Figli di un dio minore: elementi gnostici nei manoscritti di Nag Hammadi

La scoperta di un’intera “biblioteca gnostica” a Nag Hammadi, in Egitto, nel 1945, ha rivelato al mondo il “pessimismo cosmico” di alcune tra le prime congreghe cristiane del Vicino Oriente, basato sulla differenza ontologica tra l’inconoscibile Dio-Padre dei Vangeli sinottici e il “Dio di questo mondo”, figura che presenta notevoli corrispondenze ma anche sensibili distinzioni con il Demiurgo platonico.

Considerazioni sulla questione della ierolingua nel Medioevo (II)

Nel suo millenario percorso la filosofia cristiana medievale si ritrova ad affrontare le questioni della creazione dell’universo attraverso la Parola divina, della lingua adamitica e della confusione post-babelica a cui si attribuisce la molteplicità delle lingue umane. Nonostante la dogmatica adesione al canone biblico e ai fondamentali riferimenti platonici ed aristotelici, importanti contributi a questo studio verranno da una parte dalla dottrina esoterica del Giudaismo, la Qabbalah, dall’altra dall’opera di Dante Alighieri.

Considerazioni sulla questione della ierolingua nel Medioevo (I)

La vera origine del linguaggio verbale è un mistero che si perde nelle nebbie del più remoto passato del genere umano. Questo tema universale e trasversale (al quale si ricollega quello dell’arcano potere della parola e in particolare dell’evocazione dei Nomi Divini) nella civiltà occidentale è stato oggetto di riflessione speculativa e teologica fin dai tempi della filosofia greca, mantenendo una sua centralità anche nella cultura filosofica del Medioevo cristiano.

Mircea Eliade: “I cicli cosmici e la storia”

«Anche nel quadro delle tre grandi religioni iranica, giudaica e cristiana, che hanno limitato la durata del cosmo a un certo numero di millenni, e affermano che la storia cesserà definitivamente in illo tempore, sussistono tracce dell’antica dottrina della rigenerazione periodica della storia»: dottrina antichissima che Eliade, nel suo saggio “Il mito dell’eterno ritorno”, riscontra nella tradizione babilonese, induista, buddista, germanica ed ellenica.

Metafisica del Sangue

Il sangue è sempre stato considerato, nella storia delle idee, vettore di una potente forza magica e veicolo di un simbolismo complesso e variegato, a cominciare dalle pitture rupestri risalenti al Paleolitico per giungere fino alle tre religioni “del libro” (cristianesimo, islam, ebraismo), passando per i miti cosmogonici delle tradizioni antiche (babilonese, induista, norrena, ecc.), senza ovviamente tralasciare il suo utilizzo nella medicina tradizionale orientale e la sua valenza sacrificale all’interno delle pratiche cerimoniali.

“The Wicker Man”: dal folklore al folk-horror

Per la realizzazione di “The Wicker Man”, Robin Hardy e Anthony Shaffer hanno scavato nel folklore britannico e hanno modellato la cerimonia di Beltane e i suoi preparativi sugli antichi riti propiziatori di Calendimaggio e sulla processione di fine inverno, incentrata sul sacrificio rituale del “Fool”, “Re del Disordine”.

Il pellegrinaggio verso il corpo sottile: un piccolo-grande libro di Annick de Souzenelle

In “Va’ verso te”, recentemente edito in italiano dalle Edizioni Tlon, convergono, fra le altre cose, il cattolicesimo gallicano, lo gnosticismo alessandrino, la Kabbalah ebraica, i miti greci e la psicologia del profondo come locus privilegiato dell’incarnazione degli archetipi eterni.

I riti della notte di Pasqua come mistero iniziatico

L’accensione del fuoco, i testi che ripercorrono la storia sacra, il rito dell’acqua che evoca il mistero di morte-e-resurrezione del battesimo. Il Pasto Sacro del Corpo e Sangue di Cristo: «la più grande ierofania» secondo Mircea Eliade. La liturgia della veglia pasquale trasmette nei secoli un significato misterico ed iniziatico.

Jean Markale: l’Altro Mondo nel Druidismo e nel Cristianesimo Celtico

Disamina dello studioso francese sulle credenze riguardanti l’Aldilà nella tradizione druidica-gaelica e su come, con l’avvento del Cristianesimo, esse sfociarono nella letteratura delle “navigazioni” e nella canonizzazione del Purgatorio.

La religiosità di von Ungern-Sternberg: tra buddhismo, sciamanesimo e cristianesimo

di Amodio della Guerra

Ci sono personaggi che la Storia mette in secondo piano. La Grande Storia, quella con la “S” maiuscola, quella che si insegna a scuola, nei licei, nelle università, emargina, dimentica, esclude questi personaggi. Non ho mai trovato su quelle enciclopedie “alla moda”, sui libri “ufficiali”, sui manuali universitari il nome di Roman Fëdorovič Nicolaus von Ungern-Sternberg. Quando si parla della Guerra civile russa, ed in particolar modo dell’Armata Bianca, si fanno sempre i nomi dell’ammiraglio Kolčak, dei generali Vrangel’, Kornilov, Denikin, ma mai ho sentito pronunciare il nome «von Ungern-Sternberg».

Considerazioni astrologiche sul Vangelo: una soteriologia su base solare

di Andrea Casella
copertina: “La creazione del Sole, della Luna e delle stelle”, ca. 1250-1260


Prosegue il ciclo di articoli dedicati all’astronomia sacra a firma di Andrea Casella. In questo appuntamento e in quello che seguirà, l’autore si concentra sulla soteriologia dei vangeli cristiani individuandovi i rimandi 
 il più delle volte ormai dimenticati e quindi misconosciuti  all’antica tradizione astroteologica. In questa prima parte si analizzerà in special modo la figura di Giovanni il Battista e il suo rapporto con Gesù (soprattutto per quanto riguarda il “battesimo”) e quella di Giuda l’Iscariota, connessa con la costellazione dello Scorpione.

Mircea Eliade: “I miti del mondo moderno”

Nel primo capitolo del suo studio Miti, sogni e misteri (pubblicato nel 1957), lo storico delle religioni romeno Mircea Eliade tratta la questione della sopravvivenza del Mito, più o meno “mascherato”, nel mondo moderno. L’interrogativo da cui parte la sua analisi è il seguente: «Che cosa sono diventati i miti nelle società moderne? O meglio: che cosa ha occupato il posto essenziale che il mito aveva nelle società tradizionali?». Con queste premesse, Eliade indaga dunque la funzione del pensiero mitico nel Novecento, analizzando in primo luogo i diversi tipi di escatologia sottesa ai miti politici della nostra epoca: il “mito comunista” e quello “nazionalsocialista”.

Guido von List e la tradizione magico-religiosa degli Ariogermani

La sapienza di Wotan è conoscenza, magia e poesia al tempo stesso. Egli non solo conosce i misteri dei Nove Mondi e l’ordine delle loro stirpi, ma anche il destino degli uomini e il fato stesso dell’universo. Forse è per questo che Egli, unico tra gli Asi, riuscì a dare una coscienza spirituale all’essere umano: perché, accedendo alla comunione suprema con il Grande Mistero, e apprendendo i segreti dell’alfabeto del cosmo, Egli riuscì a sintetizzare tutti e sette gli spiriti degli Asi in un’unica entità spirituale, quella che gli antichi Greci chiamavano pneuma. Con questo atto magico Wotan, secondo Logos, originò da se stesso il terzo Logos, quello che ha il potere di dare la Vita spirituale all’essere umano, così come il secondo Logos si auto-generò dal Primo.

A cavallo tra XIX e XX secolo, utilizzando un approccio a metà strada tra quello antropologico e quello occultistico, lo studioso viennese Guido von List tentò una ricostruzione dell’Urgrund germanico, analizzando gli aspetti più esoterici della cosmogonia e della religione precristiana degli antichi popoli mitteleuropei.

di Marco Maculotti