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Conversazioni con Mircea Eliade
114 anni fa, il 13 marzo del 1907, nasceva a Bucarest Mircea Eliade. Per l’occasione, spendiamo due parole sul libretto recentemente pubblicato dalle Edizioni Bietti per la collana “Minima Letteraria”, in cui si possono leggere quattro interviste al più importante storico delle religioni del XX secolo rilasciate rispettivamente a Jean Varenne, Alain de Benoist, Fausto Gianfranceschi e Alfredo Cattabiani, negli anni ’70 e ’80.
di Marco Maculotti
Copertina: Mircea Eliade (a destra) con Carl Gustav Jung a Eranos
Aure e luci interiori
Siccome la percezione di un chiarore caratterizza lāapparizione del divino, da sempre al numinoso si ĆØ associato il luminoso. Il grande dilemma che Walter Benjamin propone ĆØ se lāimpressione visiva sia determinata esclusivamente dalla biologia dellāocchio umano o sia anche connotata da specificitĆ culturali e storiche. In questo contributo si cerca di ricostruire come lāesperienza della luce in Occidente sia mutata nei secoli per intensitĆ e repentinitĆ e come le sue modalitĆ di manifestazione si siano modificate.
La festivitĆ di Lughnasadh/Lammas e il dio celtico Lugh
Anticamente, presso le popolazioni celtiche, all’inizio del mese di agosto si celebrava Lughnasadh/Lammas, la festa del primo raccolto, istituita secondo il mito dal dio Lugh in persona. Un’analisi delle funzioni di quest’ultimo ci permetterĆ di metterne in risalto la notevole poliedricitĆ e le corrispondenze con altre divinitĆ delle tradizioni indoeuropee (come Apollo, Beleno e Odino) e addirittura con due potenze divine della tradizione giudaico-cristiana apparentemente opposte fra loro: Lucifero e l’arcangelo Michele.
I «miti di emersione» nelle tradizioni dei Nativi Americani
di Marco Maculotti
Secondo molte tradizioni mitiche, in principio i primi membri della razza umana furono generati nelle viscere della Terra, all’interno di mondi sotterranei simili a uteri cavernosi. I miti di emersione, particolarmente diffusi tra le popolazioni native americane, ci fornisconoĀ i migliori esempi di tali regni sotterranei. I racconti mitici narrano di come i primi esseri umani vennero portati in superficie per vivere alla luce del sole solo dopo essere rimasti a lungo sotto la superficie terrestre, allo statoāper cosƬ direāĀ«larvaleĀ», e dopo aver sviluppato una forma fisica rudimentale e una coscienza umana. Secondo le popolazioni native, questa emersione dal mondo sotterraneo segna la nascita dell’uomo dell’era attualeāo, per usare una locuzione tipica delle popolazioni americane, del Ā«Quinto SoleĀ»āe rappresenta anche la transizione dall’infanzia e dalla dipendenza dal grembo della Madre Terra alla maturitĆ e all’indipendenza.
Il fenomeno della paralisi nel sonno: interpretazioni folkloriche e ipotesi recenti
di Marco Maculotti
copertina: Johann Heinrich Füssli, Nightmare
La paralisi nel sonno, detta anche allucinazione ipnagogica, ĆØ un disturbo del sonno in cui, a cavallo tra il sonno e la veglia (quindi nel momento prima di addormentarsi o nell’istante precedente il risveglio) ci si trova improvvisamente impossibilitati a muoversi. Il più delle volte, da quanto afferma chi soffre di questo disturbo, la paralisi ha inizio con una sensazione di formicolio che attraversa il corpo, arrivando fino alla testa, al cui interno il soggetto avverte una specie di ronzio Ā«come di uno sciame d’apiĀ» oppure un suono simile a quello di una lavatrice o ancora un Ā«battere e stridere di oggetti metalliciĀ». Spesso la vittima di tale esperienza prova a gridare per chiedere aiuto, riuscendo tutt’al più a sussurrare debolmente, provando inoltre la sgradevole sensazione di sentire la propria voce soffocata da qualcosa di anomalo.
Sovente, se la vittima si trova a letto con qualcuno, quest’ultimo non può accorgersi di nulla, al punto che sovente nemmeno i fenomeni più disturbanti (suoni e rumori terrificanti, voci incomprensibili, talvolta persino strane luci innaturali proveniente dall’esterno) riescono a destare l’attenzione di chi non subisce l’episodio in prima persona. Può anche capitare che il succube (che, se un tempo era il nome per indicare la misteriosa entitĆ causante il fenomeno, ora ĆØ invece il termine con cui la scienza medica si riferisce alla ‘vittima’) oda voci familiariāo, talvolta, persino ‘demoniache’āchiamarlo, o discutere tra di loro alle spalle del soggetto o, peggio ancora, sussurrargli vicino al collo, spesso da dietro le spalle, con voce inquietante.
La scienza ritiene che questo stato anomalo sia dovuto alla persistenza dello stato di atonia che i muscoli presentano durante il sonno ed ĆØ causato da una discordanza tra la mente e il corpo: con la conseguenza che, sebbene il cervello sia attivo e cosciente e il soggetto riesca spesso a vedere e percepire chiaramente ciò che lo circonda, nonostante ciò il corpo permane in uno stato di riposo assoluto, al punto che qualsiasi movimento gli ĆØ precluso per tutta la durata dell’esperienza. Naturalmente, la scienza nega la realtĆ delle esperienze provate durante questa misteriosa esperienza, riducendole a mere allucinazioni causate da altrettanto misteriose alterazioni dell’equilibrio cerebrale dei soggetti, che si verificherebbero nel momento esatto del passaggio tra la veglia e il sonnoāe viceversa.
Enigmi del Mediterraneo: i Guanci, i ‘Popoli del Mare’ e Atlantide
Un tentativo di inquadramento (culturale, antropologico e genetico)Ā della misteriosissima popolazione dei Guanci, antichi abitanti delle Canarie, e uno sguardo ai miti ellenici riguardanti le “Isole Fortunate” e la ‘mitica’ guerra contro Atlantide
Il dio primordiale e triplice: corrispondenze esoteriche ed iconografiche nelle tradizioni antiche
di Marco Maculotti
Nelle tradizioni anticheĀ di tutto il mondo si trova riferimento a un dio delle origini, venuto in esistenza prima di ogni altra cosa, creatore di tutto ciò che ĆØ manifesto e ugualmente di tutto ciò che ĆØ immanifesto. Le più disparate tradizioni mitiche dipingono il dio primordiale come contenente tutte le potenzialitĆ e le polaritĆ dell’universo, luce e tenebre, spirito e materia, e cosƬ via. Per questo, viene spessoĀ rappresentato con due volti (Giano bifronte) se non addirittura con tre (Trimurti indù). Tuttavia, il più delle volte egli ĆØ considerato invisibile, nascosto, difficilmente rappresentabile se non in una forma allegorica, esoterica, che fa sovente riferimento all’unione del principio luminoso e igneo, ‘maschile’, con quello oscuroĀ e acqueo, ‘femminile’.Ā Nelle tradizioni di tutto il mondo, tale dio primordiale non viene onorato con un culto proprio, dal momento che si ritiene che ormai viva troppo lontano dall’uomo e gli affari umani non lo riguardano: per questo, si parla spesso di questa divinitĆ massima come di un deus otiosus.
I misteriosi indiani Natchez, Figli del Sole
Tra la miriade di popolazioni che abitarono in passato le vaste praterie dell’America settentrionale, un capitolo a parte meritano i Natchez della valle meridionale del Mississippi. Essi infatti,Ā pur appartenendo alla confederazione di tribù Cree di lingua muskogee,Ā parlavano un dialetto peculiare e ben distinto da quello delle altre popolazioni del Sud-Est, denominato Natchesan.Ā Dalle poche fonti che la storia ci ha tramandato sembra che la loro cultura, di tipo sedentario, sia nata intorno al 700 d.C. e che siaĀ stata fortemente influenzata dalle grandi civiltĆ mesoamericane, in particolar modoĀ per quanto riguarda il culto del Soleāe del sovrano divinizzato in quanto suo figlioāe la pratica volontaria dell’immolazione come pratica degna del massimoĀ onore.
Guido von List e la tradizione magico-religiosa degli Ariogermani
A cavallo tra XIX e XX secolo, utilizzando un approccio a metĆ strada tra quello antropologico e quello occultistico, lo studioso viennese Guido von List tentò una ricostruzione dell’Urgrund germanico, analizzando gli aspetti più esoterici della cosmogonia e della religione precristiana degli antichi popoli mitteleuropei.
di Marco Maculotti
Una lettura cosmogonica del pantheon della tradizione mexica, in un’ottica di sincretismo religioso
La religione azteca ĆØ una religione mesoamericana che combina elementi di politeismo, sciamanesimo ed animismo, oltre ad aspetti legati all’astronomia ed al calendario. La cosmologia azteca divideva il mondo in tre livelli: uno superiore, sede degli dĆØi celesti, uno inferiore, sede delle potenze infere, e uno mediano, in cui vive il consorzio umano, equidistante dagli dĆØi e dai demoni della natura e del sottosuolo.Ā Il concetto di TeotlĀ ĆØ fondamentale nella religione azteca. In lingua nahuatl viene spesso considerato sinonimo di “Dio”, anche se,Ā per essereĀ più precisi,Ā si riferisce ad un concetto più generale, che fa riferimento all’energia dinamica immateriale della divinitĆ (tona), in modo simile al concetto polinesiano di mana. Come il tapas degli indo-ariani, questo tona non ĆØ sempre benefico, dal momento che una sua sovrabbondanza porta morte e distruzione [Torres 2004, p.14].
Il Sacro Cerchio del Cosmo nella visione olistico-biocentrica dei Nativi Americani
[Estratto dallāelaborato di laurea Il riconoscimento dei diritti dei Popoli Nativi del Canada, 2015]
Per millenni, gli indiani dāAmerica hanno considerato la terra come una chiesa, le mesas comeĀ altari, tutto il creato come pervaso da sacre forze vitali, in un cerchio universale di eguali, gli uni correlati agli altri in un equilibrio vitale.Ā 200 Lāhabitat rappresenta il palcoscenico su cui si esibiscono il regno degli spiriti e il mondo fisico. Le piante, le forze della natura, gli astri celesti, gli esseri umani, le erbe che curano e consentono le visioni, fanno tutti parte di un āsistema a conduzione familiareā,Ā 201 in cui tutti sono parenti, ātutti egualmente figli della Grande Madre Terraā. Il cerchio dellāuniverso nativo contiene in un tuttāuno inscindibile lāintero mondo esistente, fisico e spirituale. Grazie a quanto abbiamo detto in precedenza sullāimportanza della c.d. legge di reciprocitaĢ nella filosofia tradizionale nativa, non eĢ difficile comprendere che sia proprio tale principio a fare da fondamento a questaĀ particolare visione olistica del cosmo come organismo unico composto da una moltitudine di parti interconnesse ed interdipendenti le une dalle altre.












