Mircea Eliade: “Scienza, idealismo e fenomeni paranormali”

I poteri paranormali non si incontrano esclusivamente presso i primitivi, ma anche presso yogin, fakiri, santi di ogni specie, appartenuti a ogni sorta di civiltà. Le necessità dell’argomentazione storicistica hanno forzato il de Martino a limitare le sue comparazioni ai poteri paranormali dei primitivi e a quelli dei medium moderni. Ma l’autenticità dei poteri degli yogin, per esempio, pone un altro problema: quello della conquista lucida e razionale di questi poteri paranormali. Non bisogna quindi considerare soltanto un «mondo magico storico» (i primitivi) e una regressione spontanea ma storicamente inautentica in tale mondo (i medium): occorre considerare un altro mondo accessibile, in linea di principio, a tutti ed in qualsiasi momento storico.

Ipnosi e psiche: intervista al prof. Giuseppe Vercelli

L’inconscio, come fondo oscuro, viene a coincidere con il destino ed è allora necessario modificare l’inconscio per modificare il destino. A questo proposito la dimensione della trance può rappresentare una particolare modalità di confronto e di dialogo con l’inconscio, in grado di far emergere alcune capacità spesso nascoste della nostra mente e anche di modificare i copioni attraverso cui costruiamo inconsciamente la realtà.

Il rito iraniano dell’Ashura, tra religione e politica

Durante la cerimonia dell’ashura gli sciiti si richiamano miticamente all’autosacrificio esemplare del terzo imam Husayn inserendolo nell’ambito cosmologico della guerra cosmica, di derivazione madzeista, tra i principi del bene contro il male; in un continuo connubio tra sfera politica e religiosa, i confini tra le due si fanno sempre più confusi, e la dimensione religiosa giustifica il sentimento politico, mentre il sentimento locale sfocia in un dramma di portata globale.


Iside germanica

Sull’identità della Iside “navale” menzionata da Tacito nella «Germania» si è aperta una vera e propria querelle tra chi la considera un’importazione romana –– che avrebbe il suo riflesso nella pratica del “Navigium Isidis” — e chi, come Georges Dumézil, la ritiene connessa ad una originaria dea germanica, Freyja o Nerthus. Ma, al di là delle denominazioni, la categoria a cui la dea può essere ascritta è quella più ampia delle Grandi Dee del periodo arcaico, comprese anche Rea e Cibele.

L’iniziazione sciamanica e le vie dell’Aldilà nella tradizione nordamericana

Similmente alla tradizione europea, anche quella nordamericana riconosce nel periodo del solstizio d’inverno la “porta” d’accesso al mondo dei morti e degli spiriti e, quindi, il tempo adatto alle iniziazioni giovanili e alle cerimonie mascherate, tra cui quella irochese delle “Facce False” e quella kwakiutl dello “Spirito Cannibale”. Queste credenze e pratiche, nonché l’analisi dei viaggi sciamanici al “Villaggio degli Spiriti”, ci consentono di comprendere le dottrine dei popoli nativi del Nordamerica sulle varie anime che compongono l’essere umano e sul rapporto intrattenuto dai vivi con il mondo degli spiriti.


“Babbo Natale giustiziato”, o l’eterno ritorno di un rito immortale

Con un saggio dal titolo provocatorio, “Babbo Natale giustiziato”, Claude Lévi-Strauss si ispira ad un bizzarro evento di cronaca a lui contemporaneo – l’impiccagione e l’olocausto di un fantoccio di Babbo Natale da parte del clero digionese – per giungere alla comprensione del “vero significato del Natale”, fondato sul reciproco rapporto tra il mondo dei bambini e quello dei morti. Il metodo di cui si serve a questo scopo è un approccio sincronico e di confronto con società extraeuropee.

Aure e luci interiori

Siccome la percezione di un chiarore caratterizza l’apparizione del divino, da sempre al numinoso si è associato il luminoso. Il grande dilemma che Walter Benjamin propone è se l’impressione visiva sia determinata esclusivamente dalla biologia dell’occhio umano o sia anche connotata da specificità culturali e storiche. In questo contributo si cerca di ricostruire come l’esperienza della luce in Occidente sia mutata nei secoli per intensità e repentinità e come le sue modalità di manifestazione si siano modificate.


Dioniso allo specchio: la maschera, il Daimon e la metafisica dell’«altro-da-sé»

La maschera e la metafisica dell’«altro-da-sé»: le iniziazioni giovanili nell’antica Roma e i simbolismi dionisiaci secondo Károli Kerényi e Walter Otto; l’«archetipicità e paradigmaticità dell’uomo arcaico» che, secondo Mircea Eliade, «si riconosce “veramente se stesso”, soltanto nella misura in cui cessa proprio di esserlo»; il Daimon e la «Maschera antitetica» nella Visione di W.B. Yeats; Dioniso allo specchio, Vishnu che sognando crea gli innumerevoli mondi e il «dio solipsistico del sogno» di Thomas Ligotti.

L’interiorità si forma in cronosfere

Nella nostra psiche, soprattutto nell’inconscio, il tempo non è solo scandito da intervalli misurabili numericamente, come quelli di un cronometro, né dalle relazioni di causa ed effetto, ma anche da tanti istanti qualitativi che riverberano l’un con l’altro con ritmi propri.

Sud e Magia: il Meridione tra arcaismi e precarietà storica

L’Italia e in particolare il Meridione conoscono ancora oggi una forte presenza di pratiche arcaiche di matrice magico-religiosa: è questo il campo di indagine in cui si distinguono gli studi di Ernesto de Martino, antropologo napoletano noto per aver documentato in prima persona e per aver interpretato le usanze e le credenze (come il malocchio e la fascinazione, la fattura e la jettatura) di cui è tutt’oggi pregna la società meridionale.

L’umanesimo degli antichi Egizi e la sua attualità (I)

L’esame dei geroglifici svela al lettore implicazioni interessanti, talvolta assonanze ed eventuali radici linguistiche comuni tra civiltà diverse e lontane, nonché le coordinate spirituali, psicologiche, socio-culturali su cui l’uomo medio dell’antico Egitto orientava le proprie decisioni, il proprio rapporto con se stesso, con la natura, con gli altri e con il faraone, il modo di intendere la religione e la morte. 

Le Amazzoni e le Origini: sulla teoria del “matriarcato primordiale”

Al di là dei pregiudizi e dei vincoli ideologici che nel corso dei secoli hanno compromesso la veridicità della ricerca storica, si rende necessario ricostruire una teoria del “matriarcato primordiale” che proceda attraverso la comparazione di studi differenti e non escluda a priori l’ermeneutica del mito: in questa sede proviamo ad analizzare in modo comparativo le ipotesi di lavoro di J.J. Bachofen, Marija Gimbutas ed Herman Wirth


La bipolarizzazione sessuale, il “femminile” e l’avvento della corporeità umana

In questo nuovo appuntamento del ciclo di articoli “Manvantara” indagheremo sul significato cosmologico-tradizionale dei due sessi, oltre che sulle modalità e sulle conseguenze collegate alla loro differenziazione, con particolare riguardo al piano umano.

Kasenian Réak: la danza del cavallo sundanese tra performance artistica e possessione cerimoniale (II)

Luigi Monteanni ha trascorso un anno in Indonesia per studiare il Kasenian Réak, la tradizionale danza del cavallo sundanese, durante la quale i partecipanti al rituale vengono posseduti dagli spiriti. Quello che…

Kasenian Réak: la danza del cavallo sundanese tra performance artistica e possessione cerimoniale (I)

Luigi Monteanni ha trascorso un anno in Indonesia per studiare il Kasenian Réak, la tradizionale danza del cavallo sundanese, durante la quale i partecipanti al rituale vengono posseduti dagli spiriti. Quello che vi proponiamo in due puntate è un corposo estratto dalla sua tesi di laurea magistrale nata da questa esperienza.

Licantropia archetipica: «Uomo diventa lupo» di Robert Eisler

Torna nelle librerie italiane, in una nuova edizione Adelphi, il mitico saggio antropologico di Robert Eisler, un eccentrico capolavoro di erudizione che indaga le origini della violenza e della crudeltà.

Torna nelle librerie italiane, in una nuova edizione Adelphi, il mitico saggio antropologico di Robert Eisler, un eccentrico capolavoro di erudizione che indaga le origini della violenza e della crudeltà.

“Altiplano”: le doglie della Pachamama e dell’Anima Mundi

Il film di Brosens e Woodworth è molto più di un accorato appello alla conservazione delle risorse naturali del nostro pianeta: nel dramma di Saturnina convergono simbolismi e concezioni sacre del Nuovo e del Vecchio Mondo, che permettono di affrontare la questione su più livelli intimamente connessi fra loro.

Morire come un dio: lo strano caso del capitano Cook

L’omicidio rituale del capitano James Cook da parte dei nativi hawaiiani è stato al centro, negli anni Novanta, di una polemica “postmodernista” tra un sociologo dello Sri Lanka, Gananath Obeyesekere, e l’emerito professore statunitense Marshall Sahlins, famoso antropologo del Pacifico e dell’età della pietra.

Storia segreta della Nuova Zelanda: dalla tradizione orale alle analisi genetiche

Dalla tradizione dei Maori ai semi-dimenticati Moriori, risalendo a ritroso verso componenti etniche e culturali che sfociano nel mondo del Mito: i Patupaiarehe, popolo «fatato» delle leggende, l’influenza indiana, la sconcertante distribuzione della patata dolce kumara su entrambe le sponde del Pacifico, la teoria «talassocratica» di Thor Heyerdahl… fino alle più moderne analisi genetiche.


La seconda metà dell’Età Paradisiaca: alcuni concetti preliminari

In questo nuovo appuntamento del ciclo “Manvantara” passiamo ad analizzare il passaggio fra il primo Grande Anno e il secondo e, conseguentemente, la ‘caduta’ nella forma e nel tempo e la separazione dei due principi maschile (Adamo) e femminile (Eva).

L’Akītu, il Capodanno babilonese, e la riattualizzazione del Sacro

Attraverso la riattualizzazione mitica dello scontro tra il dio Marduk e il “mostro marino” Tiamat, l’Akītu si configurava, in ultima analisi, seguendo gli studi di Mircea Eliade, come un rito di passaggio collettivo: al principio del nuovo anno, mediante il rituale e la recitazione dell’antico poema cosmogonico Enûma Eliš, veniva “rifondato” il tempo e lo spazio.