Robert Louis Stevenson “nei Mari del Sud”

Negli spacci esotici di Robert Louis Stevenson riguardanti i viaggi nell’Oceano Pacifico del biennio 1888-89 emerge, grazie al suo occhio da antropologo, l’«ossessione thanatica» delle popolazioni native dei Mari del Sud, nonché gli scampoli di una tradizione folklorica e mitica che, benché già quasi del tutto annientata da coloni e missionari, dà l’impressione di non poter essere mai del tutto eradicata.

Sulla concezione tradizionale dell’arte figurativa e sulla sua funzione sacrale

Come affermato da storici delle religioni come Coomaraswamy, Zimmer, Eliade e da esoteristi come Guénon ed Evola, nelle società tradizionali ad ogni arte o scienza profana è sempre corrisposta una “scienza sacra”, la quale aveva «un carattere organico-qualitativo e considerante la natura come un tutto, in una gerarchia di gradi di realtà e di forme di esperienza, delle quali forme quella legata ai sensi fisici non è che una particolare». Esempi di questa concezione dell’arte si possono rinvenire nei bassorilievi dei tempi induisti, ma anche nelle rappresentazioni rupestri risalenti all’epoca dei Cromagnon.

Arthur Machen e il fascino panico del perturbante

Il nuovo albo speciale di Zothique, rivista di letteratura fantastica e “weird” edita da Dagon Press, nelle sue oltre 230 pagine ci permette di ripercorrere la vita e l’opera di Arthur Machen, scrittore gallese che tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX ha saputo guardare oltre il “velo del reale” e rivelare l’essenza del “Grande Dio Pan“, imponendosi come uno dei più grandi autori della narrativa sovrannaturale della sua epoca.


La maschera del Daimon: Gustav Meyrink e la “Metamorfosi del sangue”

Grazie alle edizioni Bietti arriva nelle librerie “La metamorfosi del sangue”, autobiografia spirituale di Gustav Meyrink, scrittore austriaco di inizio Novecento la cui mitopoiesi letteraria fu influenzata dai suoi studi esoterici ed occultistici, ideale continuazione della raccolta di saggi “Alle frontiere dell’occulto” recentemente pubblicata dalle edizioni Arktos.

Thomas Mann, il lato notturno della ragione e la profondità del Mito

65 anni fa, il 12 agosto 1955, lasciava questo mondo Thomas Mann, uno dei più influenti narratori e pensatori della prima metà del Novecento. Vediamo in questa sede come — prendendo spunto da Freud, Nietzsche e Schopenhauer — Mann considerò il viaggio verso gli abissi mitici e archetipici dell’uomo come un ritorno al passato, ma con la prospettiva di consegnarlo, purificato dall’errore irrazionale, al futuro.

Il Puer e la Kore per Károly Kerényi: indeterminazione, origine e fondazione

Dall’analisi delle due figure mitologiche del Puer Aeternus e della Kore nei misteri demetrici di Eleusi, negli studi dello storico delle religioni ungherese Károly Kerényi e nei commenti a questi di Carl Gustav Jung, emerge l’importanza del carattere “originario” e “fondativo” del mito greco, l’enigmatico nesso tra l’essere e il non-essere, quello tra la vita, l’amore e la morte che ci permettono di esprimere attraverso relazioni simboliche un processo cosmico in cui l’esistenza dell’uomo sia prossima alla realtà.

Le onde del destino: i racconti dei Mari del Nord di Jonas Lie

Grazie alla Dagon Press, sono finalmente disponibili in lingua italiana i racconti perturbanti “Weird Tales from the Northern Seas” (1893) dello scrittore norvegese Jonas Lie, interamente ispirati al folklore nordico: storie incentrate sull’incontro con entità “altre” quali il draug e la sposa sovrannaturale, oltre che sul mare come simbolo del mistero e delle forze invincibili della natura.

Percy Bysshe Shelley: Prometeo nel Vento

8/7/1822 — 8/7/2020: quasi due secoli dall’annegamento di Percy Bysshe Shelley, la cui figura divenne subito ammirata e venerata dagli spiriti più irrequieti. Il Prometeo che ruba il Fuoco per farne dono agli uomini, nel poeta inglese trovò una versione agli estremi dell’alta idealità, in nome di un radicale rinnovamento sociale e spirituale. Una stagione irripetibile, qui raccontata attraverso lati poco noti del Nostro e attraverso la profonda influenza su personalità molto distanti tra loro, quali d’Annunzio, Crowley e Carducci.


William Butler Yeats, navigatore della Grande Memoria

Risalendo in direzione contraria la corrente, W.B. Yeats si fece bardo in un’epoca che aveva bandito ogni carme, dimenticato Arcadia, negato e ridicolizzato la conoscenza degli antichi Druidi. L’intera sua opera — e prima ancora l’intera sua esistenza — fu consacrata a una Visione, fondata sulla cosiddetta «Grande Memoria», una sorta di Anima Mundi dei neoplatonici, «serbatoio d’anime e d’immagini e punto d’incontro tra i vivi e i morti», cui il Veggente deve accedere per colmare l’irrimediabile distanza tra l’ideale e il reale, tra il divino e l’umano.

Civiltà del mondo sotterraneo nella narrativa fantascientifica

Il topos delle civiltà sotterranee sembra ricorrente nella storia del pensiero umano, che si tratti di mito, folklore, conoscenze esoteriche, realtà alternativa o “semplice” fantascienza, al punto che talvolta si ha difficoltà a etichettare le varie versioni del topos in una categoria piuttosto che nell’altra. In questa sede ci occuperemo delle variazioni del topos nella letteratura fantascientifica tra XIX e XX secolo.

“La fisica degli angeli”: dialogo tra un biologo visionario e un teologo ribelle

Può la fisica moderna dialogare con la tradizione teologica e mistica per fare luce sull’antica questione degli angeli? È questo l’interrogativo su cui si fonda “La fisica degli angeli”, testo-dialogo tra il teologo ribelle Matthew Fox, e il biologo Rupert Sheldrake, noto per la teoria della risonanza morfica, incentrato sull’analisi di alcuni dei testi più illuminanti di tre mistici cristiani: Dionigi Aeropagita, san Tommaso d’Aquino e Ildegarda di Bingen.

“Oltre il Reale”, o della dignità letteraria del Fantastico

La letteratura fantastica viene ancora considerata da troppi a malapena paraletteratura; “Oltre il Reale”, il nuovo volume edito da GOG edizioni ci aiuta ad affermare il contrario, analizzando l’opera di cinque tra gli autori più importanti del genere dalla fine del XIX secolo ad oggi: Lovecraft, Machen, Meyrink, Tolkien e Ashton Smith. 

La leggenda della città sommersa di Ys, l’Atlantide bretone

Il racconto mitico che descrive come la città perduta di Ys fu inghiottita dai flutti dell’oceano deriva molto probabilmente da eventi storici realmente accaduti intorno al V secolo d.C., ma, come sostiene per esempio Massimo Centini, l’enfatizzazione in chiave moralistica di un evento naturale di proporzioni limitate potrebbe lasciar trasparire il tentativo, da parte degli invasori cristiani, di colpire la precedente religione druidica e la sua classe sacerdotale, soprattutto quella femminile.

Il Mythos e il Logos: la sapienza greca nei miti platonici

Conoscere se stessi e il mondo delle idee tramite il mito, o, in altri termini, giungere al Logos tramite il Mythos: questa l’idea principale che regge la sapienza greca, come ha divinamente illustrato Platone nelle sue opere. Il mito della caverna, il mito di Er, quello dell’auriga e di Eros ci illustrano che in quella che noi chiamiamo “realtà” nulla è certo, tutto è in continuo movimento: la verità si trova al di fuori del fuoco, al di fuori della caverna e della mente stessa, dunque nel mondo delle idee, che Platone chiama “iperuranio”; ovvero, “al di là del cielo”.


Folklore ofidico: il “Serpente Arcobaleno”, i Naga e la fata Melusina

Antenati mitici, eroi culturali, entità feriche del mondo sottile e spose sovrannaturali:  il topos delle entità mitiche ofidico-antropomorfe è diffuso largamente in tutto il mondo, e interessa sia la tradizione europea (riguardo alla quale ci concentreremo soprattutto sulla tradizione medievale della Fata Melusina), sia tradizioni extra-europee come quella indiana dei Naga, «popolo serpente» dimorante nel mondo sotto al nostro, quella degli Hopi e quella degli aborigeni australiani.

Dal Kelpie al “Serpente Cornuto”: i mostri lacustri nel folklore scozzese e amerindio

Nel mondo contemporaneo i cosiddetti «mostri lacustri», tra i quali quello di Loch Ness in Scozia è sicuramente il più famoso, sono materia di studio della disciplina pseudo-scientifica denominata criptozoologia; ma in passato era l’ambito del mito e del folklore a interessarsi di tali creature, sia nell’antica Europa dove le leggende sui kelpie ed entità simili sono diffusissime, sia nell’America dei nativi, che Michel Meurger definisce a ragion veduta «l’Eldorado dei mostri acquatici».

Odhinn e Týr: guerra, diritto e magia nella tradizione germanica

Appunti sulla Sovranità mitica nella tradizione germanica: un confronto fra le due divinità (Odhinn e Týr) adibite all’ambito, nell’ottica della «tripartizione funzionale indoeuropea», della cosiddetta «Prima funzione» — alla luce delle testimonianze storiche che emergono dalla “Germania” di Tacito e degli studi comparatistici (con la tradizione vedica e quella romana) dello storico delle religioni francese Georges Dumézil.

“Oltre il Reale”: per una Metafisica del Fantastico

Quella della narrazione nasce come pratica profondamente sacra: nel raccontar-si e nel raccontare il mondo, l’uomo lo ricrea e lo rifonda continuamente, poiché «non vive più in un universo soltanto fisico, ma in un universo simbolico. Il linguaggio, il mito, l’arte e la religione fanno parte di questo universo, sono i fili che costituiscono il tessuto simbolico, l’aggrovigliata trama dell’umana esperienza». La narrazione diventa così ben presto la chiave per le innumerevoli porte del Mistero, per un relazionarsi tra dimensioni diverse eppure autenticamente reali.

“Il Viaggiatore di Agartha”: il realismo magico di Abel Posse

Nel romanzo iniziatico dello scrittore e diplomatico argentino, pubblicato trent’anni fa e ambientato durante le ultime battute della Seconda Guerra Mondiale, convolano a nozze il «realismo magico» di Pauwels e Bergier, le dottrine esoteriche della Scuola Teosofica di fine Ottocento che poi influenzarono le società segrete mitteleuropee Thule e Vril e la leggenda orientale del regno sotterraneo degli Immortali. Sullo sfondo, un’Europa ormai allo stremo e un Tibet che da lì a pochi anni avrebbe conosciuto la tragedia indelebile dell’invasione cinese.