considerarlo meramente al livello di โ€œfavolaโ€, โ€œsuperstizioneโ€, o โ€œpsicopatiaโ€ come i soloni delle accademie sono soliti fare.

Vogliamo concludere con una citazione della professoressa Tonello Regis, riportata da Bosca, in cui viene riassuntoย lโ€™ambivalente universo mitico delle masche:ย viene messo in risalto โ€” oltre ai giร  lungamente discussi aspetti piรน โ€œsinistriโ€ โ€” come esso in ultima analisi richiami suggestioni โ€œfantasticheโ€ proprie del โ€œmondo fatatoโ€ e non immuni dal topos del paradiso perduto, locus amล“noย del tipo della leggendaria Arcadia e dellโ€™Oltremondo celtico,ย cui noi tutti, anime vaganti, โ€œprigionieri di un sognoโ€, aneliamo alfine di tornareย [35]:

ยซ Ci sono masche astiose e vendicative, figlie del demonio assetate di sangue, ce ne sono altre burlone e dispettose che scambiano in culla i neonati piรน belli con i loro stregoncini. E folletti che si divertono a scompigliare tegole e a spaventare le mandrie negli alpeggi; anime del purgatorio che vanno in processione di notte sui monti facendosi luce con il mignolo acceso come i fantasmi del Monte Rosa, prigionieri di un sogno che li spinge nellโ€™inutile ricerca di โ€œdas Verlorene Thalโ€, la meravigliosa valle perduta verdeggiante tra i ghiacciai. ยป

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William Blake, โ€œOberon, Titania and Puck with Fairies Dancingโ€, c. 1786.

Note:

[1]ย C. Ginzburg,ย I benandanti. Stregoneria e culti agrari tra Cinquecento e Seicento, Einaudi, Torino 1966 eย Storia notturna. Una decifrazione del sabba,ย Einaudi, Torino 1989; vedi anche M. Maculotti,ย I benandanti friuliani e gli antichi culti europei della fertilitร , su AXIS mundi.

[2] Cfr. M. Maculotti, Cernunno, Odino, Dioniso e altre divinitร  del โ€˜Sole invernaleโ€™ย eย M. Palmesano,ย La magia delle Mainarde: sulle tracce delle Janare e dellโ€™Uomo Cervo, su AXIS mundi.

[3] Cfr. A. Massaiu,ย Le lontane origini del Carnevale sardo, su AXIS mundi.

[4] C.G. Leland,ย Il Vangelo delle Streghe, Stampa Alternativa, 2001.

[5] Cfr. M. Maculotti,ย Da Pan al Diavolo: la โ€˜demonizzazioneโ€™ e la rimozione degli antichi culti europei, su AXIS mundi.

[6] La figura mitica del โ€œsilvanoโ€ รจ presente anche nel folklore piemontese con il nome di โ€œservanโ€, ยซabitatori dei boschi che si divertono a mettere le cose in disordine, scompigliando tegole, greggi, quello che capita a tiro. Tra le malefatte va per la maggiore il non lasciar quagliare il latte e il suonare a tradimento i campani delle muccheยป (D. Bosca,ย Masche. Voci luoghi e personaggi di un โ€œPiemonte Altroโ€ attraverso ricerche racconti e testimonianze autentiche,ย Priuli & Verlucchia, Torino 2012, p. 214).

[7] Cfr. Maculotti, Benandanti, op. cit.

[8]ย Bosca, op. cit.,ย pp. 102-103.

[9] J.J. Bachofen, Le Madri e la virilitร  olimpica. Storia segreta dellโ€™antico mondo mediterraneo, a cura di J. Evola, Mediterranee, Roma 2010.

[10] M.ย Gimbutas,ย Il linguaggio della Dea, Venexia, Roma 2008.

[11] M. Murray, Il dio delle streghe, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1972.

[12] Bosca, op. cit., p. 103.

[13]ย Ivi, pp. 42-43.

[14] Cfr. M. Maculotti,ย Imbolc, la triplice dea Brigit e lโ€™incubazione della primavera, su AXIS mundi.

[15] Cfr. M. Maculotti,ย La festivitร  di Lughnasadh/Lammas e il dio celtico Lugh, su AXIS mundi.

[16]ย L. Charpentier,ย I giganti e il mistero delle origini, Lโ€™Etร  dellโ€™Acquario, Torino 2007, p. 238.

[17]ย Cfr. M. Maculotti,ย Metamorfosi e battaglie rituali nel mito e nel folklore delle popolazioni eurasiatiche, su AXIS mundi.

[18] Cfr. Maculotti, Benandanti, op. cit.

[19] Cfr. M. Eliade, Lo sciamanismo e le tecniche dellโ€™estasi, Mediterranee, Roma 2005.

[20]ย A riguardo dei Tuatha de Danann, si aggiunga anche che: ยซโ€ฆle leggende li mistificano come un popolo fatato e semidivino dellโ€™Annwyn (lโ€™aldilร  celtico) i cui membri, immortali e potenti maghi, partecipavano a eterni banchetti in luoghi fuori dallo spazio e dal tempo, collocati spesso allโ€™interno degli antichi tumuli o in prossimitร  di dolmen o dei laghi, oppure danzavano sotto la luna, oppure ancora rapivano bambiniยป (cit. Wikipedia.it, โ€œSidheโ€œ). Impossibile non notare le similitudine con lโ€™universo mitico-folklorico delle masche e, piรน in generale, delle streghe dellโ€™Europa continentale. Sullโ€™Aldilร  celtico, cfr.ย Jean Markale: lโ€™Altro Mondo nel Druidismo e nel Cristianesimo Celtico, su AXIS mundi.

[21] Bosca, op. cit., p. 53.

[22] Ivi, p. 197.

[23] Cfr. L. Muraro, La Signora del Gioco. La caccia alle streghe interpretata dalle sue vittime, La Tartaruga Edizioni, Milano 2006.

[24] Bosca, op. cit., p. 212.

[25]ย Ivi, p. 49.

[26]ย Ivi, pp. 201-202

[27]ย Ivi, p. 49.

[28]ย Ivi, p. 71.

[29] D. Lajolo, Gazzetta del Popolo, 10 luglio 1977, cit. in Bosca, op. cit., p. 102.

[30]ย Cfr. M. Maculotti,ย Chi si nasconde dietro la maschera? Le visite dallโ€™Altrove e lโ€™ipotesi parafisica, su AXIS mundi.

[31]ย Cfr. M. Maculotti,ย I rapimenti dei Fairies: il โ€œchangelingโ€ e il โ€œrinnovamento della stirpeโ€, su AXIS mundi.

[32] Bosca, op. cit., p. 90. Sulla โ€œCaccia Selvaggiaโ€, cfr. G. Failli,ย Il Meraviglioso nel Medioevo: i โ€œmirabiliaโ€ e le apparizioni dellโ€™ โ€œexercitus mortuorumโ€ย eย La Masnada di Hellequin: da Wotan a Re Artรน, da Herla ad Arlecchino, su AXIS mundi.

[33]ย Ivi, p. 86.

[34]ย Cfr. M. Maculotti,ย Lโ€™accesso allโ€™Altro Mondo nella tradizione sciamanica, nel folklore e nelle โ€œabductionโ€, su AXIS mundi.

[35]ย Bosca, op. cit., p. 35.


13 commenti su โ€œFrammenti di uno sciamanesimo dimenticato: le Masche piemontesiโ€

  1. Buongiorno. Volevo avvertirvi che se si cerca di scaricare questa pagina, alcune parti risultano โ€˜pallideโ€™ e difficilmente leggibili. Potreste provvedere e ripostarla? E ancora mille volte congratulazioni per il vostro preziosissimo lavoro.

    1. Cosa intendi per โ€œpallideโ€? Scusa ma ho difficoltร  a capire cosa intendi, sei il primo che mi dice qualcosa del genere riguardo alla visibilitร  del sito

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