“Ipocrisia antica” e “ipocrisia moderna”: la maschera e il “daimon”

Nove glosse (e un appendice) sul significato intimo di “ipocrisia”, sulla maschera come forma di disciplina sacra, sull’impersonificazione del “daimon” o dell’anti-self di Yeats; e ancora sul Rito, sulla “Caduta”, e sull’Amore.

Amleto, ovvero dell’infinito e dell’azione

Ritratto mitico-antropologico del protagonista di uno dei drammi shakespeariani più paradigmatici: riflessioni sull’Uomo Dionisiaco di fronte al Mælström e al non-senso, sul “confine” dove Amleto regna come “Fool”, sulla dicotomia esistente fra visibile-tangibile e invisibile-intangibile.

Il “tapas”, la libido e la vittoria sulla necessità

Le tappe dello sviluppo della coscienza sono racchiuse nel mito, il quale conduce alla realizzazione consapevole del destino individuale, la cura come riattualizzazione del mito diventa mitobiografia in un percorso che da Jung, attraverso Neumann e Bernhard arriva fino a Romano Màdera.

Riflessioni sul vegetarianismo

Esiste una catena che va dal “nutrimento” invisibile e immobile del minerale, a quello primordialmente articolato della pianta, a quello della bestia erbivora e poi carnivora, in cui la caduta originale si manifesta per la prima volta in forma drammatica, a quello umano, in cui è massima la tensione tra colpa e redenzione

G. de Santillana: “La storia da riscrivere”. Riflessioni su “Fato antico” e “afflizione moderna”

(immagine: Gilbert Bayes, Ananke, scultura)

Estratto dal saggio di Giorgio de Santillana «La storia da riscrivere», scritto nel 1968 e pubblicato l’anno seguente dal Massachusetts Institute of Technology, in seguito (1985) tradotto e pubblicato in Italia da Adelphi nella raccolta di scritti intitolata «Fato antico e fato moderno».

Prefazione e note a cura di Marco Maculotti. Corsivi nostri.

La dottrina dell’Eterno Ritorno dell’uguale: da Beroso ad Eliade

di Marco Maculotti

Come lo stesso Nietzsche ebbe a riconoscere in Ecce homo, la dottrina dell’Eterno Ritorno dell’uguale gli fu ispirata dalla lettura di alcuni filosofi della corrente stoica, in particolare modo Zenone di Cizio e Cleante di Asso. Tuttavia, spetta probabilmente al caldeo Beroso la prima enunciazione giuntaci in ambito occidentale della dottrina del «Grande Anno» e dell’Eterno Ritorno: l’universo vi è considerato come eterno, ma è annientato e ricostituito periodicamente ogni «Grande Anno» (il numero corrispondente di millenni varia da una scuola all’altra); quando i sette pianeti si riuniranno nel segno del cancro («Grande Inverno», solstizio invernale del «Grande Anno») avverrà un diluvio; quando essi si incontreranno nel segno del capricorno («Grande Estate», solstizio estivo del «Grande Anno») l’intero universo verrà consumato dal fuoco [Eliade 116-7].

Tempo ciclico e tempo lineare: Kronos/Shiva, il «Tempo che tutto divora»

di Marco Maculotti

È essenziale imbattersi nella problematica del tempo. Nella prospettiva della dottrina dei Cicli essa concerne i morti forse più dei vivi. Il tempo si espande in tutte le direzioni formando un cerchio, [poiché] è ciclico.
— Carl Hentze

Quello che è circolare è eterno, e quello che è eterno è circolare.
— Aristotele