Apparizioni Mariane & “Dame Bianche”

L’analisi dell’aspetto archetipale delle Apparizioni Mariane al di là dei dogmi cattolici ci permette di metterne in luce alcune caratteristiche inaspettate e ricorrenti che sembrano non presentare soluzione di continuità con i culti precristiani.

Considerazioni sulla questione della ierolingua nel Medioevo (II)

Nel suo millenario percorso la filosofia cristiana medievale si ritrova ad affrontare le questioni della creazione dell’universo attraverso la Parola divina, della lingua adamitica e della confusione post-babelica a cui si attribuisce la molteplicità delle lingue umane. Nonostante la dogmatica adesione al canone biblico e ai fondamentali riferimenti platonici ed aristotelici, importanti contributi a questo studio verranno da una parte dalla dottrina esoterica del Giudaismo, la Qabbalah, dall’altra dall’opera di Dante Alighieri.

Considerazioni sulla questione della ierolingua nel Medioevo (I)

La vera origine del linguaggio verbale è un mistero che si perde nelle nebbie del più remoto passato del genere umano. Questo tema universale e trasversale (al quale si ricollega quello dell’arcano potere della parola e in particolare dell’evocazione dei Nomi Divini) nella civiltà occidentale è stato oggetto di riflessione speculativa e teologica fin dai tempi della filosofia greca, mantenendo una sua centralità anche nella cultura filosofica del Medioevo cristiano.

L’evoluzione di Dio: la moralizzazione del Sacro fra filosofia delle religioni e psicologia dell’inconscio

Perché la Scrittura pone, nell’Antico Testamento, il male in Dio, e nel Nuovo Testamento invece fuori di Dio? Da cosa dipende questa evoluzione nella rappresentazione della divinità? In questo articolo verranno poste in relazione alcune voci fondamentali che hanno studiato il processo di moralizzazione della rappresentazione del divino nelle Scritture: quelle di Rudolf Otto, Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Friedrich Nietzsche.

Il Cuore e la Vulva: un viaggio nelle comuni simbologie

Il presente articolo si pone l’obiettivo di indagare le analogie tra alcune delle preminenti valenze simboliche ed esoteriche del cuore e dell’organo genitale femminile. Nelle diverse tradizioni della storia umana e, non di rado, anche nel mero linguaggio comune, i due organi, infatti, sono stati spesso associati alle medesime rappresentazioni simboliche, quali quelle del triangolo col vertice verso il basso, del vaso e della caverna. Comunanze rappresentative, queste, che non possono non rinviare intuitivamente ad una comune area di significati.

Il simbolismo dei due solstizi, da Giano bifronte ai due Giovanni

L’antico culto solstiziale, incentrato sulla figura di Giano bifronte, intorno all’850 venne «cristianizzato» e inserito nella liturgia con i nomi dei due Giovanni: S. Giovanni Evangelista il 27 dicembre, al solstizio d’Inverno e S. Giovanni Battista il 24 giugno, al solstizio d’Estate. D’altro canto, la dottrina iniziatica aveva riconosciuto nel simbolismo attribuito ai Santi una coincidenza di immagini con la divinità pagana, che andava oltre il dato semplicemente occasionale.

“Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo”: il simbolismo tardo-gotico di Dürer

La celebre incisione di Albrecht Dürer rappresenta l’epifania dell’uomo gettato heideggerianamente nel mondo, il cui destino è quello, umanisticamente, di essere «faber fortunae suae», indipendentemente da qualsiasi ostacolo, compreso quello, apparentemente invalicabile, del male, ossia il diavolo, e del tempo, ovvero della decadenza e della morte.

“La fisica degli angeli”: dialogo tra un biologo visionario e un teologo ribelle

Può la fisica moderna dialogare con la tradizione teologica e mistica per fare luce sull’antica questione degli angeli? È questo l’interrogativo su cui si fonda “La fisica degli angeli”, testo-dialogo tra il teologo ribelle Matthew Fox, e il biologo Rupert Sheldrake, noto per la teoria della risonanza morfica, incentrato sull’analisi di alcuni dei testi più illuminanti di tre mistici cristiani: Dionigi Aeropagita, san Tommaso d’Aquino e Ildegarda di Bingen.

Mircea Eliade: “I cicli cosmici e la storia”

«Anche nel quadro delle tre grandi religioni iranica, giudaica e cristiana, che hanno limitato la durata del cosmo a un certo numero di millenni, e affermano che la storia cesserà definitivamente in illo tempore, sussistono tracce dell’antica dottrina della rigenerazione periodica della storia»: dottrina antichissima che Eliade, nel suo saggio “Il mito dell’eterno ritorno”, riscontra nella tradizione babilonese, induista, buddista, germanica ed ellenica.

Metafisica del Sangue

Il sangue è sempre stato considerato, nella storia delle idee, vettore di una potente forza magica e veicolo di un simbolismo complesso e variegato, a cominciare dalle pitture rupestri risalenti al Paleolitico per giungere fino alle tre religioni “del libro” (cristianesimo, islam, ebraismo), passando per i miti cosmogonici delle tradizioni antiche (babilonese, induista, norrena, ecc.), senza ovviamente tralasciare il suo utilizzo nella medicina tradizionale orientale e la sua valenza sacrificale all’interno delle pratiche cerimoniali.

La Sheela-na-Gig e il culto dei poteri generativi nel Cristianesimo Celtico

Il culto dei poteri generativi che permeava l’antica religione celtica (e pre-celtica) rimase in auge in Irlanda anche dopo l’avvento del Cristianesimo, al punto che alcuni studiosi parlano di un “Cristianesimo Celtico” che, sotto il velo del nuovo culto, avrebbe mantenuto intatte le antiche dottrine sacre: uno degli indizi più pregnanti in questo senso è la rappresentazione della Sheela-na-Gig prima nei siti megalitici e nei pozzi sacri e, in seguito, nelle stesse chiese cristiane.

Il pellegrinaggio verso il corpo sottile: un piccolo-grande libro di Annick de Souzenelle

In “Va’ verso te”, recentemente edito in italiano dalle Edizioni Tlon, convergono, fra le altre cose, il cattolicesimo gallicano, lo gnosticismo alessandrino, la Kabbalah ebraica, i miti greci e la psicologia del profondo come locus privilegiato dell’incarnazione degli archetipi eterni.

I riti della notte di Pasqua come mistero iniziatico

L’accensione del fuoco, i testi che ripercorrono la storia sacra, il rito dell’acqua che evoca il mistero di morte-e-resurrezione del battesimo. Il Pasto Sacro del Corpo e Sangue di Cristo: «la più grande ierofania» secondo Mircea Eliade. La liturgia della veglia pasquale trasmette nei secoli un significato misterico ed iniziatico.

Il mito dell’occultamento nelle tradizioni eurasiatiche

Breve excursus lungo il percorso storico, filosofico e religioso attraverso il quale si è sviluppato il tema dell’occultamento del divino nel grande spazio eurasiatico: un tema che dimostra una volta in più l’unità spirituale primordiale di questo vasto continente interiore