Zalmoxis, Apollo Soranus & le Mannerbünde

In occasione della pubblicazione del primo paperback per le neonate Axis Mundi Edizioni, pubblichiamo in anteprima un estratto del primo capitolo de L’Angelo dell’Abisso. Apollo, Avalon, il Mito Polare e l’Apocalisse dedicato allo sciamanesimo geto-tracio (nella figura mitica del semidio Zalmoxis) e ai suoi rapporti con le pratiche sacre degli iatromanti apollinei.

Sulla realtà perenne del mito: “La sapienza segreta delle api” di Pamela Lyndon Travers

Nei saggi contenuti in “What the Bee Knows. Reflections on Myth, Symbol and Story”, recentemente pubblicato in italiano da LiberiLibri, Pamela Lyndon Travers testimoniò l’antichità atemporale di miti e fiabe, e di conseguenza la loro realtà perenne, facendosi interprete della «memoria del sangue» gaelico che scorreva nelle sue vene, a partire dal titolo dell’opera: nelle Highlands scozzesi, infatti, si raccomanda di «chiedere alle api ciò che un tempo sapevano i druidi».

“Ombra”, l’arabesco cavalleresco della poetessa che anticipò la quest-fantasy e… Jung

La novella “Ombra” della poetessa Sarah Dana Loring, originariamente contenuta negli “Arabesques” pubblicati nel 1872 con il nome del marito Richard S. Greenough, è emblematica della lungimiranza dell’autrice nell’anticipare certi filoni letterari come la Sword&Sorcery e addirittura alcune concezioni della filosofia del profondo jungiana. Disponibile adesso in italiano grazie alla Dagon Press.

La maschera del Daimon: Gustav Meyrink e la “Metamorfosi del sangue”

Grazie alle edizioni Bietti arriva nelle librerie “La metamorfosi del sangue”, autobiografia spirituale di Gustav Meyrink, scrittore austriaco di inizio Novecento la cui mitopoiesi letteraria fu influenzata dai suoi studi esoterici ed occultistici, ideale continuazione della raccolta di saggi “Alle frontiere dell’occulto” recentemente pubblicata dalle edizioni Arktos.

William Butler Yeats, navigatore della Grande Memoria

Risalendo in direzione contraria la corrente, W.B. Yeats si fece bardo in un’epoca che aveva bandito ogni carme, dimenticato Arcadia, negato e ridicolizzato la conoscenza degli antichi Druidi. L’intera sua opera — e prima ancora l’intera sua esistenza — fu consacrata a una Visione, fondata sulla cosiddetta «Grande Memoria», una sorta di Anima Mundi dei neoplatonici, «serbatoio d’anime e d’immagini e punto d’incontro tra i vivi e i morti», cui il Veggente deve accedere per colmare l’irrimediabile distanza tra l’ideale e il reale, tra il divino e l’umano.

Il Mythos e il Logos: la sapienza greca nei miti platonici

Conoscere se stessi e il mondo delle idee tramite il mito, o, in altri termini, giungere al Logos tramite il Mythos: questa l’idea principale che regge la sapienza greca, come ha divinamente illustrato Platone nelle sue opere. Il mito della caverna, il mito di Er, quello dell’auriga e di Eros ci illustrano che in quella che noi chiamiamo “realtà” nulla è certo, tutto è in continuo movimento: la verità si trova al di fuori del fuoco, al di fuori della caverna e della mente stessa, dunque nel mondo delle idee, che Platone chiama “iperuranio”; ovvero, “al di là del cielo”.


Il Terrore e l’Estasi: “La collina dei sogni” di Arthur Machen

Il 3 marzo del 1863 nacque Arthur Machen, uno dei più grandi scrittori della letteratura del Fantastico della sua epoca nonché, insieme a W.B. Yeats, uno dei più importanti alfieri del cosiddetto «Celtic Revival». Dopo aver già recensito sulle nostre pagine la sua opera prima, «The Great God Pan», ci occupiamo adesso del suo terzo romanzo, «The Hill of Dreams» (1907), forse il suo capolavoro massimo in virtù dell’unione indissolubile, qui come non mai, tra i due aspetti dicotomici del Sacro nella tradizione gaelica: quello terrifico e quello estatico.

Ipnosi e psiche: intervista al prof. Giuseppe Vercelli

L’inconscio, come fondo oscuro, viene a coincidere con il destino ed è allora necessario modificare l’inconscio per modificare il destino. A questo proposito la dimensione della trance può rappresentare una particolare modalità di confronto e di dialogo con l’inconscio, in grado di far emergere alcune capacità spesso nascoste della nostra mente e anche di modificare i copioni attraverso cui costruiamo inconsciamente la realtà.

Dioniso allo specchio: la maschera, il Daimon e la metafisica dell’«altro-da-sé»

La maschera e la metafisica dell’«altro-da-sé»: le iniziazioni giovanili nell’antica Roma e i simbolismi dionisiaci secondo Károli Kerényi e Walter Otto; l’«archetipicità e paradigmaticità dell’uomo arcaico» che, secondo Mircea Eliade, «si riconosce “veramente se stesso”, soltanto nella misura in cui cessa proprio di esserlo»; il Daimon e la «Maschera antitetica» nella Visione di W.B. Yeats; Dioniso allo specchio, Vishnu che sognando crea gli innumerevoli mondi e il «dio solipsistico del sogno» di Thomas Ligotti.

“Ipocrisia antica” e “ipocrisia moderna”: la maschera e il “daimon”

Nove glosse (e un appendice) sul significato intimo di “ipocrisia”, sulla maschera come forma di disciplina sacra, sull’impersonificazione del “daimon” o dell’anti-self di Yeats; e ancora sul Rito, sulla “Caduta”, e sull’Amore.

Amleto, ovvero dell’infinito e dell’azione

Ritratto mitico-antropologico del protagonista di uno dei drammi shakespeariani più paradigmatici: riflessioni sull’Uomo Dionisiaco di fronte al Mælström e al non-senso, sul “confine” dove Amleto regna come “Fool”, sulla dicotomia esistente fra visibile-tangibile e invisibile-intangibile.