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Arturo Reghini: “Il mito di Saturno nella Tradizione Occidentale”
Un estratto del saggio “Sulla Tradizione Occidentale” di Arturo Reghini, originariamente pubblicato nel 1928 sulle pagine di “UR”, incentrato sul mito di Saturno nella tradizione latina e più in generale indoeuropea. Per chi fosse interessato alla lettura integrale, abbiamo allegato il PDF scaricabile gratuitamente.
“Al muro del tempo”: le profezie di Ernst Jünger sull’Era dei Titani
125 anni fa, il 29 marzo 1895, nasceva ad Heidelberg Ernst Jünger, uno dei più importanti e originali pensatori del secolo breve. Sessant’anni sono invece trascorsi dalla pubblicazione della sua opera “Al muro del tempo” che, riletta oggi, non può che stupirci per la puntualità delle profezie in essa contenute sul mondo che verrà, mondo in cui oggi ci troviamo a vivere: dalla figura paradigmatica del «milite ignoto» all’avvento del cosiddetto «uomo-massa», passando per il fenomeno della «scomparsa dei confini» e giungendo infine a mettere in rilievo l’opera di distruzione dei ritmi naturali in cui l’uomo è sempre stato inserito, compiuta per mezzo del «titanismo» della Scienza.
“Al muro del tempo”: la questione della Storia e la crisi del mondo moderno
L’opera di Ernst Jünger sul tempo ciclico, pubblicata ormai 60 anni fa, segna l’apice di quella che fu denominata «cultura della crisi», corrente di pensiero incentrata sulla presa di coscienza del dramma della Storia e dello Storicismo e sull’immagine del tempo come un flusso impetuoso che tutto travolge: intuizioni che, prima di Jünger, vennero portate a galla da Oswald Spengler, René Guénon, Julius Evola e Mircea Eliade.
Da Cibele a Demetra, i diversi volti della Madre Terra, ovvero dell’eclittica
Dalla tradizione frigia riguardante Cibele, «dea della montagna e delle fiere», a quella indiana di Aditi, «inesauribile sorgente dell’abbondanza», fino alle differenti divinità elleniche quali Rea, Demetra, Temi, Meti (senza dimenticare le varie deità collettive, sempre femminili, del destino), emerge una lettura astroteologica che può fare luce sulle suddette «Dee Madri della Terra», a patto che quest’ultima venga intesa, seguendo gli studi di Santillana, Dechend e Richer (oltre che gli indizi platonici), nel significato di eclittica.
Mircea Eliade: “I cicli cosmici e la storia”
«Anche nel quadro delle tre grandi religioni iranica, giudaica e cristiana, che hanno limitato la durata del cosmo a un certo numero di millenni, e affermano che la storia cesserà definitivamente in illo tempore, sussistono tracce dell’antica dottrina della rigenerazione periodica della storia»: dottrina antichissima che Eliade, nel suo saggio “Il mito dell’eterno ritorno”, riscontra nella tradizione babilonese, induista, buddista, germanica ed ellenica.
Sauron, il Demiurgo della Terra di Mezzo
Una disamina sugli aspetti demiurgici dell’Oscuro Signore della Terra di Mezzo. L’Unico Anello come simbolo della saturnina volontà di assoggettamento, che ha nel controllo del tempo la sua manifestazione.
“True Detective”: il Tempo Divoratore e l’Eterno Ritorno
In vista dell’uscita, prevista per il 14 gennaio, della terza stagione di “True Detective”, riproponiamo ai nostri Lettori il ciclo di articoli da noi curato per YAWP sugli elementi esoterici del fortunato serial televisivo.
J. Evola: «Dioniso e la Via della Mano Sinistra»
Evola considera il Dioniso di Nietzsche in relazione con la cosiddetta «Via della Mano Sinistra», percorso iniziatico che comporta «il coraggio di strappar via i veli e le maschere con cui Apollo nasconde la realtà originaria, di trascendere la forme per mettersi in contatto con l’elementarità di un mondo in cui bene e male, divino e umano, razionale e irrazionale, giusto e ingiusto non hanno più alcun senso».
Terra Sarda: il Mediterraneo metafisico di Ernst Jünger
Teatro di queste incursioni è il Mediterraneo, qui inteso in senso più che geografico: agorà e labirinto, «perduto mare del Sé», archivio e sepolcro, corrente e destino, crepuscolo e aurora, apollineo e dionisiaco.
Amleto, ovvero dell’infinito e dell’azione
Ritratto mitico-antropologico del protagonista di uno dei drammi shakespeariani più paradigmatici: riflessioni sull’Uomo Dionisiaco di fronte al Mælström e al non-senso, sul “confine” dove Amleto regna come “Fool”, sulla dicotomia esistente fra visibile-tangibile e invisibile-intangibile.
“Picnic at Hanging Rock”: un’allegoria apollinea
La nostra analisi del film culto di Peter Weir, facendo uso degli strumenti interpretativi dell’antropologia del Sacro, in particolar modo: il Sacro come «Totalmente Altro» secondo Rudolf Otto; la «rottura di livello», la «sospensione del tempo» e il tema dell’accesso all’Altro Mondo di Mircea Eliade; il simbolismo apollineo secondo gli studi di Giorgio Colli.
La doppia spirale e il duplice movimento di emanazione e riassorbimento del cosmo
di Marco Maculotti
copertina: Phases of the Moon, tratto da “Ars Magna Lucis et Umbrae” di Athanasius Kircher, 1646
Nel primo saggio di questa rubrica sul tema del simbolismo della spirale e della «rinascita cosmica» [cfr. Il simbolismo della Spirale: la Via Lattea, la conchiglia, la “rinascita”] ci siamo soffermati sui significati esoterici del simbolo della spirale e di quelli, strettamente connessi, della Via Lattea e della conchiglia. Ci prefiggiamo in questo secondo appuntamento di analizzare il simbolo della doppia spirale da una prospettiva ancora più ‘cosmica’, con riguardo alle tradizioni che veicolano tale simbolo a concezioni riguardanti la creazione (o meglio, l’emanazione) del cosmo e il suo riassorbimento. Inizieremo il nostro discorso prendendo in esame la tradizione indiana brahminica e confrontandola con quella śivaista tantrica del Kashmir, per poi analizzarne i punti di contatto, in un’ottica di sincretismo religioso, con quella — lontana in termini di tempo e spazio — precolombiana dei popoli nahua-aztechi.
Il tempo ciclico e il suo significato mitologico: la precessione degli equinozi e il tetramorfo
di Andrea Casella
Non sarà sicuramente passato inosservato, a chi è avvezzo almeno un poco alla scienza sacra, un simbolo cristiano che da sempre campeggia sulle facciate delle chiese, adorna manoscritti e si trova persino su una lama dei tarocchi: il tetramorfo. Tale simbolo trae la sua origine dalla celebre visione di Ezechiele (Ez. 1, 4-28) che S. Giovanni riversò in seguito nella sua Apocalisse. Si tratta di quattro figure che contornano il trono di Dio: il primo ha l’aspetto di leone, il secondo di toro, il terzo d’uomo e il quarto d’aquila in volo (Ap. 4, 7). Tradizionalmente, si attribuisce a queste strane figure (che l’Apocalisse chiama i “Viventi”), una valenza letteraria: si tratterebbe, infatti, dei quattro evangelisti, Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Tali figure, tuttavia, come accennato, si possono trovare (ancor più stranamente, verrebbe da dire) anche su una lama dei tarocchi, e precisamente la numero XXI, che designa il Mondo.
Cernunno, Odino, Dioniso e altre divinità del ‘Sole invernale’
di Marco Maculotti
copertina: Hermann Hendrich, “Wotan”, 1913
[segue da: Cicli cosmici e rigenerazione del tempo: riti di immolazione del ‘Re dell’Anno Vecchio’].
Nella pubblicazione precedente abbiamo avuto modo di analizzare il complesso rituale, ravvisabile ovunque presso le antiche popolazioni indoeuropee, incentrato sull’immolazione (reale o simbolica) del «Re dell’Anno Vecchio» (ad es. Saturnali romani), come rappresentazione simbolica dell’«Anno Morente» che deve essere sacrificato per far sì che il Cosmo (=l’ordine delle cose), rinvigorito da tale azione cerimoniale, conceda la rigenerazione del Tempo e del ‘Mondo’ (nell’accezione pitagorica di Kosmos come unità interconnessa) nel nuovo anno a venire; anno che, in tal senso, assurge a micro-rappresentazione dell’Eone e, quindi, dell’intera ciclicità del Cosmo. Procediamo ora all’analisi di alcune divinità intimamente collegate con la «crisi solstiziale», al punto di assurgere a rappresentanti mitici del «Sole Invernale» e, per esteso, del «Re dell’Anno Calante»: Cernunno, il ‘dio cornuto’ per antonomasia, per quanto riguarda l’àmbito celtico; Odino e la ‘caccia selvaggia’ per quello scandinavo e Dioniso per quanto riguarda l’area mediterranea.
Tempo ciclico e tempo lineare: Kronos/Shiva, il «Tempo che tutto divora»
di Marco Maculotti
“È essenziale imbattersi nella problematica del tempo. Nella prospettiva della dottrina dei Cicli essa concerne i morti forse più dei vivi. Il tempo si espande in tutte le direzioni formando un cerchio, [poiché] è ciclico.”
— Carl Hentze“Quello che è circolare è eterno, e quello che è eterno è circolare.”
— Aristotele